Quesada: "L'Italia è una squadra di pazzi. Farà parlare di sé e finirà dove non è mai stata"

L’Italia è tornata a vincere! La Scozia è caduta a Roma sotto i colpi di una squadra di grandissimo carattere, e stavolta non c’è nessuna retorica in un termine utilizzato spesso – negli anni passati – come sola nota positiva di tante sconfitte. L’Italia è andata sotto 14-3 e non ha visto palla per 20 minuti, ma non ha battuto ciglio, continuando a giocare come se il match fosse sullo 0-0, e poi ha retto meravigliosamente il forsennato assalto scozzese nel finale. Il c.t. Quesada gongola: “Andare sotto 14-3 non è facile, ma i ragazzi non hanno mai mollato e alla fine sono riusciti a vincere. La mia soddisfazione è vedere la gioia dei giocatori e dello staff, dobbiamo credere ancora di più in noi stessi. L’assalto finale scozzese? Dicono sia durato 24 fasi, ma a me sembravano 63 da quanto è stato lungo (ride, ndr). A parte gli scherzi, sono fiero di quello che hanno fatto i ragazzi. Oggi abbiamo visto organizzazione difensiva, gestione del gioco, cuore, impegno e sacrificio. Volevamo ritrovare la nostra identità e ci siamo riusciti. Cosa è cambiato? Io non ho trasformato nulla, ho solo accompagnato i ragazzi nella loro crescita. Abbiamo lavorato tanto e bene”.

una squadra di pazzi

Tante volte l’Italia ha ceduto quando la partita si è messa male. Tutti ricordano, purtroppo, il tracollo di Lione contro gli All Blakcs, con gli Azzurri incapaci di reggere l’impatto delle 3 mete neozelandesi in 20 minuti. Certo, l’avversario in questo caso era diverso, ma lo è stata anche la reazione. “Siamo una squadra di pazzi, e il nostro capitano è il primo, lui è proprio irrecuperabile” ha raccontato ridendo Quesada: “Anch’io sono un po’ pazzo. Insomma, non c’è modo di recuperare”. Del resto, per rimanere in tema, in tribuna c’era anche Michael Lynagh, pazzo di gioia per la meta del figlio Louis e per la vittoria di un’Italia che un po’ è anche sua, visto che sua moglie Isabella è italiana e che i figli sono nati a Treviso: “? stato incredibile, vittoria con meta al primo cap. Ora posso anche ritirarmi (ride, ndr). Ho parlato con mio padre prima della partita. Mi ha detto ‘Pensa solo a te stesso, non avere paura di nulla e gioca a rugby’. La mia meta è stata un lavoro di squadra, ho visto lo spazio e sono entrato, ma il calcio di Paolo è stato fantastico. L’inno italiano? Non ci ho messo molto a impararlo, mi ha aiutato mamma (ride. ndr)”.

occhio al galles

Con un pari e una vittoria consecutivi, l’Italia ha ottenuto due risultati utili di fila. Non accadeva dal 2007, quando gli Azzurri sconfissero Scozia e Galles consecutivamente. Adesso l’obiettivo è fare la miglior striscia di sempre nella storia azzurra nel Sei Nazioni. Scacciato il pericolo del cucchiaio di legno, ora l'obiettivo evitare l'ultimo posto. L’Italia è a 7 punti, domani i gallesi (fermi a 3) sfideranno la Francia, e poi ci sarà lo scontro diretto a Cardiff sabato prossimo: “Non vogliamo fermarci, e soprattutto non vogliamo arrivare ultimi. Quello che farà il Galles domani conta per la classifica, ma in questo momento noi pensiamo soltanto alla partita che dovremo giocare contro di loro. Dobbiamo andare in campo e dare il 100% senza calcoli”. All’Olimpico era presente anche la Premier Giorgia Meloni, che è anche scesa negli spogliatoi per festeggiare a fine match: “Non sempre riusciamo ad avere questo coinvolgimento. Avere il presidente del Consiglio è stato un gesto bellissimo che abbiamo apprezzato tutti. Le parole che ci ha detto nello spogliatoio sono state di grande ispirazione: avere il capo di un Paese nel nostro spogliatoio vuol dire che abbiamo mandato un messaggio forte e importante alla gente. Sono sicuro che si è divertita”.