Il tallonatore azzurro presenta la sfida di sabato con l’Inghilterra a Twickenham: “Sono una squadra diretta e ordinata, con un pack performante in ogni fase del gioco. E Billy Vunipola li rappresenta al meglio”
Twickenham la prima volta lo aveva visto un po’ da lontano. Poi ci ¨¨ andato da spettatore a vedere un paio di partite dell’Inghilterra e a visitare il museo. Venerd¨¬ finalmente potrebbe calcare il prato del Tempio e poi magari sabato giocarci anche. Sempre che Luca Bigi rientri nei 23 che il c.t. Conor O’Shea sceglier¨¤ per Inghilterra-Italia di sabato, terza giornata del Sei Nazioni. “Finita la scuola sono andato a studiare a Richmond e ovviamente giocavo anche: una partita l’abbiamo fatta allo Stoop, il campo degli Harlequins di fronte a Twickenham”, ricorda il 27enne tallonatore emiliano.
panchina —
Che nell’ultima partita con l’Irlanda all’Olimpico ¨¨ rimasto in panchina (a fronte degli 80 minuti giocati dal titolare Leonardo Ghiraldini). Bigi ha giocato da titolare i primi 6 caps, che oggi sono diventati 17, mentre 9 degli ultimi 11 li ha conquistati partendo dalla panchina. “Subentrando a partita in corso - dice - si hanno molte responsabilit¨¤. Se entri con un risultato in bilico devi migliorare gli equilibri e le statistiche, il rate delle fasi statiche deve mantenersi a quei livelli. Poi puoi entrare al posto di chi sta giocando bene e allora hai anche la competizione che ti stimola, vuoi dimostrare di poter valere un posto da titolare anche tu. Ma devi stare attento e non devi strafare”. Anche perch¨¦ a rovinare il lavoro delle fasi statiche, cos¨¬ meticoloso e preciso, basta poco. “Si tratta innanzi tutto di fasi di studio molto importanti, a livello di squadra e individuale. Si comuncia dal lavoro dei leader della touche, per poi applicare il lavoro in accordo con le teorie dell’allenatore.
il video —
Si studiano ovviamente i punti forti e le debolezze altri. In settimana sono almeno due o tre le riunioni dedicate e ogni allenamento sono 20-25 minuti di esclusivo lavoro specifico”. Gli azzurri lavorano tanto in campo e fuori, questo ¨¨ verissimo, e in partita i miglioramenti si vedono. Anche se poi le sconfitte sembrano far sottovalutare tutto questo. “Ora - conferma Bigi - ¨¨ evidente che siamo competitivi 80 minuti, la questione della condizione fisica era una priorit¨¤ nel progetto di O’Shea”.
Billy Vunipola. AFP
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A mancare, secondo Bigi, ¨¨ un altro aspetto: “Saper sfruttare i momenti chiave, una maggiore precisione nella gestione dei momenti chiave, come nelle ultime due partite con Galles e Irlanda. Serve maggiore lucidit¨¤ mentale per arrivare al momento chiave e sfruttarlo. Dobbiamo concentrarci su noi stessi, sul nostro piano di giovo e prenedere decisioni a mente fredda. Abbiamo fatto buone prove difensive e siako stati pericolosi in attacco, ma serve pi¨´ incisivit¨¤”. Anche perch¨¨ l’Inghilterra non perdona. “Sono una tipica squadra anglosassone, ordinati e diretti, con giocatori decisivi in grado di svoltare un’azione o sfruttare il gioco rotto. Ci si deve aspettare qualsiasi cosa. Hanno un pack molto forte e competitivo in qualsiasi fase del gioco. E Billy Vunipola ¨¨ il giocatore pi¨´ espressivo di questo pack performante”.
Roberto Parretta
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