Pettinelli: "Sogno il Sei Nazioni e mi rilasso con il golf"
Giovanni Pettinelli ci ha messo davvero poco ad entrare nel cuore dei tifosi del Benetton Rugby, complice una costanza di rendimento assoluta nelle tre stagioni fin qui disputate in maglia biancoverde. Nato con lo sport nel sangue, complice anche i negozi di abbigliamento sportivo della famiglia, il classe ’96 nato a Venezia si sta affermando sempre pi¨´ come un nome di rilievo all’interno del panorama rugbistico nazionale e internazionale.
Se i due calci a tempo scaduto di Leonardo Marin hanno parzialmente rubato la scena a Pettinelli, chiunque guardi le partite dei Leoni di Treviso avr¨¤ notato l’onnipresenza del terza linea sul terreno di gioco. Due i premi come man of the match della stagione: il primo nella sconfitta gallese contro Ospreys, il secondo nella vittoria all’ultimo secondo di sabato pomeriggio contro Glasgow, in cui ha segnato pure una meta. Titolare in cinque dei sei match disputati in United Rugby Championship dal Benetton, Pettinelli ha sempre offerto un grande contributo in entrambe le fasi. Tante le voci statistiche che testimoniano il suo impatto, tra cui spicca il secondo posto per touche rubate, ben quattro.
“Il motivo per cui ho scelto il ruolo di terza linea ¨¨ proprio questo, oltre alla struttura fisica. Mi piace partecipare in ogni azione e provare ad aiutare in qualsiasi modo i miei compagni: ¨¨ una bella responsabilit¨¤”.
La passione per il rugby invece da dove deriva?
"? una cosa di famiglia, tramandata di padre in figlio. Ho iniziato giocare a calcio come gran parte dei bambini, poi verso i tredici anni ho provato la palla ovale e me ne sono innamorato".
Quali invece le tappe prima di approdare in biancoverde?
"Ho esordito con il Venezia-Mestre, poi le Accademie di Mogliano e Parma, Calvisano e nel 2016 le Zebre".
Nel 2018 poi la firma del contratto con il Benetton, storia che dura da oltre tre anni.
"Appena arrivato a Treviso sapevo che avrei dovuto rimboccarmi le maniche per provare a conquistare minuti in un ruolo davvero pieno di competizione. Tanti allenamenti, tanto duro lavoro, ma alla fine gli sforzi vengono premiati e si possono raccogliere i frutti".
Sforzi che l’hanno portata a migliorare di anno in anno.
"Penso che ambizione e voglia di migliorarsi costantemente siano le caratteristiche principali di ogni sportivo".
Cosa ¨¨ cambiato rispetto alla scorsa stagione in casa Benetton? Consapevolezza di avere vinto un trofeo internazionale?
"Penso che il cambio allenatore abbia portato una ventata di aria fresca, a livello di motivazioni soprattutto. Ritengo sia normale che un nuovo coaching staff dopo tanto tempo possa dare nuovi stimoli, senza nulla togliere a quanto fatto nelle scorse stagioni, anzi".
Come ha vissuto l’esperienza di capitano con la Nazionale A contro la Spagna a Madrid?
"? un ruolo che ho vissuto gi¨¤ in passato, prima con le under azzurre e successivamente in qualche occasione a Treviso. Io voglio dare l'esempio con i fatti, con il lavoro sul terreno di gioco, questo credo sia il compito di un capitano".
All’Italia A ha fatto subito seguito la convocazione in nazionale maggiore.
"Per me ¨¨ stato un grande traguardo personale, ma preferisco considerarlo un punto di partenza piuttosto che di arrivo".
L’esordio poi ¨¨ arrivato proprio a Monigo.
"Ormai mi sento un trevigiano adottato, quindi per me ¨¨ stato doppiamente emozionante debuttare in azzurro proprio a Treviso".
Archiviato il primo sogno, quali i prossimi della sua carriera?
“Mi piacerebbe rappresentare la Nazionale in un trofeo come il Mondiale o il Sei Nazioni, lavoro ogni giorno per raggiungere anche questi obiettivi”.
I sogni al di fuori del mondo dello sport invece?
"Al momento sono focalizzato sul rugby, anche se sono prossimo al concludere gli studi di Giurisprudenza".
Le sue passioni nel tempo libero?
"Mi piace stare a contatto con la natura, ad esempio camminare in montagna. Un’altra cosa ¨¨ giocare a golf con amici e compagni di squadra, lo trovo davvero utile per liberare la mente ogni tanto".
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