Il preparatore atletico della Nazionale: "Nella stagione di Benetton e Zebre sar¨¤ molto importante l'aspetto mentale da parte dei giocatori. E conter¨¤ molto la gestione del turnover in questi mesi. Le italiane? Siamo appena al di sotto delle due o tre squadre migliori del Pro 14"
Con il fischio d'inizio del Pro 14, per gli azzurri delle due franchigie italiane comincia una stagione lunghissima, che, tra club e nazionale, proseguir¨¤ fino ai Mondiali nell'autunno 2019 in Giappone. Mai come in un'annata cos¨¬, diventa cruciale gestire con oculatezza la condizione fisica e atletica, per poter arrivare in forma (o quantomeno senza grossi acciacchi) nei momenti clou. Sar¨¤ compito primario di Pete Atkinson, responsabile "della strategia e dello sviluppo della perfomance umana" della rappresentativa italiana maggiore e di Benetton e Zebre. "Sar¨¤ molto importante anche l'aspetto mentale da parte dei giocatori - spiega il 48enne inglese, da giugno dell'anno scorso nello staff del commissario tecnico Conor O'Shea -. E conter¨¤ molto anche come gli allenatori sapranno gestire in modo efficace il turnover durante i vari mesi. Fino a dieci o quindici anni fa si giocava con regolarit¨¤, sempre e solo il sabato o la domenica, nel resto della settimana si poteva recuperare, oggi gli impegni sono molto pi¨´ continui. Ed ¨¨ cambiato il gioco in s¨¦, con un notevole aumento delle collisioni".
porre dei limiti —
Proprio la quantit¨¤ e l'intensit¨¤ degli impatti tra atleti sempre pi¨´ grossi e veloci, anche tra i trequarti, sono all'origine di un numero crescente di infortuni e di un logoramento sempre pi¨´ rapido. Fino alle estreme conseguenze: le recenti morti, in seguito ad un placcaggio, hanno rinfocolato le polemiche. "E' vero il rugby ¨¨ pi¨´ fisico, ma ¨¨ una caratteristica comune a molti sport professionistici - commenta Atkinson, in passato preparatore atletico del Leicester e dei Saracens, nonch¨¦ della Federazione anglo-gallese di cricket - e bisogna affrontarla. Potrebbe essere utile porre dei limiti, anche sul piano della durata massima, agli allenamenti con contatti, in modo che i giocatori non arrivino alle partite gi¨¤ sovraccaricati". Non a caso, il guru britannico, in stretta collaborazione con i tecnici delle franchigie, sta curando anche la riabilitazione degli infortunati. E i progressi si iniziano a vedere: nella scorsa stagione, ad esempio, il Benetton ha ridotto del 46% rispetto a quella precedente il tempo in cui elementi della rosa sono dovuti rimanere indisponibili. In generale, il livello fisico-atletico nelle due squadre italiane ¨¨ elevato: "Un anno fa, quando ho cominciato a lavorare, sono rimasto sorpreso. Direi che siamo appena al di sotto delle due o tre squadre migliori del Pro 14. E in quest'anno ci sono stati ulteriori miglioramenti".
i test —
In almeno tre periodi della stagione tutti i giocatori vengono sottoposti a specifici test per valutare forza, resistenza, velocit¨¤, fitness. I vari parametri vengono poi comparati con la banca dati raccolta in questi anni dal professor Liam Kilduff della Swansea University, su oltre mille rugbisti professionisti europei. La scorsa settimana, a Treviso, Atkinson e Kilduff hanno tenuto una riunione di aggiornamento con una dozzina di preparatori atletici di Benetton, Zebre e Accademie. L'interminabile stagione alle porte va pianificata nel dettaglio.
Mattia Zanardo
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