A Buenos Aires la Nuova Zelanda passa con le mete di Ioane (2), Naholo, Tuipolotu e Lienert-Brown. Sudafrica respinto a -7 e fuori dai giochi, Pumas sempre a +3 sull’Australia
Gli All Blacks hanno sconfitto per 35-17 l’Argentina a Buenos Aires nel match che ha completato la quinta giornata del Rugby Championship, il Quattro Nazioni dell’emisfero sud, conquistando il titolo con un turno di anticipo. E’ la terza affermazione consecutiva per la Nuova Zelanda, la sesta complessiva su sette edizioni, da quando nel 2012 con l’ingresso dei Pumas il torneo si gioca con questo format. La squadra del c.t. Steve Hansen (che due settimane fa era stata sconfitta in casa a Wellington dal Sudafrica) coglie la quarta vittoria e sale a 21 punti in classifica, a +7 sugli Springboks. Un vantaggio che render¨¤ quindi inutile, quanto meno ai fini della classifica, lo scontro diretto di sabato prossimo a Pretoria. L’Argentina resta ferma a quota 8, sempre a +3 sull’Australia: Pumas e Wallabies si sfideranno sabato prossimo a Salta per un match che metter¨¤ in palio il terzo posto.
Samuel Whitelock riceve il trofeo
TRIS —
L’Argentina parte molto aggressiva e grazie anche all’ottimo lavoro in touche (ne ruba due su lanci di Codie Taylor) guadagna campo. Bautista Delguy ¨¨ ispirato, batte due uomini e poi arriva una punizione che permette a Nicolas Sanchez di sbloccare lo score. Gli All Blacks aggiustano finalmente le cose in rimessa laterale, con la presa di Ardie Savea si garantiscono un possesso di qualit¨¤, con un passaggio lungo allargano la difesa argentina fino a costruire con il break di Waisake Naholo lo spazio che permette a Rieko Ioane, sull’ultimo passaggio di Ben Smith e dopo la finta a far fuori Matias Moroni, di firmare alla bandierina la prima meta (che Beauden Barrett trasforma). Al 12’ Sanchez sbaglia un piazzato, poi arriva il pasticcio: Ryan Crotty con un grubber trova la touche a 5 metri, sul loro lancio gli argentini stavolta fanno confusione e regalano una mischia pericolosissima. Sulla spinta dominante Tj Perenara estrae l’ovale, pasticcia, ma riesce lo stesso a servire il vicino Waisake Naholo, che da due passi si allunga e schiaccia (Barrett trasforma). Alla mezz’ora arriva anche la terza: l’Argentina sale fino ai 10 metri, poi da terra Delguy perde l’ovale (si fa anche male e deve uscire), Ioane ¨¨ un rapace, lo raccoglie e se ne scappa via tutto solo lungo l’out fino alla bandierina per la doppietta (Barrett trasforma). I Pumas a questo punto reagiscono, premono e costringono gli All Blacks a difendersi anche con ripetute infrazioni, fino al fuorigioco che costa il cartellino giallo a Sonny Bill Williams (all’esordio stagionale in nazionale dopo l’infortunio). Ma nonostante la superiorit¨¤ numerica gli argentini non riescono a sfondare e al riposo si va sul 21-3.
Festa kiwi
BONUS —
Si ricomincia con i Pumas sempre aggressivi e con Sanchez pi¨´ coinvolto rispetto a un primo tempo opaco. Ma l’apertura ¨¨ oggetto di attenzioni particolari, come nel durissimo doppio placcaggio di Barrett e Crotty. Se a inizio partita le touche rubate gli avevano garantito possesso e campo, ora gli argentini non ne azzeccano pi¨´ una e si vedono respinti sempre lontano. Sonny Bill inventa per Ioane, gli argentini si salvano ma per poco: punizione, touche a 5 metri, maul stoppata a pochi passi ma splendide mani del pilone Karl Tuinufuake a trovare Patrick Tuipolotu che firma la quarta meta (che Barrett trasforma). L’Argentina non ci sta e si rovescia nei 22 neozelandesi, sfiorando la meta prima con Ramiro Montoya (fermato a pochi centimetri) e poi con Bautista Ezcurra (tenuto alto da Taylor). A sfondare al 59’ ¨¨ Tomas Cubelli, che riceve dalla maul e si infila fra le maglie nere (il Tmo convalida fra molti dubbi, perch¨¨ il mediano, da poco subentrato a Gonzalo Bertranou, sembra schiacciare dopo un doppio movimento), con Sanchez che trasforma. Al 67’ arriva anche quella di Emiliano Boffelli: gran calcio di Jeronimo de la Fuente, splendido sprint di Pablo Matera, messo a terra a pochi metri, riciclo di Cubelli per l’estremo che schiaccia alla bandierina (Sanchez trasforma). Gli All Blacks per¨° rivogliono anche il punto di bonus e allora tornano ad attaccare: prima una meta non viene accordata dal Tmo, ma poi ¨¨ Richie Mo’unga, subentrato a Barrett, a inventare il grubber diretto sotto i pali sul quale si avventa per primo Anton 1Lienert-Brown (e Mo’unga trasforma anche). L’Argentina a questo punto si arrende, la Nuova Zelanda chiude all’attacco e sul fischio finale pu¨° festeggiare il trionfo.
Roberto Parretta
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