Il 26enne flanker, nazionale sudafricano dal 2013, guider¨¤ la squadra dell’antilope nel test contro l’Inghilterra il prossimo 9 giugno a Johannesburg
Cade l’ultimo tab¨´ nel rugby sudafricano con la nomina di Siya Kolisi nuovo capitano degli Springboks. Kolisi, flanker di 26 anni, ¨¨ il primo giocatore nero a ricoprire questo ruolo in 127 anni di storia della mitica squadra dell’antilope. Prender¨¤ i gradi da titolare il prossimo 9 giugno nel primo di tre test contro l’Inghilterra in programma all’Ellis Park di Johannesburg (gli altri il 16 al Free State Stadium di Bloemfontein e il 23 al Newlands di Cape Town). Lo ha annunciato l’allenatore Johan Rassie Erasmus. Kolisi ¨¨ anche capitano degli Stormers di Super Rugby e vanta 28 caps con gli Springboks dopo il debutto nel 2013. Per la cronaca, Kolisi era gi¨¤ diventato il primo giocatore nero a capitanare il Sudafrica in un test l’anno scorso ma non dall’inizio della gara: aveva preso i gradi da Eben Etzebeth, uscito per infortunio. Ora lo stesso Etzebeth ¨¨ ancora out e cos¨¬ Kolisi ha avuto i gradi.
LUNGO CAMMINO —
Siamo dunque a una tappa miliare del lungo cammino che sta faticosamente portando la nazionale due volte campione del mondo di rugby a una contestata ripartizione di quote di giocatori a seconda del colore della pelle. Senza tenere conto delle scelte tecniche. Di sicuro, per¨°, Kolisi, terza linea di grande livello, il posto nel XV e i gradi se li ¨¨ conquistati sul campo, con 97 presenze nel Super Rugby. Diciamo che Kolisi rafforza un po' tutte le idee: sia di quelli che dicono che per essere uno Springboks conta l'aspetto tecnico e non il colore, e i gradi a Kolisi lo dimostrano. Ma anche quelli che dicono che solo facendo giocare giocatori colored ad alto livello si potr¨¤ arrivare a una crescita globale di tutti, fino ad un nero capitano. Come Kolisi. Complicato. Tutto complicato. Come ¨¨ il "Transformation Strategic Plan": ovvero il progetto del Parlamento sudafricano che prevede per la Coppa del Mondo del 2019 una nazionale composta per il 50% da giocatori non bianchi. Progetto che proprio non riesce a decollare e che ha portato due anni fa addirittura alla rinuncia (poi cancellata) ad ospitare eventi internazionali per le quattro federazioni che non stavano rispettando l'indicazione politica: oltre al rugby ci sono atletica, cricket e netball. Oggi abbiamo un capitano nero fra gli Springboks. Come detto, una tappa miliare.
Gasport
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