Colleghi giocatori e tifosi si schierano con il capitano dello Stade Francais dopo l’espulsione di Perpignan per lo scontro con Brazo. Heaslip: “Cosa poteva fare Sergio?”. Tindall: “Placcatore senza tecnica”. Venditti: “Dobbiamo cambiare fisico?”. E il capitano azzurro mostra il segno dei denti sulla spalla: “Auguri Alan e grazie del souvenir”
Giocatori e tifosi di tutto il mondo sono d’accordo praticamente all’unanimit¨¤: il cartellino rosso rifilato dall’arbitro Laurent Cardona al capitano dello Stade Francais sabato scorso a Perpignan nella prima giornata del Top 14 francese “¨¨ inconcepibile”. E’ questa la parola pi¨´ usata nei commenti sull’episodio: le immagini dello scontro con il flanker Alan Brazo hanno fatto ovviamente il giro del mondo dei social e il capitano della Nazionale italiana trova solo sostegno.
L’immagine pubblicata da Parisse
NESSUNA COLPA —
La dinamica del contatto, con Parisse che riceve un calcio d’invio e poi si gira per proteggersi dall’arrivo dell’avversario, ¨¨ stata giudicata da tutti involontaria: anzi, pi¨´ di qualche autorevole commento sottolinea come sia decisamente scomposto e “tecnicamente orribile” il modo con cui Brazo si avventa sul numero 8 dello Stade Francais. “Ma davvero cartellino rosso?”, si chiede Jamie Heaslip, terza linea del Leinster e della nazionale irlandese, che posta su Instagram le immagini dell’episodio. “E’ davvero difficile vedere qualcosa di sbagliato da parte di Parisse. Cos’altro avrebbe dovuto fare?”. Esprimono perplessit¨¤ con delle emoticon altre due stelle: il sudafricano Bryan Habana e l’australiano Quade Cooper. Parisse, che dopo il match (vinto comunque dal suo Stade per 46-15 nonostante l’inferiorit¨¤ numerica) aveva detto di accettare la decisione, pur ritenendo di non avere commesso alcuna irregolarit¨¤, oggi ¨¨ tornato a parlare sui social, per inviare un messaggio di pronta guarigione a Brazo, che dopo il violentissimo contatto era stato costretto a lasciare il campo: “Ciao Alan spero tua stia bene e anche i tuoi denti, visto il souvenir che mi hai lasciato”, dice il capitano della Nazionale italiano mostrando il profondo segno che il giocatore del Perpignan gli ha lasciato sulla spalla. Anche Giamba Venditti, ala delle Zebre e della Nazionale, aveva subito preso le difese del suo capitano: “Se quello di Sergio ¨¨ un cartellino rosso, allora devo proprio cambiare fisico perch¨¦ se continua cos¨¬ inizieremo a giocare a rugby touch”. E’ proprio su questo aspetto che insistono molti commenti: si ¨¨ trattato di un normale scontro di gioco. L’ex compagno di squadra Pascal Pap¨¦, oggi direttore del centro di formazione dello Stade, ha definito il rosso “inammissibile, ¨¨ Brazo che non si abbassa e va contro la spalla”.
COLPA —
In molti danno la colpa a Brazo: “Dovrebbe tornare al minirugby a imparare come e dove si placca”, si legge fra i commenti social. Il flanker del Perpignan va infatti a impattare con la faccia sul gomito di Parisse, invece di andare basso, come ti insegnano quando sei piccolo. “Sarebbe stato eccessivo anche il giallo, il rosso ¨¨ ridicolo”, si legge, in mezzo anche a un po’ di ironia: “C’¨¨ stato un contatto tra due giocatori, ad alcuni arbitri non piace...”. Mike Tindall, ex centro della nazionale inglese, ¨¨ perentorio: “Placcatore senza tecnica, si limita a correre a tutta velocit¨¤ verso la spalla di Parisse con la faccia e ha la peggio”. Addirittura l’altro ex nazionale inglese Stuart Barnes definisce la decisione dell’arbitro “un’idiozia”. Soprattutto per¨° tifosi e giocatori stessi chiedono pi¨´ chiarezza. Per riassumere tanti pensieri, anche Antonio Raimondi, la voce delle telecronache dell’Italia: “Ennesimo allarme della necessit¨¤ di chiarire l’interpretazione delle regole e la loro applicazione. Ma pi¨´ urgente ¨¨ pensare al tipo di rugby che vogliamo vedere, sicurezza davanti a tutto”. Mercoled¨¬ la commissione disciplinare della Lega andr¨¤ a esaminare il caso e convocher¨¤ Parisse: il cartellino rosso ormai ¨¨ andato, bisogner¨¤ capire se ci sar¨¤ o no una squalifica.
CARDONA —
Curioso che a mostrare il cartellino rosso a Parisse sia stato ancora una volta Cardona: per chi l’avesse dimenticato, si tratta dello stesso arbitro che nel 2013 lo cacci¨° pensando di aver sentito rivolgersi un insulto in inglese. Il processo alla commissione disciplinare dimostr¨° che Cardona si era sbagliato e che a gridargli “fuck” era stato un altro giocatore, ma la squalifica venne solo dimezzata (da 40 a 20 giorni) per non screditare completamente il direttore di gara. Che sabato si ¨¨ ritrovato nella stessa situazione, anche se in questo caso poco aiutato da assistenti e Tmo. Nel motivare l’espulsione di Parisse con il gesto del “placcaggio alto”, Cardona si ¨¨ attirato le critiche quasi unanimi del mondo rugbistico. “Avrebbe dovuto mostrare il giallo a Brazo per placcaggio scomposto”, gli dicono in molti.
Roberto Parretta
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