Ad Auckland nella seconda giornata del Quattro Nazioni dell’emisfero sud la Nuova Zelanda si conferma dopo la vittoria di Sydney: l’apertura segna 4 mete, a segno anche Moody e Squire. Wallabies limitano i danni con Genia e Hodge
Trascinata da un meraviglioso Beauden Barrett, la Nuova Zelanda ha travolto per 40-12 l’Australia all’Eden Park di Auckland nel match che ha aperto la seconda giornata del Rugby Championship, il Quattro Nazioni dell’emisfero sud. All Blacks che dopo la vittoria di sette giorni fa a Sydney (38-13) conquistano anche oggi il bonus: sono in testa alla classifica a punteggio pieno (10), mentre i Wallabies restano a zero. E la Bledisloe Cup (il trofeo che viene annualmente assegnato alla squadra che vince la serie diretta) resta cos¨¬ al medesimo proprietario per il sedicesimo anno: una striscia iniziata nel 2003. Il terzo match, a questo punto inutile, si giocher¨¤ il 27 ottobre a Yokohama, alla fine del Championship e prima dei tour europei. Il turno si completa questa sera (21.30) con Argentina-Sudafrica a Mendoza: sabato scorso a Durban vinsero con bonus gli Springboks (34-21).
doppietta —
Sono gli All Backs ad avere pi¨´ iniziativa, ma la grande pressione della difesa australiana causa una serie di poco comuni (per loro) errori di precisione, tra palloni che cadono e passaggi in avanti. Fino al 13’, fino a quando il possesso aumenta di qualit¨¤ fase dopo fase: con un passaggio alla velocit¨¤ della luce di Beauden Barrett, con un break mostruoso del fratello Jordie, con lo sfondamento di Brodie Retallick, che atterra appena dentro i 22: Aaron Smith estrae l’ovale dal breakdown, vede un buco e ci lancia Beauden, che se ne va tranquillamente ad appoggiare sotto i pali (e trasformando). I Wallabies non stanno a guardare, continuano a difendere bene, muovono il pallone e attaccano, ma poi ¨¨ nel dettaglio, nella rifinitura, nella velocit¨¤ di esecuzione che vengono meno, lasciandosi sempre soffocare o imbrigliare dalla difesa neozelandese. Un grubber di Jack Maddocks (che dopo l’esordio con meta della scorsa settimana stavolta ¨¨ titolare al posto dell’infortunato Israel Folau) sorprende gli All Blacks, Marika Koroibete e Kurtley Beale si involano lungo l’out di sinistra, poi per¨° sull’ultimo passaggio dell’ala per Will Genia interviene miracolosamente Aaron Smith sui 5 metri a salvare e sul successivo possesso l’azione viene fermata dalla scorrettezza di Retallick in ruck: i Wallabies chiedono la mischia ai 5 metri sotto i pali, l’arbitro (l’inglese Wayne Barnes) fischia due volte contro i neozelandesi e al terzo reset Genia tira fuori il pallone dal fondo, punta la linea di meta, finta il passaggio a sinistra, Smith abbocca, perde per una frazione di secondo il contatto visivo del diretto avversario che con il mediano e Sam Cane aggrappati alla schiena riesce a schiacciare oltre la linea, anche se resta qualche dubbio (e Bernard Foley ovviamente trasforma). Al 38’ per¨° arriva la doppietta di Barrett: un contrattacco partito dai 22 difensivi con Ben Smith e Codie Taylor porta Jack Goodhue a un centimetro dalla meta, ma la disperata difesa degli australiani ¨¨ vanificata dal passaggio di Aaron Smith per Beauden che sfonda da due passi (e trasforma). E all’intervallo si va sul 14-7.
poker —
La ripresa si apre con gli All Blacks subito nei 22 avversari, per un lungo attacco che coinvolge avanti e trequarti, fino alla tredicesima fase, quando da corta distanza sul solito passaggio-velocit¨¤-luce di Smith ¨¨ il pilone Joe Moody ad andare oltre, con tre avversari addosso (Barrett trasforma). A questo punto la Nuova Zelanda, come quasi sempre accade, vede l’avversario ferito e va a finirlo. E a questo punto, come quasi sempre accade, l’Australia non riesce a impedirlo. I Wallabies attaccano e innescano una maul, Genia tarda un poco a tirar fuori il pallone e in quella frazione di secondo, pur imbragato dal mucchio, Retallick riesce a mettere le mani sull’ovale e a guadagnare una mischia a favore. L’Australia, fino a quel punto perfetta, perde il confronto e concede punizione, Barrett va per la touche a met¨¤ campo e il possesso mantenuto si trasforma in attacco di qualit¨¤ con il break di Ngani Laumape lo sfondamento di Sam Whitelock appena fuori i 22, poi la palla arriva a Retallick, che apre la strada alla corsa sotto i pali di Liam Squire (Barrett trasforma). La Nuova Zelanda va subito a un passo dalla quinta, ma sulla corsa alla bandierina di Jordie Barrett arriva a chiudere splendidamente Foley. Il salvataggio sembra risvegliare l’Australia, che va in meta con Reece Hodge, servito da Bernard Foley che scappa via a met¨¤ campo dopo avere rotto un placcaggio e bucato la linea difensiva (il tentativo di trasformazione sbatte per¨° sul palo). Ma la risposta di Beauden Barrett ¨¨ meravigliosa: l’apertura riceve palla a met¨¤ campo, fa fuori la guardia di Rob Simmons fintando un passaggio a destra, invece accelera dritto per dritto, poi quando gli si avvicina un avversario, piazza un’altra incredibile accelerazione fino al tuffo sotto i pali (con trasformazione). Al 67’ Barrett segna anche la quarta (tuffo alla bandierina su assist di Retallick), ma il Tmo gliela nega per un precedente in avanti. Ma Beauden ¨¨ deciso a entrare nel club del poker e al 69’ ci riesce, alla stessa bandierina di prima, a coronare un contrattacco partito dai 22 difensivi: break di Damian McKenzie, poi Anton Lienert-Brown (entrambi subentrati) per Ben Smith, che nei 22 serve Barrett, che con una finta all’interno fa fuori Koribete e si apre la strada per la meta (anche se stavolta manca la trasformazione). Il record di mete con la maglia degli All Blacks in una partita ¨¨ di Marc Ellis, che ne segn¨° 6 al Giappone nel 1995 (145-17), poi con 5 c’¨¨ Jeff Wilson (nel 71-5 alle Figi nel 1997), mentre nel club del 4 erano gi¨¤ in 10: per la qualit¨¤ dell’avversario, per¨°, l’impresa di Barrett ¨¨ paragonabile solo a quella della leggenda Jonah Lomu con l’Inghilterra alla Coppa del Mondo del 1995. Il Tmo annulla per passaggio in avanti di Laumape a Naholo un’altra meta a 2 minuti dalla fine e finisce 40-12. E se da un lato Barrett festeggia il poker, dall’altro ci si congratula con Owen Franks, che sorride e guarda il compagno con un pizzico d’invidia: il pilone ha giocato la sua centesima partita in nazionale, senza aver segnato mai una meta. Gli All Blacks sono anche questi.
Roberto Parretta
© RIPRODUZIONE RISERVATA