Domani Italia-Nuova Zelanda a Roma, il capitano azzurro: “Vogliamo salire ancora di un gradino. Loro sono i pi¨´ forti del mondo, tutti vogliono vederli giocare, ma per noi ¨¨ una sfida da affrontare. Il capitano Read ¨¨ la massima espressione della loro forza mentale”
“Con gli All Blacks dovremo salire ancora di un gradino a livello di prestazione, sia fisica che mentale, rispetto a quanto fatto sabato scorso con l’Australia”. Tocca al capitano azzurro Leonardo Ghiraldini affrontare i temi della vigilia di Italia-Nuova Zelanda, il test che domani all’Olimpico di Roma chiuder¨¤ il novembre internazionale.
GIOCO —
Gli All Blacks chiuderanno con gli azzurri la fase del tour europeo che li ha visto gi¨¤ affrontare l’Inghilterra (vittoria 16-15 a Twickenham) e l’Irlanda (sconfitta 16-9 a Dublino): per loro un test importante visto che non ci saranno altre occasioni prima della Coppa del Mondo di affrontare squadre dell’emisfero nord. “Tra nord e sud – dice Ghiraldini -ci sono molte differenze, ¨¨ naturale ed ¨¨ bello. Differenze per impoistazioni di gioco e a volte anche di indirizzo arbitrale. Noi italiani siamo dentro il rugby del nord, il loro Super Rugby ¨¨ completamente diverso dai nostri campionati”. Con l’Australia, commenta poi il 33enne tallonatore del Tolosa (che domani conquister¨¤ il cap numero 99), l’Italia ha espresso una buona tenuta. “Intorno al 50-55’ avevamo in mano il pallino del gioco e abbiamo creato parecchie opportunit¨¤. Significa che fisicamente siamo pronti per l’alto livello, pronti a giocare con una intensit¨¤ elevata e di fronte a una delle squadre pi¨´ forti al mondo. Poi sono venuti meno dei dettagli tecnici. Signofica che abbiamo alzato il nostro livello di intensit¨¤ fisica, domani sar¨¤ una sfida altrettanto impegnativa”. Innegabile per¨° che a un certo punto delle partite gli azzurri abbiano un calo: ¨¨ accaduto anche con la Georgia a Firenze: “Calo fisico o mentale? Le cose vanno di pari passo. Si fanno errori che poi contano nello sviluppo degli 80 minuti e che ci hanno impedito di segnare punti e cambiare volto alla partita. Gli All Blacks sono confidenti e seguiranno il loro piano di gioco, tranquilli e mentalmente preparati, ma noi non staremo l¨¬ a guardarli”.
Ghilardini, capitano azzurro. FAMA
RIFERIMENTO —
Per chi come Ghiraldini ¨¨ cresciuto a pane e rugby, gli All Blacks non sono un avversario come gli altri: “Per noi giocatori sono un punto di riferimento, sono la squadra pi¨´ forte al mondo, ¨¨ incredibile la consistenza e la qualit¨¤ che riescono ad avere pur cambiando giocatori. Al di l¨¤ degli aspetti tecnici, sono un riferimento dal punto di vista mentale. Abbiamo lavorato con Wayne Smith (l’ex assistente alla difesa del c.t. neozelandese Steve Hansen, che a giugno ha collaborato con lo staff italiano) e parlandoci ti accorgi che la grande differenza scatta a livello mentale. Poi nell’universo del rugby gli All Blacks sono quella squadra che tutti vorrebbero veder giocare. Anche io da bambino nel 2000 andai a Genova, sono una squadra che guardi sempre con un occhio diverso. Per noi giocatori per¨° ¨¨ una grande opportunit¨¤ sfidarli, non capita spesso in una carriera. E non staremo l¨¬ a guardarli, vogliamo giocarcela. Anche perch¨¦ sappiamo che some sempre il pubblico ci dar¨¤ un grande sostegno”. In carriera, il tallonatore azzurro li ha gi¨¤ affrontati 4 volte: nel 2009 a Christchurch, nel 2009 a Milano e poi le ultime due volte a Roma (2012 e 2016). Tra gli avversari, ce n’¨¨ uno che per Ghiraldini rappresenta al meglio lo spirito degli All Blacks: “Il capitano Kieran Read. Un giocatore di un talento incredibile, che ha l’esperienza di 117 caps ma che in ogni partita mette sempre tutta la voglia e la qualit¨¤ che costruisce nelle settimane di lavoro. E’ la massima espressione della forza mentale degli All Blacks”.
Roberto Parretta
© RIPRODUZIONE RISERVATA