L’Italia rende forte pure la Namibia: mai cos¨¬ brutta, ma vince 47-22
E’ questa la migliore Italia di sempre a un Mondiale? E’ questa la squadra meglio preparata, quella che pu¨° impensierire il Sudafrica? Se la risposta arriva dagli 80’ visti con la Namibia, allora c’¨¨ da mettersi le mani nei capelli. Un’Italia vuota, imprecisa, poco disposta al combattimento fa una brutta figura contro la squadra pi¨´ debole del Mondiale, una Namibia poverissima sul piano atletico e tecnico che per¨° almeno ci mette l’orgoglio. Finisce 47-22 perch¨¦ la differenza di cilindrata ¨¨ troppo ampia, ma per la squadra di O’Shea ¨¨ un campanello d’allarme. Per il match di gioved¨¬ contro il Canada soprattutto, perch¨¦ a Sudafrica e Nuova Zelanda ¨¨ proprio meglio non pensare.
Fuori partita
¡ªBigi sbaglia il lancio in touche, Ruzza non la prende, palla al largo per Plato e il n.9 Stevens va in meta. Azzurri troppo morbidi in difesa. Loubster trasforma (0-7). L’Italia si affida ai fondamentali: avanzamento della maul, Bigi arriva a pochi metri dalla meta, c’¨¨ fuorigioco. Parisse chiama mischia e sulla spinta ¨¨ subito meta tecnica: 7-7. L’Italia sbaglia troppo, le touche sono ancora imprecise, gli in avanti si sprecano. Allan butta via una meta fatta dopo che Benvenuti buca la difesa al largo e il riciclo dell’apertura ¨¨ troppo basso per essere tenuto in mano da Hayward lanciato in meta. Lo stesso Hayward e Bellini trovano un’autostrada sullo stretto e arrivano a 5 metri, c’¨¨ un altro fuorigioco e Parisse chiede ancora mischia. La sequenza ¨¨ kafkiana: il primo ingaggio ¨¨ affossato, nel secondo con il numero 8 gi¨¤ in meta ¨¨ fermato dal fischio dell’arbitro per fallo namibiano, nel terzo caso Parisse parte sul lato aperto e impatta proprio sull’australiano Berry, che finisce sulla sua linea di corsa. Si torna per la quarta mischia, ma i namibiani reggono e il n.9 Stevens ¨¨ bravo a sporcare la palla a Parisse, che la perde in avanti. Il capitano sembra in bambola, perde male una touche senza opposizione. E allora ¨¨ Ruzza (sar¨¤ uomo del match) a raddrizzare il timone: al 37’ il seconda linea va per la verticale, si innesca Morisi che viene placcato con una francesina a 2 metri dalla meta, Tebaldi ricicla per Allan che va a schiacciare sotto i pali, per poi trasformare (14-7). La Namibia ¨¨ davvero poca cosa, si sprecano gli errori, l’Italia gioca con troppa fretta e di conseguenza sbaglia, la partita ¨¨ di livello modesto, indegno di un Mondiale. Al 35’ un’altra meta buttata dall’Italia, con Allan che spreca un due contro uno al largo sbagliando il passaggio a Padovani. I namibiani sono poca cosa ma hanno l’orgoglio e di rubare alcuni possessi chiave nel gioco a terra, ma ¨¨ l’Italia a non garantire sostegno. Pasquali si fa male alla spalla destra andando a sbattere su Parisse in un placcaggio raddoppiato e deve uscire in barella, al suo posto entra Riccioni. L’Italia rende il parziale un po’ pi¨´ accettabile grazie a Ruzza, che parte da maul sul lato chiuso e serve Tebaldi con uno splendido passaggio cieco che manda il mediano di mischia dritto in meta. Si chiude sul 21-7, al termine di un primo tempo in cui gli azzurri sono stati febbrili, imprecisi e perfino supponenti.
Partita chiusa e poco pi¨´
¡ªLa ripresa inizia sotto la pioggia, il gioco si chiude, si va in touche e Bigi parte forse troppo presto da una maul che stava avanzando verso la meta: si deve passare per un paio di fasi, si va al largo e Benvenuti ¨¨ bravo a servire al piede Bellini per la meta del bonus (28-7 al 4’). Ferrari entra per Quaglio, Budd entra per Ruzza, Canna per Allan, Minozzi per Hayward, Fabiani per Bigi e Polledri per Steyn. C’¨¨ pi¨´ rigore e avanzamento, Canna schiaccia dopo una cavalcata di Polledri (35-7 dopo la trasformazione). Loubster sfrutta un fallo in ruck degli azzurri per il calcio de l 35-10. Ci si attende una grandinata di mete e invece basta un buon placcaggio, un offload, una palla rubata dai namibiani nel gioco a terra e tra gli azzurri tornano i dubbi. La Namibia mette le tende nella met¨¤ campo italiana e al 17’ torna incredibilmente in meta, e in prima fase: da mischia chiusa basta saltare un uomo e Greyling va oltre la linea (35-15). I ritmi restano bassi, l’Italia perde troppi palloni, bisogna tornare ai fondamentali per segnare ancora: touche in attacco, maul e Polledri in chiusa trova le porte spalancate: 40-15 dopo che Canna sbaglia male la trasformazione. Al 36’ Minozzi varca la linea per la settima meta, una segnatura semplice che dice molto sulla consistenza della difesa namibiana. Canna trasforma (47-15). L’ultima meta della partita per¨° la segna la Namibia, con l’ala Plato che sfonda in prima fase da met¨¤ campo (47-22). Finisce ed ¨¨ meglio cos¨¬.
© RIPRODUZIONE RISERVATA