Il sogno di Parisse: “Chiudere in azzurro contro gli All Blacks”
Rugby Planet, sito specializzato tra i pi¨´ accreditati, in maggio lo aveva inserito nel XV mondiale ideale dell’era professionistica, cio¨¨ degli ultimi 25 anni. A inizio novembre ¨¨ stato scelto quale miglior giocatore della settimana del Top 14 francese. La federazione mondiale in dicembre gli ha assegnato la maglia n. 8 del Dream Team del decennio, unico avanti dell’Emisfero Nord. Poco dopo, con Antonie Dupont, poi vincitore e Lester Etien, ¨¨ stato in lizza per il riconoscimento di mvp del mese dello stesso torneo transalpino. Sergio Parisse, patrimonio dello sport italiano, assist vincenti e super prestazioni in serie, a Tolone, a 37 anni, sta vivendo una seconda giovinezza.
Qual ¨¨ il segreto?
"Sto sfruttando i mesi senza partite e senza contatto dovuti alla prima ondata di pandemia e il relativo lavoro di rigenerazione mai fatto prima".
Tutto qui?
"C’¨¨ anche che, rispetto agli ultimi tempi allo Stade Fran?ais, da quando sono a Tolone, cio¨¨ da un anno e mezzo, vivo una condizione ideale. Sono libero di giocare e divertirmi. A Parigi, dopo 15 stagioni, capitano e bandiera del club, spostavo gli equilibri ed ero il parafulmine di qualsiasi situazione. Mi ¨¨ sempre piaciuto avere responsabilit¨¤: ma l¨¬, dallo staff tecnico ai referenti amministrativi, fino ai genitori del settore giovanile, si aspettavano fornissi soluzioni a tutti. Insostenibile, soprattutto perch¨¦ la nuova propriet¨¤ commetteva errori su errori".
I rouge et noir, con lei in campo (da titolare) in 14 di 17 partite stagionali, Coppe comprese, raggiunta in ottobre la finale di Challenge Cup, sono al 4¡ã posto del campionato...
"Siamo un bel gruppo, ma la situazione, tra rinvii e cancellazioni, resta complicata. Proprio il governo francese, suggerendo alle proprie squadre di evitare trasferte in Gran Bretagna, ha di fatto imposto la sospensione della nuova edizione delle coppe europee. Tutto ¨¨ in bilico. Speriamo il quadro migliori".
Come affronta il periodo?
"Io e la mia famiglia (Sergio in novembre, con l’arrivo di Emily, ¨¨ diventato pap¨¤ per la terza volta, ndr), viviamo in una sorta di isola felice. A Carqueiranne, paese di 10.000 abitanti a 20 minuti da Tolone, vicino al mare: rispettiamo tutte le regole anti-Covid, ma tra spazi ampi e aria pulita".
Crede che il Sei Nazioni si disputer¨¤ regolarmente?
"Me lo auguro, anche se temo che gli stadi rimarranno vuoti. Per il movimento il bagno di sangue ¨¨ enorme gi¨¤ cos¨¬".
Prima il tifone giapponese, poi il virus mondiale: il suo addio alla Nazionale ¨¨ tab¨´. La rivedremo in azzurro in uno dei cinque match del Torneo?
"Mi piacerebbe, certo, ma l’eventualit¨¤ ora non ¨¨ in cima ai miei pensieri".
Perch¨¦?
"Perch¨¦ il Covid-19 ha stravolto tutto, non so bene cosa far¨° in futuro e l’Italia sta seguendo un nuovo percorso, con c.t. e capitano nuovi, all’interno del quale certe dinamiche vanno assecondate e rispettate".
E quindi?
"Immagino una partita con tanto pubblico, tanti ex compagni e familiari in tribuna. Se il fisico mi assister¨¤ e andr¨° avanti prima di intraprendere una possibile carriera da allenatore, non ¨¨ detto non accada".
Quando?
"Ne parlavo di recente con mia moglie Silvia: in Nazionale ho debuttato sfidando a casa loro gli All Blacks che in novembre, passati vent’anni, quando io ne avr¨° 38, giocheranno in Italia. Esserci sarebbe il modo perfetto per chiudere un cerchio".
A meno di tre mesi dal rinnovo delle cariche federali, come vede il futuro tricolore?
"Serve un cambio di rotta che non dipende solo dai singoli. Come? Investendo pi¨´ sul territorio, facendo s¨¬ che pi¨´ ragazzini si avvicinino allo sport e soprattutto creando un’identit¨¤ che sia comune a tutti i livelli".
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