Brutta Italrugby, ma vincente: 17-10 all'Uruguay, mete di Bruno e Faiva
Una vittoria in un pomeriggio di paura. A Parma gli azzurri interrompono la striscia di 16 sconfitte di fila, battono l’Uruguay 17-10 ma rischiano fino alla fine di farsi inchiodare sul pari da una squadra ben organizzata e volenterosa, nulla di pi¨´. Due mete azzurre, con gli esordienti Bruno e Faiva e a decidere ¨¨ proprio il tallonatore del Benetton nato in Nuova Zelanda, che a 3 minuti dalla fine sventa una pericolosa serie di fasi dei sudamericani imponendo un “tenuto” che fa rifiatare i 3000 del Lanfranchi e salva almeno le apparenze per un’Italia comunque sempre pi¨´ lontana dall’alto livello internazionale. Era la partita in cui l’Italia doveva dimostrare solidit¨¤, concretezza, idee, contro una squadra per una volta pi¨´ indietro nel ranking (17esima, l’Italia ¨¨ 14esima) e che troveremo a Francia 2023. Non si ¨¨ visto nulla. Di buono c’¨¨ solo la vittoria, ma alla Coppa del Mondo bisogner¨¤ stare molto attenti contro i Teros.
Primo tempo
¡ªNei primi due minuti l’Uruguay strappa subito due possessi agli azzurri. La prima mischia - calcio contro i Teros, che introducevano - e il primo drive avanzante lasciano ben sperare, ma al 5’ il primo calcio di Garbisi ¨¨ sbagliato. E allora al 12’ il capitano Lamaro cambia strategia, decide di andare per la touche, e nasce la meta: maul avanzante, due fasi dentro i 22 e Garbisi pesca al largo Pierre Bruno, che all’esordio in azzurro, nel suo stadio, firma la prima meta: 7-0 dopo una buona trasformazione dall’angolo destro dell’apertura del Montpellier. Cinque minuti pi¨´ tardi si tenta la stessa strada, ma stavolta non va: touche rubata e l’Uruguay risale il campo. Cos¨¬ al 18’, dopo cinque calci a favore dell’Italia, arriva il primo per l’Uruguay, nel gioco a terra: l’ala Favaro centra i pali, 7-3. Minuto dopo minuto la partita si complica per l’Italia: lenti nel sostegno nel gioco a terra, gli azzurri vincono gli impatti ma concedono comunque calci. Al 28’, dopo due falli di antigioco di fila degli azzurri, un intervento su un italiano a terra accende un piccolo parapiglia che si chiude con un calcio contro l’Uruguay. I Teros sono molto fallosi - 10 calci concessi nel primo tempo - ma l’Italia non riesce ad approfittarne. Anche perch¨¦ ci si ostina a scegliere la touche su calci piazzabili, come avviene al 31’. Un minuto pi¨´ tardi il manifesto della sterilit¨¤ azzurra: calcio sotto i pali, Lamaro chiama mischia ma a spingere ¨¨ l’Uruguay, cos¨¬ Braley deve partire per cercare la meta, ma non ci arriva, si isola e concede il tenuto. Calcio contro e pessimo segnale. Il solo a dare lampi di classe ¨¨ Brex, che mette la squadra in avanzamento coi placcaggi. E cos¨¬ nell’ultima azione del tempo Garbisi pu¨° mettere il calcio del 10-3, dopo che un precedente in avanti aveva vanificato la meta di Ioane su assist dello stesso 10 azzurro.
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Ripresa
¡ªNei primi dieci minuti della ripresa l’Italia prova pi¨´ volte a passare con il drive. Tanti calci a disposizione, qualche fiammata (Morisi), molte touche a pochi metri dalla meta che per¨° non avanzano e sfumano, vuoi per un fallo (Bigi che “cammina” a terra col pallone), vuoi per un banale in avanti (Fuser che perde la palla dopo averla conquistata al lancio) ma comunque per banalit¨¤. Sblocca la situazione Hame Faiva, tallonatore nato in Nuova Zelanda, del Benetton: entra al 10’ e un minuto pi¨´ tardi pilota il drive fino alla mea del 17-3. Eppure l’Italia non ¨¨ in controllo nemmeno cos¨¬. Anzi, minuto dopo minuto l’Uruguay avanza, basandosi sui tanti falli azzurri e su una mischia che garantisce possessi. Buona difesa, rugby basico ma efficace. Al 15’ Favaro sbaglia un calcio facile, al 19’ arriva la meta: maul avanzante dei Teros, serie di pick and go sotto i pali e sfonda Civetta, con Ormaechea che trasforma. Sul 17-10 su Parma si aggirano gli spettri. Anche perch¨¦ l’Italia non trova soluzioni in attacca e spreca tanti palloni perch¨¦ non sa mantenere il possesso con continuit¨¤. al 34’ iniziano tre minuti di terrore: Licata avanza palla in mano a terra e viene punito, gli uruguaiani si installano nei 22 e attaccano per quello che sarebbe un incredibile pareggio. C’¨¨ un calcio contro l’Italia, Fischetti prende un giallo dopo l’intervento del Tmo, i Teros vanno in touche, l’enorme touche ¨¨ respinta ma iniziano le percussioni, sempre pi¨´ vicine alla linea di meta azzurra. A togliere le castagne dal fuoco ¨¨ ancora Faiva, che impone un tenuto e ricaccia a met¨¤ campo i Teros. Finisce 17-10, la tanto sospirata vittoria ¨¨ arrivata ma da festeggiare c’¨¨ ben poco.
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