A Durban il Sudafrica soffre ma vince 34-21: meta di Am, doppiette di Dyantyi e Mapimpi, de Klerk sforna assist e poi firma quella decisiva per il bonus. Pumas a segno con Sanchez, Matera e Moroni, per il c.t. Ledesma esordio amaro
Con un furioso inizio di secondo tempo e 3 mete segnate in 11 minuti, il Sudafrica piega per 34-21 l'Argentina a Durban nel match che completa la prima giornata del Rugby Championship, il Quattro Nazioni dell'emisfero sud. Vittoria con bonus (6 mete a 3) che permette agli Springboks del c.t. Rassie Erasmus di rispondere a quella di questa mattina degli All Blacks sull'Australia (38-13): sudafricani e neozelandesi comandano quindi la classifica con 5 punti. Per Erasmus ¨¨ la terza vittoria da quando ha preso il posto di Allister Coetzee al timone del Sudafrica, dopo la serie vinta a giugno sull'Inghilterra (2-1). Esordio con sconfitta invece per il neo c.t. argentino Mario Ledesma, che ha lasciato la guida dei Jaguares per rimpiazzare il dimissionario Daniel Hourcade dopo le sconfitte di giugno con Scozia e Galles. Fra una settimana si replicher¨¤ a campi invertiti: l'Argentina ospiter¨¤ gli Springboks a Mendoza, la Nuova Zelanda ricever¨¤ la visita dei Wallabies ad Auckland.
botte e risposte —
Il Sudafrica parte all'assalto, si piazza con decisione nei 22 avversari e all'8' va a segno con la meta di Lukanyo Am: dopo una bella veronica in ruck del pilone Tendai Mtawarira e la giocata di Handre Pollard (che assorbe il placcaggio e libera l'ovale), il centro riceve e sfonda con due avversari aggrappati addosso. Ma i Pumas rispondono subito: attaccano nei 22, Nicolas Sanchez alza un pallone verso i 5 metri, nella battaglia aerea la spuntano i Pumas che difendono il possesso, Gonzalo Bertranou serve quindi l'apertura che vede un buco e va a schiacciare sotto i pali (infilando quindi anche la trasformazione). Al 28' il capitano Siya kolisi riparte lungo l'out destra, ma poi dopo il placcaggio sulla linea dei 10 metri perde l'ovale, lo recupera l'ala Ramiro Moyano che salta un paio di avversari e poi libera la corsa alla bandierina di Pablo Matera (Sanchez trasforma). Stavolta sono per¨° gli Springboks a reagire subito e ad avvicinarsi ai 22 metri, con il numero 8 Warren Whiteley che con un lungo passaggio trova al largo l'ala Makazole Mapimpi, che fa un po' di strada e poi difende bene l'ovale dopo il placcaggio: sul nuovo lancio di gioco la palla arriva a Willie le Roux che calcia verso la bandierina di sinistra dove trova pronto all'appuntamento con la meta l'altra ala Aphiwe Dyantyi. Pollard sbaglia un piazzato da met¨¤ campo prima dell'intervallo e al riposo si va con gli ospiti avanti 14-10.
rimonta —
Ma il Sudafrica ribalta tutto a inizio ripresa. Break del centro Andre Esterhuizen da met¨¤ campo ai 10 metri, dove Faf de Klerk decide di calciare oltre la difesa sguarnita argentina, per Dyantyi che arriva per primo a raccogliere l'ovale e con Emiliano Boffelli aggrappato addosso riesce comunque ad allungarsi e schiacciare alla bandierina (e stavolta Pollard trasforma). Passano 6 minuti e da una touche nei 22 i sudafricani provano a sfondare, ma Malcolm Marx viene murato a un passo dalla linea, ma de Klerk si accorge della superiorit¨¤ al largo e serve Mapimpi, che liberissimo appoggia comodamente alla bandierina di destra. Ne passano altri 5 e Mapimpi firma doppietta e bonus, sempre alla bandierina di destra e sempre in superiorit¨¤ numerica, liberato dai passaggi di le Roux e Dyantyi. Al 66' per¨° l'Argentina la riapre: dopo una touche rubata al limite dei propri 22, il Sudafrica riparte ma Damien Willemse apre un pallone terribile, troppo alto per Marco van Staden (entrambi entrati da pochisismo), Moroni lo intercetta e se ne vola sotto i pali (Sanchez trasforma). Ma passano 3 minuti e un lungo attacco sudafricano nei 5 metri viene brillantemente risolto da de Klerk, che finta il passaggio e si allunga a schiacciare alla base del palo (Pollard trasforma). L'Argentina chiude all'attacco per cercare la meta che le darebbe il bonus (e lo toglierebbe agli avversari), entra nei 22 ma un tenuto mette fine al tentativo.
Roberto Parretta
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