Mondiali al via in Giappone: All Blacks per il tris, ma quante pretendenti al trono!
Gli All Blacks che inseguono lo storico tris, l’Europa che sogna di tornare sul tetto del mondo a 16 anni dalla prima e unica volta, firmata dall’Inghilterra. L’albo d’oro della Coppa del Mondo di rugby parla chiarissimo: l’emisfero sud domina con 7 successi in 8 edizioni, con la Nuova Zelanda che ha vinto la prima nel 1987 e poi le ultime due. E che si presenta ai blocchi di partenza di Giappone 2019 come principale favorita.
Le grandi favorite
¡ªLa squadra del c.t. Steve Hansen, che lascer¨¤ il posto alla fine del torneo, non ci arriva da prima potenza del ranking mondiale, con una lunga lista di infortunati, con qualche rinuncia poco compresa dai media (l’esclusione del pilone due volte campione del mondo Owen Franks) e con una squadra che non sembra forte come quella di 4 anni fa. E ci arriva reduce da un deludente terzo posto nel Championship, segnato dalla clamorosa e pesantissima sconfitta di Perth con l’Australia. Tutto lascerebbe pensare a un favore del pronostico meno pesante di quanto si sarebbe potuto ritenere pochi mesi fa: ma non si potrebbe commettere errore pi¨´ grande nel non ritenere la Nuova Zelanda la grandissima favorita per il titolo. Salutati 4 anni fa mostri sacri come Richie McCaw, Dan Carter, Ma’a Nonu e Conrad Smith, sono emersi altri magnifici campioni: nessun’altra squadra al Mondiale pu¨° contare in rosa cos¨¬ tanti giocatori in grado di cambiare il volto della partita. Si ruota intorno alla leadership di Kieran Read, all’immensa classe di Beauden Barrett e Aaron Smith in mediana, alla straripante condizione di Ardie Savea. Due i dubbi pesanti in rosa: l’infortunio che terr¨¤ fuori la seconda linea Brodie Retallick fino ai quarti di finale e le misteriose condizioni di Sonny Bill Williams, diventato un elemento fondamentale nella linea dei trequarti dopo l’addio a Nonu e Smith, ma condizionato negli ultimi mesi da un problema al polpaccio che ha innescato anche un giallo sulla sua possibile esclusione dalla rosa dei 31 (Ngani Laumape, escluso dai convocati, sarebbe stato allertato). Per un bizzarro scherzo del calendario gli All Blacks apriranno il loro impegno nella Pool B sfidando una delle rivali pi¨´ attese per la corsa iridata: il Sudafrica. Rivitalizzati in due anni dalle cure di Rassie Erasmus, gli Springboks arrivano in Giappone galvanizzati dal trionfo nel Championship, seppur ottenuto senza battere gli All Blacks. Gli ultimi 4 scontri diretti dipingono un fortissimo equilibrio: vittoria All Blacks a ottobre 2017 (25-24 a Citt¨¤ del Capo), vittoria Springboks a settembre 2018 (26-24 a Wellington), vittoria neozelandese a ottobre 2018 (32-30 a Pretoria) e pareggio nell’ultima sfida di Wellington a luglio (16-16). Nel raccogliere i cocci di una precedente gestione disastrosa, Erasmus non solo ha restituito al Sudafrica gioco e identit¨¤, ma, soprattutto, ¨¨ riuscito a costruire una rosa ricchissima di alternative. Oltre ad avere riportato entusiasmo e fiducia nell’ambiente. Girone complicatissimo, al pari di quello che le fu fatale 4 anni fa in casa, per l’altra grande favorita Inghilterra. La squadra del c.t. Eddie Jones ¨¨ infatti nella Pool C con Francia e Argentina: per chiudere al primo posto dovr¨¤ batterle entrambe. Calendario nemmeno troppo comodo anche all’inizio, visto che in 4 giorni dovr¨¤ affrontare le pur abbordabili Tonga e Stati Uniti. E anche dietro al primo posto si nasconde una trappola: porterebbe infatti dritti, presumibilmente, alla semifinale con gli All Blacks. L’Inghilterra arriva comunque al Mondiale in gran forma, con le convincenti vittorie su Galles e Irlanda. A dar retta al pur criticatissimo ranking di World Rugby, la rivale numero 1 dei bicampioni in carica, che ¨¨ ad oggi anche la numero 1 al mondo, ¨¨ l’Irlanda. La squadra del c.t. Joe Schmidt c’¨¨ arrivata grazie alle due vittorie sul Galles negli ultimi due test estivi, a riscattare un Sei Nazioni nel quale non era riuscita a confermare il trionfo dell’anno precedente, segnato dalle due sconfitte con Inghilterra e Galles. Ma nell’ultimo quadriennio l’Irlanda ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per puntare al titolo iridato: indimenticabile il 2018, con il Grande Slam nel Sei Nazioni e la storica vittoria sugli All Blacks. La Pool A non sembra durissima, ma le sfide con Scozia e Giappone dovranno essere affrontate al massimo per evitare scivoloni.
Le outsider
¡ªNon pu¨° essere tra le favorite, ma ha vanta forti ambizioni il Galles di Warren Gatland. Arrivato ai test estivi dopo il trionfo con Grande Slam al Sei Nazioni e con una clamorosa serie di 14 vittorie consecutive, ha subito un primo stop a Twickenham con l’Inghilterra, vendicato per¨° la settimana dopo a Cardiff, con tanto di storica conquista (provvisoria) del numero 1 del ranking mondiale. Le due successive sconfitte con l’Irlanda (17-22 a Cardiff e 10-19 a Dublino) hanno per¨° inevitabilmente ridimensionato le ambizioni della squadra prima della partenza per il Giappone. Galles che oltre tutto nella Pool D dovr¨¤ fare i conti con l’Australia. Quattro anni fa le due squadre in combinazione produssero la clamorosa eliminazione al primo turno dell’Inghilterra, con i Wallabies che poi, contro ogni pronostico, arrivarono fino in fondo, piegati poi solo dagli All Blacks. Li allenava e li allena Michel Cheika, che per¨° ¨¨ passato dalle sperticate lodi ricevute per avere clamorosamente trasformato una squadra in enorme difficolt¨¤, alle fortissime critiche ricevute lungo tutto l’ultimo quadriennio: le colpe non possono essere tutte sue, evidentemente, perch¨¦ c’¨¨ da tener conto di un momento molto difficile vissuto da tutto il rugby australiano, che fatica a far sbocciare talenti degni del glorioso passato. E, come se non bastasse, c’¨¨ stato da fare i conti con la grana Israel Folau, il giocatore pi¨´ talentuoso della squadra, ma ormai escluso da tempo per le sue note posizioni omofobiche. Tra Francia e Argentina ne andr¨¤ avanti (presumibilmente) invece solo una: entrambe non ¨¨ che arrivino in Giappone con il vento in poppa, ma entrambe possono rappresentare per chiunque un avversario scomodo.
Le stelle
¡ªScegliere fra gli All Blacks una stella, ma anche due, ma anche tre o quattro, ¨¨ un esercizio improbo. Forse pi¨´ facile potrebbe essere scegliere un reparto: la terza linea, con Read, Savea e Sam Cane possibili titolari, sar¨¤ decisiva, perch¨¦ ¨¨ da l¨¬ e solo da l¨¬ che si possono garantire palloni che poi l’immenso Barrett potr¨¤ trasformare in spettacolo e mete. Faro e guida dell’Irlanda, miglior giocatore del mondo nel 2018, Jonathan Sexton non pu¨° non aprire la lista delle stelle del Mondiale giapponese. A 34 anni, pur reduce da una tribolatissima stagione condizionata da una serie di problemi fisici, rappresenta sempre il fulcro del gioco di Joe Schmidt ed ¨¨ dalle sue mani e dai suoi piedi che passano inevitabilmente le speranze irlandesi di arrivare fino in fondo. Ruolo vitale che ricopre anche Handre Pollard nel Sudafrica: il gioco estremamente fisico e diretto, anche imprevedibile, unito a una solidit¨¤ difensiva non comune, fanno dell’apertura l’unico giocatore veramente imprescindibile nel XV di Erasmus. Nell’Australia priva di Folau, a ricoprirne il ruolo (di estremo) ci sar¨¤ un altro giocatore di immensa classe, seppur meno continuo: Kurtley Beale. L’uomo in pi¨´ potr¨¤ per¨° essere Reece Hodge: non ¨¨ certamente l’ala pi¨´ esplosiva in circolazione, ma ¨¨ in grado di inventarsi linee di corsa intelligenti e imprevedibili e la doppietta rifilata agli All Blacks nello storico 47-26 dell’ultimo Championship lo ha definitivamente consacrato. Come nel caso degli All Blacks, anche l’Inghilterra pu¨° vantare in rosa un largo numero di giocatori in grado di cambiare volto alle partite: fra questi, per¨°, scegliamo i due migliori interpreti delle volont¨¤ di gioco di Eddie Jones: il numero 8 Billy Vunipola e il centro Manu Tuilagi.
Il contorno
¡ªQuattro anni fa il Giappone sciocc¨° il mondo con la clamorosa vittoria sul Sudafrica, che per¨° non bast¨° per superare il turno (beffato proprio dagli Springboks e dalla Scozia). La squadra del c.t. Jamie Joseph non vanta chiss¨¤ quali credenziali, ma ¨¨ innegabile che sia molto cresciuta nell’ultimo quadriennio e che per batterla serviranno la migliore Irlanda e la migliore Scozia: difficile, ma non impossibile, ipotizzarne un passaggio ai quarti di finale. Come al solito segnata appare invece la missione dell’Italia: a dispetto dei proclami del c.t. Conor O’Shea, battere il Sudafrica (¨¨ questo l’obiettivo pi¨´ volte dichiarato) appare francamente complicatissimo e di conseguenza il passaggio ai quarti di finale ¨¨ assai poco pronosticabile. Agli azzurri si chiede di battere Namibia e Canada e garantirsi cos¨¬ il minimo sindacale, ovvero la qualificazione diretta ai Mondiali di Francia 2023. D’altronde, da quella storica vittoria sugli Springboks a Firenze nel novembre 2016, il ruolino dell’Italia racconta di sole 4 vittorie (Figi, Giappone, Georgia e Russia) e ben 28 sconfitte: numeri impietosi che non lasciano spazio ai sogni.
Le partite chiave
¡ªLa giornata di sabato, quindi la seconda di Coppa del Mondo, si presenta subito con due match decisivi. Per la Pool C Francia-Argentina (ore 9.15) appare gi¨¤ come uno spareggio per il secondo posto, mentre nella Pool D, quella dell’Italia, All Blacks e Springboks si ritroveranno di fronte (ore 11.45) per dirimere immediatamente la questione primo/secondo posto. Questione non da poco, visto che la prima eviter¨¤ con ogni probabilit¨¤ il quarto di finale con l’Irlanda. Il giorno dopo (domenica ore 9.45) nella Pool A del Giappone padrone di casa si scontrano le due principali favorite, Irlanda e Scozia. Sabato 28 per il Giappone arriver¨¤ la sfida con l’Irlanda, dove si capir¨¤ che tipo di ambizioni potranno avere i padroni di casa. Nella Pool D, con Figi outsider, le due favorite sono Australia e Galles, che si affronteranno sabato 29 a Tokyo: la vincente eviterebbe il quarto con l’Inghilterra. Proprio il XV della Rosa dar¨¤ un peso alle sue ambizioni nella settimana tra il 5 e il 12 ottobre, quando affronter¨¤ prima l’Argentina (a Tokyo) e poi la Francia (a Yokohama). Domenica 13 il Giappone conoscer¨¤ il suo destino affrontando nella sfida da dentro o fuori la Scozia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA