Assolti dall'accusa di stupro, l'apertura e il centro di Ulster e nazionale irlandese cacciati dopo un'indagine interna. Allo stadio erano stati contestati anche da manifestanti femministe, lo sponsor Bank of Ireland temeva ripercussioni sull'immagine
Il tribunale li ha assolti, il club e la federazione li hanno licenziati. I vertici del rugby irlandese non hanno perdonato Paddy Jackson e Stuart Olding, finiti sul banco degli imputati con l'accusa di stupro, ma assolti con verdetto unanime un paio di settimane fa dopo quasi 3 mesi di processo a Belfast.
LA STORIA —
I fatti risalgono al giugno del 2016: il 26eenne mediano di apertura e il 25enne centro, secondo l'accusa avrebbero avuto un rapporto sessuale contemporaneamente con la stessa donna, ovviamente non consenziente, durante un party ospitato nella casa di Jackson a Belfast. La giuria (8 uomini e 3 donne) hanno emesso il verdetto dopo 3 ore e 45 minuti di camera di consiglio. Assolti anche Blane McIlroy (26) e Rory Harrison (25), sui quali pendevano accuse minori nel caso. A spingere Irfu e Ulster al licenziamento sono stati una serie di messaggi espliciti che i i due giocatori si sono scambiati con altri amici sulla chat di WhatsApp (fatti emersi durante il processo): messaggi che ovviamente erano incentrati sul rapporto sessuale avuto con la ragazza che poi li avrebbe accusati. Coinvolto nei messaggi anche l'altro compagno di squadra Craig Gilroy, che per¨° non aveva avuto nessun ruolo nella vicenda e che Ulster e Irfu si sono limitati a multare: la sua sospensione quindi terminer¨¤ il 26 aprile. A mettere sotto pressione l'Ulster era stato anche il main sponsor Bank of Ireland, che aveva espresso la sua “profonda preoccupazione” per le ripercussioni che la vicenda avrebbe avuto sull'immagine del club. Il cub era stato contestato fuori dal Kingspan Stadium da un gruppo di circa 300 persone prima della partita di Pro14 con gli Ospreys, subito dopo l'assoluzione di Olding e Jackson: una dimostrazione di solidariet¨¤ alla donna che aveva accusato i due giocatori e di accusa nei confronti del sistema giudiziario, vittima in questo caso, secondo la Belfast Feminist Network, della cultura misogina radicata nel mondo del rugby.
Paddy Jackson e i suoi avvocati all'arrivo in tribunale. Afp
dispiaciuto —
In un comunicato congiunto, Ulster e Irfu spiegano di essere arrivati alla decisione del licenziamento “in rispetto alle responsabilit¨¤ dei ruoli che si occupano, che implicano dedizione verso i valori centrali dello sport, come integrit¨¤, rispetto ed inclusione”. Federazione e club avevano atteso la fine del processo prima di avviare un'indagine interna. “Sono profondamente amareggiato per la conclusione alla quale sono arrivate Irfu e Ulster”, dice Jackson. “Riconosco che il mio comportamento non ¨¨ stato in linea con quelli che sono i valori che vanno sempre rispettati, come giocatore internazionale, ma anche come figlio e fratello. Sono veramente dispiaciuto. Il mio focus negli ultimi mesi ¨¨ stato comunque sempre puntato sulla volont¨¤ di ricostruirmi un'immagine credibile nei confronti dei tifosi di Ulster e Irlanda”. Dispiaciuto, ovviamente, anche Olding, che alle parole pi¨´ o meno simili del compagno ha voluto aggiungere solo un concetto: “La persona della quale avete letto durante il processo non rappresenta il vero Stuart Olding. Il trattamento che ho ricevuto sin da dopo l'assoluzione, giusto o ingiusto che sia stato, mi ha reso ancor pi¨´ determinato a dimostrare chi sono veramente. E con l'aiuto della famiglia e degli amici ci riuscir¨°, tutto questo passer¨¤”. I due giocatori probabilmente troveranno un altro contratto con un altro club, ma la loro carriera in nazionale pu¨° considerarsi chiusa: prima di essere sospesi e conseguentemente esclusi nell'ultimo Sei Nazioni, contavano con la maglia dell'Irlanda 25 caps (Jackson) e 4 (Olding).
Roberto Parretta
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