L’Italia ha aperto il suo Mondiale di rugby piegando per 52-8 la Namibia a Saint-Etienne per la Pool A. In fondo a una partita che non poteva rappresentare un pericolo, contro un avversario troppo inferiore sia atleticamente sia tecnicamente, ma concedendosi come al solito qualche ingiustificata pausa mentale di troppo, gli azzurri del c.t. Keran Crowley portano a casa anche il punto di bonus. Curiosamente l’Italia ¨¨ in testa al girone con 5 punti, a +1 sulla Francia (che ieri ha sconfitto per 27-13 gli All Blacks). Gli azzurri torneranno in campo mercoled¨¬ 20 per sfidare l’Uruguay a Nizza, mentre la Namibia affronter¨¤ gli All Blacks venerd¨¬ 15 a Tolosa.
A ST. ETIENNE
Italia bruttina, ma basta e avanza per piegare 52-8 la Namibia
Vittoria mai in discussione, ma gli azzurri si concedono troppe pause: c’¨¨ anche il bonus con le mete di Cannone, Garbisi, Lamb, Capuozzo, Faiva, Zuliani e Odogwu. Il 20 si torna in campo a Nizza: c’¨¨ l’Uruguay
Pause
¡ªParte meglio la Namibia, che domina i primi minuti e guadagna la punizione con la quale Tiaan Swanepoel sblocca il risultato. L’Italia reagisce e a sua volta conquista due punizioni: sulla prima sceglie una touche che non porta a niente, sulla seconda all’8’ Tommy Allan decide di piazzare e pareggia. Al 22’ l’Italia ruba una touche dentro i 22 avversari e con la maul avanza fino alla linea di meta, fermarta dalla difesa irregolare del tallonatore Toorsten van Jaarsfeld, che rimedia il cartellino giallo. Sulla punizione gli azzurri vanno in touche a 5 metri, il lancio ¨¨ portato gi¨´ al centro da Dino Lamb, la maul avanza facilmente e l’onore di firmare la prima meta tocca a Lorenzo Cannone. Al 15’ altra touche appena fuori i 22, gioco stavolta aperto veloce verso il centro del campo, palla a Paolo Garbisi che accelera, buca il primo placcaggio e si apre l’autostrada verso i pali. Allan le trasforma entrambe. Se ¨¨ vero che l’Italia di Crowley mette in mostra ormai da due anni un gioco davvero brillante, ¨¨ altrettanto vero che all’interno delle partite i giocatori si prendono pause mentali ingiustificabili e inspiegabili, incapaci di tenere altissima la concentrazione dall’inizio alla fine. E accade cos¨¬ che in superiorrit¨¤ numerica gli azzurri si fanno assorbire dagli sfondamenti sotto i pali degli avanti africani, per concedere un inconcepibile spazio al largo che permette all’ala Gerswin Moution di schiacciare alla bandierina nonostante la disperata difesa di Monty Ioane. L’atteggiamento mentale ingiustificatamente pigro degli azzurri si paga anche in attacco, quando Danilo Fischetti cerca un inutile passaggio lungo nei 22 e si fa intercettare, facendo sfumare un attacco interessante. Si va al riposo sul 17-8, la vittoria non pu¨° essere messa in discussione, ma l’impressione ¨¨ pessima.
Bonus
¡ªL’Italia torna in meta al 46’: punizione guadagnata dalla mischia, touche a 5 metri, maul stoppata a pochi centimetri dalla meta, poi dopo qualche tentativo respinto, a sfondare da corta distanza ¨¨ Lamb, con Allan che trasforma per il 24-8. Non ¨¨ che l’Italia brilli, ma che l’atteggiamento sia un po’ cambiato si vede al 54’, quando su un pericoloso assalto namibiano alla linea di meta, Manuel Zuliani (subentrato a Sebastian Negri) piomba nel breakdown, ruba da terra la palla e conquista la punizione. Dalla touche sui 10 metri nasce poi l’attacco della quarta meta: break di Nacho Brex a sinistra, scarico su Ange Capuozzo che scambia con Ioane e vola in tuffo alla bandierina per il punto di bonus (e Allan fa 4/4). Ma resta un episodio isolato, in una partita complessivamente sempre giocata malino. Con tante punizioni e tanto possesso concesso ai namibiani, che intorno al 65’ si ritrovano a lanciare tre touche a 5 metri: ma la difesa azzurra tiene bene, rende inoffensiva la maul avversaria e riconquista la palla, uscendo con tanta sofferenza ma senza danni da un lungo assedio. Al 74’ un bellissimo passaggio lungo di Garbisi per Pierre Bruno (subentrato a Luca Morisi a inizio ripresa) permette all’ala di scavare un profondo break a destra, poi gli azzurri conservano il possesso e si avvicinano ai pali, fino allo sfondamento del subentrato tallonatore Hame Faiva. Al 78’ Zuliani trova la meritata soddisfazione personale: Martin Page-Relo (subentrato a Stephen Varney) sulla linea dell’out destro scarica all’interno per il flanker, che rompe un placcaggio e vola in meta. Tre minuti oltre il recupero arriva anche la meta di Paolo Odogwu, che con gli avversari ormai in ginocchio, si ritrova un’autostrada a sinistra fino alla bandierina. Allan le trasforma tutte e tre per il 52-8 finale.
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