Rimontona Scozia e Francia schiacciata, il Galles bastona l’Inghilterra
Con una impresa clamorosa, sotto 3-21 all’intervallo e con un uomo in meno, la Scozia ha battuto per 25-21 la Francia in un test pre Mondiale giocato questo pomeriggio a Murrayfield. La squadra del c.t. Greg Townsend, dopo il XV piuttosto sperimentale visto nella vittoriosa sfida di una settimana fa con l’Italia, ha schierato oggi una formazione molto vicina a quella titolare, facendo praticamente l’opposto dei bleus, mandati in campo dal c.t. Fabien Galthie con ben 3 esordienti. A Cardiff il Galles ritrova fiducia e uomini e batte 20-9 un’Inghilterra ingiustificatamente insicura e timorosa. Il programma del sabato internazionale si era aperto questa mattina con la vittoria degli All Blacks per 23-20 sull’Australia a Dunedin. A chiudere il sabato internazionale ¨¨ arrivata infine la vittoria del Sudafrica campione del mondo in carica sull’Argentina, piegata per 24-13 in rimonta allo stadio del Velez a Buenos Aires.
Scozia-Francia
¡ªA Murrayfield solida partenza della Scozia, che sblocca lo score al 5’ con un piazzato di Finn Russell. Ma con due magnifiche mete la Francia prende in mano la partita: sulla prima c’¨¨ la firma dei due 20enni debuttanti, l’ala Pierre Bielle-Biarrey e il centro Emilien Gailleton, che sconquassano la difesa scozzese per poi permettere a Mathieu Jalibert di lanciare in meta Baptiste Couilloud, la seconda la firma direttamente Bielle-Biarrey, che, liberato a sinistra da Jalibert, prende all’interno Hamish Watson e si tuffa. A tempo scaduto arriva anche la terza, firmata da Cameron Woki, che risolve in prima persona un attacco che sembra infrangersi sulla difesa scozzese a difesa della linea di meta, fino a quando la seconda linea francese trova l’apertura in cui infilarsi. Jalibert le trasforma tutte e 3 per il 21-3 sul quale si va al riposo. La Scozia la riapre per¨° subito, grazie all’intuizione di Russell, che con un calcio alto verso la bandierina di destra manda il pallone in area di meta, dove Darcy Graham, sbucando alle spalle di Ethan Dumortier, con la punta delle dita riesce a far toccare terra all’ovale. Al 51’ l’irruenza costa cara a Zander Fagerson, che va troppo alto in una ruck e con la spalla centra la faccia di Pierre Bougarit: cartellinogiallo inevitabile. Ma appena due minuti dopo, in inferiorit¨¤, a coronare un bell’attacco, ¨¨ l’altro pilone Pierre Schoeman a raccogliere l’ovale dalla base della ruck e schiacciare. Russell le trasforma entrambe per il -4. Nel frattempo la review del Tmo (secondo uno dei nuovi protocolli lanciati da World Rugby) trasforma il giallo di Fagerson in rosso, ritenendo il contatto di gravit¨¤ maggiore rispetto a quanto inizialmente constatato. Ma la Francia resta totalmente in balia dell’attacco scozzese e da una touche a 5 metri nasce al 64’ la maul che permette al subentrato tallonatore Dave Cherry di schiacciare per la meta del clamoroso sorpasso. Russell coglie il palo sul tentativo di trasformazione, poi al 74’ infila per¨° il piazzato del 25-21. La Francia disperatamente chiude in attacco, a tempo scaduto ha una mischia a favore a meno di 10 metri dalla meta, poi una touche ai 5, ma la Scozia riesce a difendersi, ruba palla e mette fine alla sofferenza.
Galles-Inghilterra
¡ªPer la sfida di Cardiff, entrambi i c.t. Warren Gatland e Steve Borthwick scelgono la strada degli esperimenti, con un esordiente nel XV titolare per gli inglesi e ben tre fra i gallesi. ? una partita giocata a viso aperto, per¨° con diversi errori tecnici, provocati anche da una grande pressione delle difese, che impediscono agli attacchi di arrivare vicini alla meta. Cos¨¬ il 9-6 per gli ospiti sul quale si va al riposo ¨¨ frutto dei tre piazzati di Marcus Smith e dei due di Leigh Halfpenny (che festeggia il 100¡ã cap). Rispetto a quanto visto al Sei Nazioni, il Galles, che era stato falcidiato dagli infortuni, sembra avere ritrovato confidenza ed efficacia e a beneficiane sono anche i nuovi innesti. L’Inghilterra, che domina nel possesso, invece sembra sempre la stessa, schiava di troppe ingiustificabili insicurezze vista l’esperienza dei suoi uomini, figlie forse anche di una gestione tecnica ancora in rodaggio (per non dire inadeguata) che chiede alla squadra di favorire un possesso sicuro, anche se sterile, evitando scelte rischiose (magari anche coraggiose). ? cos¨¬ un’invenzione di Jac Morgan, per la prima volta capitano del Galles (curioso che avvenga proprio nella settimana in cui il paese piange la scomparsa a 85 anni della leggenda Clive Rowlands, giocatore, poi allenatore della nazionale e presidente della federazione, che esord¨¬ e da capitano nel 1963 proprio contro l’Inghilterra e che era nato nello stesso paese di Morgan, Cwmtwrch), a propiziare la prima meta a inizio ripresa: il flanker riceve largo a destra l’offload di Aaron Wainwright, finge di allargarsi ancora, invece taglia all’interno, salta due inglesi e a pochi metri dai pali cede l’ovale al mediano di mischia Gareth Davies, che pu¨° chiudere in tuffo. E al 58’ arriva la seconda: profondo attacco lungo 14 fasi che costringe gli inglesi a difendersi sula linea di meta, poi dalla ruck Tomos Williams (subentrato a Davies) apre direttamente per il centro North, che finta, rientra all’interno per saltare l’ultimo uomo che ha davanti e schiacciare sotto i pali. Halfpenny le trasforma entrambe. Sono 14 gli errori degli inglesi palla in mano contro i 2 gallesi: ¨¨ ormai palese che da una parte c’¨¨ una squadra che vorrebbe fare, ma che ha paura di sbagliare, contro una che invece osando ha preso fiducia. a tempo scaduto l’esatta fotografia del match: l’Inghilterra chiude in attacco. ma le idee scarseggiano e la palla ruzzola inevitabilmente dalla parte sbagliata: il Galles pu¨° meritatamente festeggiare.
All Blacks-Australia
¡ªIn Nuova Zelanda-Australia, i due c.t. Ian Foster ed Eddie Jones mandano entrambi in campo due XV decisamente sperimentali. E l’avvio di partita ¨¨ tutto di marca australiana, con due mete in otto minuti: la prima ¨¨ di Marika Koroibete, che riceve largo a sinistra il bel passaggio di Samu Kerevi e riesce a schiacciare proprio all’angolino nonostante il tentativo di chiusura di Shaun Stevenson e Finlay Christie, poi a sfondare dalla stessa parte ¨¨ Tom Hooper, servito ancora da Kerevi, che abbatte Damian McKenzie e Stevenson prima di schiacciare. Carter Gordon le trasforma entrambe e al 23’ infila anche il piazzato del 17-3 (poco prima era sto McKenzie a centrare i pali per gli All Blacks). Punteggio che rispecchia fedelmente quanto si vede in campo, con l’Australia che riesce finalmente a esplorare il suo potenziale, fatto di giocatori di ottima qualit¨¤. Come Gordon: il 22enne playmaker dei Melbourne Rebels dimostra di meritare una conferma che in settimana era stata piuttosto contestata, difeso a spada tratta da Eddie Jones. Dopo settimane di farneticanti dichiarazioni, Jones si ¨¨ finalmente ricordato di essere un allenatore e non un provocatore e, difendendo Gordon dalle critiche dei giornalisti, “deve giocare, deve sbagliare e imparare dai suoi errori accrescendo cos¨¬ l’esperienza, per quello che ¨¨ il normalissimo percorso che seguono tutti i mediani di apertura a livello internazionale”, ha finalmente fatto quello che ci si aspetterebbe da chi ricopre il suo ruolo, ovvero pensare alla squadra e difenderla pubblicamente. Magari sar¨¤ anche per questo che i Wallabies appaiono pi¨´ determinati, pi¨´ precisi in ogni fase del gioco. Tutto questo per¨° non basta quando gli All Blacks cambiano marcia a inizio secondo tempo. Due poderosi break di Dallas McLeaod e Leicester Faingaanuku costringono la difesa australiana ad arretrare fin sotto i pali, poi quando la strada sembra chiusa McKenzie inventa un magnifico passaggio lungo per trovare solo largo a destra Stevenson e l’ala pu¨° bagnare il suo debutto con la meta. Richie Mounga prende il posto di McKenzie e al 57’ firma il piazzato del -4. Ed ¨¨ poi l’altro debuttante Samipeni Finau a realizzare al 64’ la meta del sorpasso: il flanker riceve un passaggio corto di Aaron Smith proprio sotto i pali e si scaraventa contro il muro di maglie gialle che crolla sotto la sua carica. La trasformazione di Mounga vale il +3, poi per¨° al 73’ Quade Cooper (subentrato a Carter) infila da met¨¤ campo il calcio del meritato pareggio. Ma proprio all’80’ la mischia australiana concede una punizione da 45 metri, da posizione angolata: Mounga non sbaglia e la beffa per l’Australia ¨¨ servita.
Argentina-Sudafrica
¡ªPartita a due facce a Buenos Aires. A fare la differenza nel primo tempo, dopo il piazzato di Manie Libbok che apre lo score, ¨¨ sostanzialmente la meta di Gonzalo Bertranou al 23’: il mediano di mischia argentino ¨¨ furbissimo a battere velocemente una punizione a 5 metri dalla linea di meta, i sudafricani non sono piazzati e se lo vedono sfilare via senza riuscire a opporsi. Un placcaggio senza pallone su Santiago Grondona costa il giallo al flanker Deaon Fourie e Santiago Boffelli, dopo la trasformazione, infila anche il piazzato del 10-3 sul quale si va al riposo. Bastano per¨° 8 minuti nella ripresa agli Springboks per ribaltarla, con le mete di Makazole Mapimpi, liberato tutto solo alla bandierina, e di Canan Moodie, pescato anche lui solo all’altra bandierina dal perfetto calcio passaggio di Libbok, che trasforma solo la prima. Emiliano Boffelli infila un piazzato, ma gli risponde tre volte Libbok per il +11. Al 72’ entra in campo il tallonatore Agustin Creevy, che diventa cos¨¬ il primo argentino nella storia a raggiungere i 100 caps, ma ¨¨ la sola buona notizia del secondo tempo per i Pumas.
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