Michael Bradley non ¨¨ pi¨´ l’allenatore delle Zebre. Le strade della franchigia federale e del tecnico irlandese erano gi¨¤ destinate a dividersi a fine stagione, ma il club ha deciso di “anticipare il percorso di rinnovamento tecnico pianificato per le prossime stagioni”. Ad accelerare i tempi della separazione ¨¨ stata anche la stagione fin qui disputata dalle Zebre, decisamente la peggiore da quando Bradley ¨¨ arrivato a Parma nell’estate 2017, non solo per la mancanza di risultati (senza vittorie in United Rugby Championship e in Challenge Cup) ma anche per le prestazioni deludenti (un solo punto in classifica in Urc, il bonus offensivo ottenuto alla prima giornata del torneo a settembre).
Rugby
Zebre, esonerato il capo allenatore Bradley
Il tecnico irlandese paga la peggior stagione da quando si ¨¨ insediato. Resta l'ottimo lavoro svolto dal 2017, miglior stagione della franchigia dalla sua nascita
Esordio da record
¡ªL’arrivo di Michael Bradley a Parma aveva coinciso con l’annata migliore da parte della franchigia. Il suo gioco offensivo aveva riportato vitalit¨¤ in un ambiente che veniva dal breve periodo di propriet¨¤ privata concluso tra stipendi mancati, scioperi dei giocatori e incertezza sul futuro. Quel campionato celtico 2017-2018 aveva invece visto le Zebre chiudere con il record di franchigia per vittorie (7), punti in classifica (36) e mete realizzate (50). Il tutto facendo debuttare nell’alto livello i vari Minozzi, Giammarioli, Licata oltre a far compiere un salto di qualit¨¤ a chi era gi¨¤ nel giro della Nazionale (vedi Canna, Violi, Castello, Bisegni, Boni, Mband¨¤…).
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Tutti i nodi della gestione
¡ªUna stagione che aveva creato tante aspettative ma che non si ¨¨ pi¨´ ripetuta, anche se sono spesso arrivate belle vittorie, sono stati lanciati altri giovani prospetti (Mori, Bruno. Fischetti) e nella passata stagione ¨¨ arrivata anche la prima storica qualificazione ai quarti di finale di Challenge Cup. Sull’involuzione della squadra e dei singoli che sta raggiungendo il culmine in questa stagione si aprono per¨° parentesi che vanno a toccare anche la gestione della Federazione. Bradley arriv¨° infatti a Parma su indicazione di Conor O’Shea, all’epoca da poco insediatosi alla guida della Nazionale e che impose anche una supervisione della preparazione fisica sia per le Zebre che per Treviso affidata a Pete Atkinson ed i risultati furono evidenti (anche il Benetton chiuse quell’anno con il record di 11 vittorie). Un lavoro a cui per¨° negli ultimi anni, almeno a Parma, non si ¨¨ pi¨´ riusciti a dare un seguito: le volate di Minozzi, Giammarioli che per 80 metri non si fa raggiungere da un All Black come Piutau, un Licata alle prime armi che sfonda a testa bassa, gli slalom di Bellini, si sono persi con il passare del tempo. Altro fattore non di poco conto, Bradley si ¨¨ sempre trovato a lavorare con staff non scelti in prima persona ma “imposti” dalla Fir, e come spesso avviene in questi casi non sempre le idee coincidono.
Nuovo allenatore
¡ªNonostante questo divorzio anticipato, non c’¨¨ dubbio che Bradley abbia comunque lasciato un’impronta pi¨´ che positiva non solo sulla squadra ma sull'intera struttura delle Zebre. Ora la palla passa a Fabio Roselli e ad Emiliano Bergamaschi, che resteranno in carica fino al termine della stagione per capire poi se la scelta sar¨¤ quella di tornare ad un capo allenatore italiano o se guardare ancora all’estero.
Gasport
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