Basket: senza il braccio sinistro Corvi vola a canestro
Occhi svegli, attenta, loquace. Anna ¨¨ una di quelle ragazzine che sogna molto e non si arrende mai, trasformando in realt¨¤ anche le cose pi¨´ difficili. Deve ancora compiere 13 anni ma ¨¨ gi¨¤ una di quelle che va oltre: se una cosa le piace, la fa. Si ¨¨ appassionata alla pallacanestro grazie a un allenatore privo di pregiudizi e ha iniziato a giocare insieme alle sue amiche, lasciando il nuoto perch¨¦ lo sport di squadra la attirava di pi¨´. Semplice? Assolutamente s¨¬, se non fosse che Anna (di cognome fa Corvi) soffre di emimelia, una malformazione congenita che porta alla mancanza del braccio sinistro, formato solo fino al gomito. Una giustificazione per tirarsi indietro? Non scherziamo. La ragazzina, che frequenta la seconda media alla Genocchi, si presenta tre volte alla settimana in palestra e nel weekend disputa il campionato Under 13 con il Progetto femminile Citt¨¤ di Piacenza. A detta dei tecnici ¨¨ anche molto brava, tanto che ultimamente ¨¨ stata convocata per le selezioni provinciali di categoria. “Il mio ruolo preferito? L’ala, perch¨¦ a me piace fare canestro. In difesa invece devo ancora migliorare parecchio”. Nonostante la passione per la scienza Anna non ama le statistiche e deve pensare un po’ prima di ricordare i suoi primati. “Quest’anno sono riuscita a fare nove canestri in una partita, ma la scorsa stagione ero riuscita ad arrivare anche a undici”.
progressi
¡ªLa passione per la palla a spicchi dura da qualche anno, da quando alle elementari il suo attuale allenatore Marco Merli si presentava classe per classe a far giocare i piccoli allievi. “Inizialmente – racconta il tecnico – Anna arrivava in palestra sempre con una felpa, non mi ero accorto che avesse una protesi. Se parliamo dell’aspetto motorio ¨¨ una ragazzina super e a un certo punto le ho detto: vogliamo metterci in discussione? Non ci ha pensato due volte e penso che abbia sorpreso pure la famiglia per i progressi che sta registrando”. Cos¨¬ la protesi ¨¨ finita in soffitta e Anna non ha alcun problema a giocare con le compagne nonostante le manchi buona parte del braccio sinistro. “Lei ¨¨ un esempio per tutto il gruppo. Quando ci alleniamo sulla mano debole non ha mai fatto un passo indietro, non mi si ¨¨ mai avvicinata per chiedere: ma io cosa faccio. E’ bravissima ad adattarsi e quello che fa con la destra vale per due”. Sugli spalti a seguire la figlia ci sono sempre il pap¨¤ Roberto e la mamma Simona, che si definisce “l’anti sport. Non ho mai praticato nessuna disciplina, mentre mio marito giocava a football americano. Ma se possiamo non ci perdiamo una partita di Anna”. Che non vuole sconti da nessuno, come ¨¨ giusto che sia. “Una volta – racconta ancora Merli – il tecnico della squadra avversaria chiama time out e dice a una sua ragazza: guarda che non ha un braccio ma a lei questa cosa proprio non interessa. O la marchi stretta o ti massacra di canestri”. Talmente tanti che Anna spera di essere lanciata in orbita. “Il mio sogno? Sicuramente continuare con il basket e raggiungere livelli sempre pi¨´ alti. Mi piacerebbe un giorno giocare in Serie A”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA