"Tiro libero", il mondo del basket in carrozzina raccontato senza dire "questo non si pu¨° vedere"
In fondo tutto, o comunque molto, ¨¨ nato da l¨¬. Da quei tiri a canestro che furono il seme del paralimpismo nel centro di riabilitazione inglese di Stoke Mandeville. Il professor Ludwig Guttman incoraggi¨° quei primi pionieri del basket in carrozzina che oggi ¨¨ una delle attivit¨¤ sportive pi¨´ diffuse fra le persone con disabilit¨¤. Da quelle prime volte sono nate mille storie e tra queste quella che ha portato a “Tiro libero”, il racconto della Nazionale italiana impegnata ai Mondiali di Dubai nel giugno di quest’anno, esperienza conclusa con il quinto posto. Il regista ¨¨ Mirko Alivernini, soggetto e sceneggiatura sono di Gianluca Cerasola e Claudio Di Renzo, la produzione ¨¨ della Morol e il progetto ¨¨ stato fatto proprio da Rai Documentari. Venerd¨¬ lo vedremo su Rai 3 alle 16.30 e poi sar¨¤ possibile trovarlo su Rai Play.
Mattarella
¡ªOggi l’iniziativa ¨¨ stata presentata nella sede del Comitato Paralimpico e il suo presidente Luca Pancalli ne ha approfittato per dare un’altra notizia: il presidente della Repubblica sar¨¤ presente il 14 novembre al Festival della Cultura Paralimpica di Taranto. L’ennesimo segnale di sensibilit¨¤ del capo dello Stato verso un mondo che ha sempre voluto incoraggiare dalla presenza al primo Festival al battesimo del centro di preparazione paralimpica di Roma, dove Mattarella fu “rapito” dagli allenamenti della Nazionale amputati. Per Pancalli opere come “Tiro libero” hanno un valore “ispirazionale” formidabile e contribuiscono alla rivoluzione culturale provocata dal paralimpismo, il tentativo di “trasferire l’anima pi¨´ profonda di questo movimento”.
Sdoganati
¡ªCarlo Di Giusto, il tecnico della Nazionale, monumento vivente della disciplina del basket in carrozzina, trova una parola per spiegare quello che ¨¨ successo in questi anni: “Avete visto il filmato, il nostro Ahmed che entra in stanza, si lava, prega mostrando la sua disabilit¨¤. Quando noi cominciammo, negli anni 80, queste immagini non si sarebbero potute trasmettere. E invece ora si, ora i problemi sono altri, per esempio preparare nel modo migliore la qualificazione paralimpica che vedr¨¤ impegnata gli azzurri ad aprile ad Antibes. Con il veterano Matteo Cavagnini, al trentaduesimo campionato (gioca nella Giulianova campione d’Italia), grande divulgatore del suo sport. “Stiamo sfondando questo muro”, dice lui, il muro dell’indifferenza, della discriminazione, del “questo ¨¨ meglio di no”. “Vogliamo raggiungere i ragazzi a casa”, aggiunge Fernando Zappile, il presidente del basket in carrozzina. “Vogliamo continuare a raccontare queste storie di sport”, spiega Fabrizio Zappi, direttore di Rai Documentari che cita anche l’operazione con pi¨´ successo di pubblico, “quella che ha visto protagonista Alberto Tomba ¨¨ che ¨¨ stata comparata anche da Netflix”.
Dietro le quinte
¡ª“Tiro libero” ¨¨ un tentativo di entrare dietro le quinte di un evento con i Mondiali provando a capire cosa c’¨¨ prima o dopo la prestazione. Alessia Ferri, la segreteria federale, svela anche il motivo di un tatuaggio esibito da Cavagnini, uno simile sul braccio che rappresenta il modo con cui viene ricordata la storia spezzata di due atleti paralimpici, Tobia Da Monte e Mattia Trillino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA