Parigi saluta le Paralimpiadi coi fuochi d'artificio. Pancalli: "Stiamo cambiando la società"

Sotto la pioggia una toccante cerimonia allo Stade de France. Ndiaga “Cenga” Dieng e Domiziana Mecenate i portabandiera italiani

Parigi chiude in bellezza. La pioggia non ha fermato i festeggiamenti per la cerimonia di chiusura dei XVII Giochi Olimpici. Lo Stade de France, stracolmo, ha assistito ad un autentico spettacolo fatto di canti, giochi di luci e fuochi d’artificio. La cantante Santa interpreta "Vivre pour le meilleur de Johnny Hallyday". Il saluto del presidente francese Emmanuel Macron e di quello IPC Andrew Pearson, poi la Marsigliese suonata con la tromba da una persona con disabilità. Lo stadio, stracolmo, che canta a squarciagola. L’ingresso della banda che suona l’inno ufficiale dei Giochi e la sfilata dei Portabandiera di chiusura. 169 delegazioni, più di 5.800 tra atleti ed accompagnatori, 64 mila spettatori e 8.500 le persone coinvolte nell'organizzazione dell'evento.?

claim

“Paris est une fête” il claim ufficiale, che rispecchia appieno lo spirito visto in questi giorni nella capitale francese, per l’occasione tirata a lucido e addobbata a festa. Arrivano gli alfieri italiani, i più giovani quarti posti a questa Paralimpiade: Ndiaga “Cenga” Dieng (atletica leggera) che spinge sulla carrozzina Domiziana Mecenate (nuoto) che sventola fiera il tricolore italiano. Terzultima a sfilare l'Australia in vista di Brisbane 2032, penultimi gli Stati Uniti d’America, prossima nazione ospitante con Los Angeles 2028 e, infine, la bandiera francese dei padroni di casa. Il direttore artistico dell’evento, Thomas Jolly, non ha lasciato nulla al caso. Sono state infatti distribuite in tutto lo stadio delle lucine colorate da legare al polso che si accendono in diversi colori controllati da remoto, creando un autentico caleidoscopio a Saint Denis. Prende parola Parson, presidente del Comitato Internazionale Paralimpico: “Dobbiamo incoraggiare il cambiamento e rendere questo pianeta un posto migliore. Le migliori eredità paralimpiche sono quelle che durano” Poi il commiato: ”Purtroppo è giunto il momento per me di dichiarare chiusi i Giochi Paralimpici del 2024 e invito gli atleti paralimpici a incontrarsi nuovamente nel 2028 nella città degli angeli a Los Angeles. Ti amiamo Parigi, grazie Francia!”.

pancalli

Pancalli sulla stessa linea: “Sono convinto che il CIP sia tra i più grandi agenti trasformatori della società civile. Stiamo cambiando la società. Penso a chi si è appassionato alle Paralimpiadi – e sono veramente tanti – saranno persone sicuramente migliori perché in grado di accettare ogni tipo di diversità”. Entra una fiammella portata dagli atleti all’interno di una lampada, simbolo della fiamma paralimpica, che poi viene spenta dalla campionessa francese di boccia Aurelie Aubert. Poi un’ora di musica, flash, fumogeni e fuochi d’artificio. Nonostante l’aria fresca di Parigi gli atleti in campo ballano, cantano e si divertono insieme a Phrige, la mascotte dei Giochi. Alle 23.00 in punto la cerimonia si chiude sul grido di “Allez les Bleus”. Appuntamento per i Giochi paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026 dove avremo la possibilità di respirare anche noi quest’atmosfera magica.