Nuoto come al solito miniera di successi per l'Italia. Monica e Federico ora puntano a Los Angeles 2028
La corazzata del nuoto paralimpico italiano continua, incessante, la propria corsa. Sono 33 - ad oggi - le medaglie conquistate: 13 ori, 6 argenti e 14 bronzi, senza contare la sfilza di quarti posti, anchĄŻessa senza soluzione di continuit¨¤. Dopo Tokyo, Monica Boggioni (classe S5) e Federico Bicelli (S7) sono riusciti nellĄŻimpresa di diventare entrambi campioni paralimpici dopo un percorso iniziato per entrambi in nazionale nel 2017.
liberazione
ĄŞ ?Monica, pavese di 26 anni, dopo i 3 bronzi di Tokyo cala un altro tris, due bronzi (100 e 200 SL S5) conditi dallĄŻoro nei 50 rana SB3: "Vincere alle Paralimpiadi ¨¨ un'emozione che non ho ancora realizzato, ma sicuramente bellissima. Mi sono allenata tanto, con molte scelte tecniche e di vita". Dopo tanti bronzi, lĄŻoro ¨¨ una liberazione: "Sportivamente parlando ¨¨ il massimo a cui un atleta pu¨° ambire. Ma la medaglia ¨¨ solo il punto dĄŻarrivo, lĄŻimportante ¨¨ vincere con s¨Ś stessi". Molte gare, molte ambizioni: "Domani avr¨° unĄŻaltra gara, i 200 misti, e la motivazione ¨¨ sempre altissima. Per le mie caratteristiche ¨¨ molto complicata e rispetto a Tokyo ¨¨ tutto molto pi¨´ difficile. L¨Ź la finale fu diretta, qui abbiamo 3 batterie". Non si smette mai di migliorare: "La cosa che apprezzo di pi¨´ del nuoto ¨¨ che non ci si sente mai arrivati e quello che apparentemente pu¨° essere un limite pu¨° invece diventare il punto di partenza per nuove sfide". Poliziotta e dottoressa in biotecnologie, Monica ha le idee abbastanza chiare: "La vita ¨¨ fatta di scelte e qualche rinuncia va fatta. Al momento mi concentro sul nuoto e sullo studio. Spero di riuscire in futuro ad entrare nella polizia scientifica". Los Angeles 2028?: "Certamente ci sar¨°. Spero che queste nostre medaglie portino poi a delle medaglie umanamente pi¨´ belle -afferma- spingendo molte persone che sono a casa ad iniziare un percorso sportivo che certamente riempie la vita".
la rivincita
ĄŞ ?Per Federico, bresciano di 25 anni, un oro speciale: "CĄŻ¨¨ stato un lavoro immenso dietro. Con la mia allenatrice abbiamo dovuto costruire da zero questa medaglia - commenta - perch¨Ś io sono un centista, ma qui a Parigi non ¨¨ stata inclusa come gara. Giorgio Lamberti e Tanya Vannini -spiega- mi hanno seguito passo passo e siamo riusciti insieme a costruire questa medaglia nei 400 stile". La gioia: "La medaglia non era per nulla scontata, nonostante i risultati ottenuti nellĄŻultimo anno, quindi vincere ¨¨ stata una doppia rivincita -racconta-. Sia per il lavoro fatto, sia perch¨Ś sono riuscito a battere lĄŻatleta di casa che mi aveva battuto allĄŻeuropeo. Dentro questo oro -afferma- cĄŻ¨¨ tutta la rabbia e la voglia di vincere. ? stato cercato, voluto e costruito in 3 anni". Nato con la spina bifida, Federico ha sempre trovato nel nuoto la sua zona di confort: "Amo lĄŻacqua, ¨¨ il mio elemento naturale e non potevo scegliere uno sport diverso". Appassionato di informatica, di social e di tecnologia: "Per me ¨¨ una droga, specialmente la parte Apple. Sto studiando ingegneria informatica e mi piace molto la parte di problem solving". Il futuro: "Vorrei provare esperienze allĄŻestero, andare fuori dagli schemi, proprio come ho fatto dopo Tokyo. Ovviamente con uno sguardo verso Los Angeles 2028, sperando inseriscano di nuovo i 100 stile".
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