Nuoto, Mondiali al via. Ma senza la Corea del Nord

Scatta in Corea del Sud la rassegna iridata con 6 discipline. In nottata tocca ai tuffatori Tocci e Marsaglia. E Pyongyang non ha aderito agli inviti della Fina

Tutto ¨¨ pronto a Gwangju. La citt¨¤ che ospit¨° le Universiadi 2015, quattro anni prima di Napoli, si appresta ad essere vetrina dei Mondiali acquatici a sei discipline. Un programma-monstre pi¨´ lungo di un’Olimpiade: c’¨¨ pure il beach waterpolo, l’Italia non c’¨¨. Alle 4 di stanotte (italiane) scattano le prime qualificazioni. Nei tuffi, piccolo trampolino, toccher¨¤ al cosentino Giovanni Tocci, bronzo uscente da 1 metro a Budapest 2017, insieme a Lorenzo Marsaglia. Domani alle 8.30 toccher¨¤ all’altra medagliata uscente da 1 metro, la milanese Elena Bertocchi. Sempre alle 4 di stanotte scatta il programma del nuoto sincronizzato con i preliminari del Solo tecnico (in gara Linda Cerruti). Domani mattina alle 9 toccher¨¤ ancora alla Cerruti nei preliminari del Duo tecnico insieme a Costanza Ferro. La cerimonia di apertura dei Mondiali coreani ¨¨ prevista alle 13 italiane (diretta Rai 2 e Rai Sport, che seguir¨¤ tutta la rassegna dal vivo con dirette Rai 2 ed Eurosport nella settimana dal 21 col nuoto in corsia). Le prime medaglie sono previste alle 3 di venerd¨¬ notte: in programma la 5 km uomini con Acerenza e Guidi.

Assenza che pesa

Ci saranno 15.000 tra atleti, addetti e media. Il costo di questi Mondiali ¨¨ di 170 milioni, il 5% del budget impiegato per i Giochi invernali di PyeongChang. Il villaggio degli atleti ospiter¨¤ 6000 persone e gli appartamenti verranno poi riadattati al pubblico dopo i Mondiali. C’¨¨ un solo dubbio non dissolto a poche ore dalla sfilata: l’assenza significativa della Corea del Nord. I tentativi diplomatici della Fina attraverso le istituzioni, con tanto di ripetuti inviti, non sono stati recepiti e pare incomprensibile. Lo stesso manifesto dell’evento “Dive into peace” dovrebbe spiegare molto, nella citt¨¤ che fu teatro nel maggio 1980 di un movimento di studenti e sindacato di opposizione alla dittatura. Sar¨¤ comunque una nuova tappa nelle relazioni tra le due Coree. Di certo quelli del Nord che non vengono nelle piscine del Sud dopo tutto quanto successo in un anno e mezzo, stride assai. Ufficialmente le iscrizioni sono chiuse dal 3 luglio. Per quella data, la Corea del Nord non aveva inviato richieste di accredito: possibile che non nuoti proprio nessuno oltre il confine? Ma la Fina ha fatto un’eccezione, autorizzando la Corea del Nord a partecipare alla cerimonia di apertura di domani. Il sindaco di Gwangju e anche presidente del comitato organizzatore, Lee Yong-sup, ripete in tutte le salse che “noi abbiamo invitato la rappresentativa del nord utilizzando tutti i canali, compreso governo e federazione internazionale. Era stato contattato anche il ministro dell’Unificazione, quello della cultura, dello sport e del turismo. Il responsabile dello sport, Do Jong-whan, ex responsabile del dicastero dello sport aveva invitato ufficialmente a suo nome il collega nordcoreano in una riunione del 15 febbraio al Cio di Losanna”. Ma senza risultati, pur essendo stata riservata nel Villaggio degli atleti una palazzina apposita, ed offerto anche biglietti per le gare alla delegazione.

Prospettiva 2032

Lee Yong-sup alza le mani: “Lo sport dovrebbe superare le ideologie politiche. Noi crediamo che lo sport possa condurre alla pace. Noi tutti aspettiamo i nordcoreani, la citt¨¤ aspetta, la Fina aspetta”. Imbarazza, insomma, un’assenza che pesa e un improvviso stop al dialogo e alla prospettiva di avanzare un’unica candidatura della penisola coreana per l’Olimpiade estiva del 2032.