Piscina del Foro Italico, Barelli condannato a pagare mezzo milione

Colpo di scena a scoppio ritardato nella vicenda del sospetto di doppie fatturazioni per i lavori alla piscina del Foro Italico. Il presidente della Fin Paolo Barelli ¨¨ stato condannato a pagare un risarcimento di mezzo milione di euro dalla Corte dei Conti. La sentenza di appello, dopo il ricorso della procura contabile, ha ribaltato il primo grado e anche il pronunciamento della giustizia penale che aveva archiviato il caso. La notizia ¨¨ stata riportata questa mattina nell'edizione romana di "Repubblica".

Barelli, che ¨¨ anche capogruppo di Forza Italia alla Camera, ¨¨ stato condannato al risarcimento come "reale dominus" nel percorso che ha portato alle doppie fatturazioni, prima fra il 2005 e 2008 e poi dopo l'accordo sui lavori con l'allora CONI servizi (oggi sostituita da Sport e Salute). La societ¨¤ danneggiata ¨¨ stata comunque ritenuta in parte responsabile e ci¨° ha portato a uno "sconto" per Barelli rispetto agli 826mila euro della cifra contestata.

Ricorso

La Federnuoto ha gi¨¤ annunciato in un lungo comunicato il ricorso in Cassazione: "La Federazione Italiana Nuoto prende atto con viva sorpresa della pubblicazione della sentenza della Corte dei Conti in appello in merito all'impiego dei finanziamenti ricevuti dal Mef per i lavori di manutenzione e ammodernamento delle Piscine del Foro Italico. In primo grado la stessa Corte, con sentenza n.113 del 2020, aveva escluso in modo assai chiaro qualsiasi ipotesi di acquisizione e utilizzo scorretti dei fondi da parte della Fin. Al di l¨¤ del difetto di giurisdizione della Corte che la Fin si riserva di far valere innanzi alla Corte di Cassazione, ¨¨ palese il manifesto errore di fatto su cui si fonda la sentenza appena pubblicata. Il prof. Police, che difende la Federnuoto, segnala tuttavia che in tali ipotesi di errore di fatto l'ordinamento processuale consente di agire in revocazione ed ¨¨ pienamente fiducioso che la stessa Corte dei Conti avr¨¤ modo di revocare tale ultima pronuncia, proprio in relazione alla reale situazione di fatto ed alla piena correttezza dell'operato della Fin".

Lo scontro

La vicenda era stata oggetto di un durissimo scontro istituzionale fra il CONI di Malag¨° e la Federnuoto di Barelli. Tutto nasce infatti dall'esposto alla procura della repubblica di Roma presentato del 2014 dall'allora segretario generale del CONI, Roberto Fabbricini. In cui si citava l'ipotesi di truffa aggravata. Lo stesso Fabbricini era stato denunciato per calunnia dalla Fin, che aveva respinto tutte le accuse accusando Malag¨° di una polemica strumentale contro Barelli, suo storico rivale nel contesto politico sportivo. Il presidente del CONI aveva sempre risposto del dovere di denunciare l'accaduto in quanto funzionario pubblico. Sembrava che la vicenda giudiziaria si fosse esaurita. E invece ¨¨ arrivato il ribaltone giudiziario e la condanna al risarcimento per Barelli.