Bortuzzo: "Tra 10 anni e anche prima mi vedo in piedi, e quanto affetto..."
“Tra dieci anni mi vedo in piedi. Ma spero di riuscirci anche prima”. Sorride Manuel Bortuzzo, il 19enne nuotatore veneto rimasto paralizzato agli arti inferiori dopo essere stato ferito nella notte tra il 2 e 3 febbraio alla periferia sud di Roma, e ripercorre le fatiche della riabilitazione per tornare a camminare. “La riabilitazione procede molto bene - evidenzia Bortuzzo, a margine della presentazione del terzo campionato Usip, in programma in Lombardia dal 19 al 26 settembre -, abbiamo in mente un piano di recupero molto serrato ma non sappiamo dove finir¨¤. Non ci sono tempi certi, il cronometro a cui ero abituato non c’¨¨ pi¨´. Prima mi allenavo mattina e sera, ora faccio riabilitazione mattina e sera. Fortunatamente lo sport mi ha abituato a certe fatiche”. Bortuzzo si emoziona quando ricorda tutti i messaggi ricevuti in questi mesi: “Mi ha stupito che celebrit¨¤ e musicisti mi abbiano scritto. Poi Totti, Bebe Vio e tanti altri. L’altro giorno mi ha scritto ancora Gregorio Paltrinieri e mi ha detto che gli manco: evidentemente qualcosa gli ho lasciato nei nostri allenamenti ad Ostia. In questi mesi non ho avuto tempo di pensare a chi mi ha sparato o di provare qualcosa per loro. Ho avuto davvero tante altre cose da fare, non potevo perdere tempo. In merito alla mia vicenda giudiziaria, l’ho affidata a chi ne sa di pi¨´, ci penseranno i miei legali. Io devo pensare solo a me stesso. Un giorno far¨° qualcosa per fare in modo che quello accaduto a me non accada pi¨´ ad altri, chi mi ha sparato ¨¨ in carcere ma ce ne sono tanti altri. Il problema resta. Far¨° una associazione con un nome “figo” per raccogliere fondi per le persone come me ma che sono state meno fortunate di me”.
Gasport
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