Il Barba da un mese sta viaggiando a oltre 40 punti di media e ha tirato fuori il suo basket migliore quando i Rockets ne avevano pi¨´ bisogno. Steph sta dominando a suon di triple. Ma non ¨¨ una corsa a due, non mancano altri candidati
Uno ha messo insieme una striscia senza precedenti negli ultimi 40 anni, una serie di partite fenomenali in cui da solo sta tenendo in alto i suoi Rockets. L’altro sta giocando cos¨¬ bene da essere quasi ai livelli del 2015-16, quando divenne il primo mvp della storia eletto all’unanimit¨¤, con in pi¨´ una leadership che allora non aveva. Se James Harden resta in vetta all’Mvp Ranking di Gazzetta.it, la classifica che segue la corsa al premio individuale pi¨´ ambito, Steph Curry ricorda ad ogni partita che il Maurice Podoloff Trophy 2018-19 non ha gi¨¤ trovato un padrone. Non ¨¨ una corsa a due, visto che i candidati mvp non mancano, ma Harden e Curry in questo momento sono davanti.
perch¨¦ harden —
Perch¨¦ da oltre un mese sta viaggiando a oltre 40 punti di media. Perch¨¦ l’mvp in carica ha tirato fuori il suo basket migliore di sempre nel momento in cui la sua squadra ne aveva pi¨´ bisogno, trascinando i Rockets a 13 vittorie nelle ultime 18 partite, in cui Harden ha sempre segnato almeno 30 punti: solo Wilt Chamberlain nella storia Nba ¨¨ riuscito a mettere insieme serie pi¨´ lunghe (il record ¨¨ 65). Harden fa tutto da solo perch¨¦ i Rockets non hanno alternative, visto che Chris Paul, Eric Gordon e Clint Capela (gli altri pezzi migliori del roster di Mike D’Antoni) sono stati costretti a fermarsi per infortunio. Al Barba non fa differenza: cerca di migliorare chi gli sta attorno e poi tira fuori quello straordinario istinto per il canestro che lo rende, oltre che il miglior realizzatore della stagione (a 35,37 di media, chiudesse cos¨¬ sarebbe lo scoring champion pi¨´ produttivo da quando Kobe Bryant chiuse il 2005-06 a 35,40 punti a partita) “l’arma offensiva pi¨´ efficace mai esistita”, per usare le parole di Chris Paul. Il suo gioco in attacco ¨¨ prevedibile, nel senso che le sue mosse ormai le conoscono tutti. Eppure nessuno riesce a fermarlo.
perch¨¨ curry —
Perch¨¦ sta dominando come nel 2015-16, decidendo le partite (a 29,8 punti di media) con una scarica di quelle sue irresistibili triple che scaglia da qualsiasi posizione. Perch¨¦ ¨¨ il migliore della squadra migliore, quei Warriors tornati irresistibili da quando il calendario ¨¨ girato sul 2019 dopo una prima parte di stagione con troppi alti e bassi. Perch¨¦ dei fenomeni di Kerr ¨¨ l’unico veramente insostituibile, come hanno dimostrato i tentennamenti dei bicampioni in carica nel novembre con Steph a guardare dalla panchina. Curry riesce ad emergere da un gruppo in cui la parola d’ordine ¨¨ condividere palla, cercare sempre il giocatore in posizione migliore per tirare. ? la leadership di Steph, la leggerezza con cui gioca, la componente che ¨¨ mancata ai Warriors nel rallentamento di novembre. Una qualit¨¤ che Curry ha costruito, su cui ha lavorato, e che ora lo rende pi¨´ forte di quanto sia mai stato, insostituibile anche solo con la sua presenza. La sua voce in spogliatoio ¨¨ diventato quella che pone fine alle diatribe, la voce della ragione che chiude i conti, quella che tutti ascoltano. Se Andre Iguodala ¨¨ da sempre “l’adulto nella stanza” del gruppo di Kerr, Curry ¨¨ maturato fino a diventare quello che tutti ascoltano.
la top 10 —
Ecco i 10 migliori giocatori del 2018-19, fino a questo punto.
1- James Harden 35,4 punti, 6,3 rimbalzi, 8,5 assist.
2- Steph Curry 29,8 punti, 49,1% dal campo, 45,9% da tre.
3- Giannis Antetokounmpo 26,4 punti, 12,5 rimbalzi, 6,0 assist.
4- Kawhi Leonard 27,6 punti, 7,9 rimbalzi, 50,4% dal campo.
5- LeBron James 27,3 punti, 8,3 rimbalzi, 7,1 assist.
6- Nikola Jokic 19,6 punti, 10,0 rimbalzi, 7,6 assist.
7- Anthony Davis 29,4 punti, 13,5 rimbalzi, 2,4 stoppate.
8- Kevin Durant 28,2 punti, 7,4 rimbalzi, 6,0 assist .
9- Joel Embiid 26,9 punti, 13,3 rimbalzi, 2,0 stoppate.
10- Paul George 26,6 punti, 8,0 rimbalzi, 2,3 recuperi
Davide Chinellato
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