Qual è il destino di Gasol?
Gli esperti rispondono

Steve Aschburner: No, non mi lascio trascinare dalle voci di popolo che urlano "sbattiamo fuori Pau". Questo non è un problema soltanto suo, ma riguarda anche i Lakers. Anche Dwight Howard mi sembra in difficoltà, visti i suoi tiri liberi e alcune partite sottotono. Steve Nash non sta giocando affatto. Kobe Bryant poi ingigantisce sempre ogni minimo problema, specialmente dopo una grande prestazione come quella di martedì sera. Ci sono alcune cose nel basket che hanno bisogno di più tempo rispetto alle altre. Voglio credere a ciò che ha detto Mike D'Antoni riguardo la decisione di mettere Gasol in panchina nell'ultimo quarto a Memphis: "Pau è e sarà sempre un gran giocatore - ha detto il coach dei Lakers -. Continueremo a lavorare e a sistemare alcune cose. Vedrete che le cose cambieranno quando i due Steve - Nash e Blake - torneranno". La dirigenza dei Lakers ha scelto D'Antoni scartando il grandissimo Phil Jackson. Probabilmente ha fiducia nella sua capacità di risolvere i problemi. Eccone uno.

Fran Blinebury: E' stato un All Star in passato e ha ancora il talento per tornare ad esserlo. Quando tutti avranno finito di usarlo ancora una volta come capro espiatorio, chiederei al mio nuovo head coach di coinvolgerlo in attacco. Oppure aspettare il ritorno del "vice coach" Steve Nash e lasciare che ci pensi lui.

Jeff Caplan: Cederlo? Ma siete pazzi? Pau non andrà da nessuna parte perché i Lakers non potranno mai avere qualcuno della sua taglia e del suo talento in cambio. Dategli tempo, si sta riprendendo da una tendinite al ginocchio e si trova a dover giocare con il terzo coach in questa stagione e in nuovi schemi offensivi. Aspettate che Steve Nash ritorni in campo e vedrete che Pau avrà molte più di quelle tanto desiderate occasioni in post. Basta con questi stupidi discorsi su una sua cessione.

Scott Howard-Cooper: Qual è l'offerta? Se in cambio dovesse arrivare un giocatore migliore nel ruolo di ala grande o piccola allora firmerei subito ma ci sono ben poche possibilità che un giocatore del genere abbia un contratto adatto allo scopo. Non cederei Pau Gasol soltanto per cercare di togliermi un peso. E quel che conta, è che nemmeno i Lakers ne hanno l'intenzione. Gasol è abile nei passaggi, nei tiri e nei rimbalzi, oltre ad essere un persona per nulla egoista che accetta un ruolo da comprimario. Questo periodo di aggiustamento non è peggiore rispetto ad altri che il giocatore ha già vissuto. In sintesi, prima portatemi un'ottima offerta, allora potremmo parlarne.

John Schuhmann: Cederlo. Credo che i Lakers, se vogliono rimanere tra i favoriti, miglioreranno sicuramente col trascorrere della stagione, specialmente se Steve Nash tornerà in forma prima dell'anno nuovo. Tuttavia, le qualità più importanti di questa squadra sono i lunghi, anche se l'attacco di Mike D'Antoni non sfrutta a fondo queste qualità. Da quando il nuovo coach è arrivato sulla panchina, il 53% dei tiri di Gasol sono stati effettuati fuori dall'area pitturata. Invece, con tutti gli altri ex coach dei Lakers (Jackson, Brown, Bickerstaff), solamente il 30% dei tiri di Gasol non arrivavano dall'area pitturata. Gasol è un grande giocatore ma non è il tassello giusto per questo coach. L'attacco potrebbe essere più potente (e anche la panchina diventerebbe più forte) se la squadra riuscisse a scambiare Gasol con un paio di ali abili nel tiro da tre. Non so esattamente che tipo di trade possa essere messa in piedi, visti i 19 milioni di dollari di ingaggio in questa e nella prossima stagione, ma credo che si potrebbe fare. Che ne pensate di un D'Antoni che riabbraccia Danilo Gallinari e Wilson Chandler?

Sekou Smith: In teoria la cosa sembrerebbe allettante, usare Pau Gasol come pedina di scambio per prendere giocatori che si adattino meglio all'impianto di gioco di D'Antoni. Ma vale la pena sacrificare uno dei lunghi più talentuosi al mondo? Gasol non è il problema, anzi, direi che, secondo me, un problema ancor più grande è un sistema di gioco che non sa che fare con un giocatore così. I Lakers hanno vinto due titoli di fila giocando con schemi che valorizzavano ciò che Gasol sa fare meglio. Ma poi è diventato il capro espiatorio dei Lakers a causa di due eliminazioni ai playoff. Ma la realtà è che, nonostante Gasol abbia 32 anni e sia forse all'inizio della fase calante, il giocatore può ancora ricoprire un ruolo importante in una squadra che punta al titolo. In questa stagione sta avendo difficoltà a segnare come lui sa fare ma se andiamo a vedere i rimbalzi e le stoppate, Gasol si attesta sempre sui suoi livelli. Se i Lakers decideranno di cederlo, lo faranno soltanto per addossargli tutte le colpe.