L’azzurro per la Gazzetta racconta il suo rapporto speciale con l’argentino, che ieri ha chiuso ufficialmente col basket
Manu Ginobili per me ¨¨ molto pi¨´ di un compagno di squadra: ¨¨ un idolo, e confesso che ho sempre cercato di imitarlo. Ricordo il nervosismo nei miei occhi quando mi allenai per la prima volta con lui alla Virtus Bologna: io 15enne, lui gi¨¤ fenomeno. Ho capito subito che non metteva soggezione, ma era umile ed educato. Aveva voglia di migliorare sempre e di vincere.
Ho capito che sarebbe diventato ancora pi¨´ grande perch¨¦ faceva cose clamorose con una semplicit¨¤ tale da renderle devastanti. In Italia e in Eurolega prima, poi in Nba. C’¨¨ stato anche quando sono andato in America, ben prima che giocassimo insieme con gli Spurs. Non mi sono mai trovato bene in campo con nessuno come con lui: bastava uno sguardo per intenderci. In coppia siamo stati devastanti.
Vincere insieme il titolo 2014 ¨¨ stato un sogno diventato realt¨¤, perch¨¦ siamo cresciuti insieme e gli anni da compagni di squadra sono ricordi indelebili. Da lui ho imparato a non farmi mai mettere i piedi in testa, ad avere sicurezza nei miei mezzi come ha fatto lui, che ¨¨ sempre andato avanti per la sua strada e facendo appassionare tutti al suo modo di giocare, da cui emergeva il suo grande amore per la pallacanestro e la sua voglia di vincere.
Anche per questo Manu arrivava alle partite preparatissimo: studiava gli avversari nei minimi dettagli, sapeva da dove preferivano tirare, i loro punti deboli. Capiva l’azione prima ancora che succedesse e a fare cose devastanti. L’uomo Manu era anche meglio, una persona genuina, umile e divertente, un padre e un marito incredibile. E, cosa che sanno in pochi, un patito della tecnologia.
Lo avevo contattato di nuovo appena deciso di tornare a San Antonio, ma non gli ho mai chiesto se avrebbe smesso o no, anche se negli ultimi giorni avevo capito. Ora lo spogliatoio degli Spurs non sar¨¤ pi¨´ lo stesso: non c’¨¨ pi¨´ lui, non ci sono pi¨´ nemmeno Duncan e Parker. Dell’anno del titolo siamo rimasti solo io e Patty Mills oltre a Pop. Ma immagino di ritrovare Manu a San Antonio. E i suoi consigli, quelli del mio idolo, continuer¨° a cercarli.
Marco Belinelli
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