Nba, Chicago-Cleveland 98-101: Belinelli sprofonda coi Bulls

Kirk Hinrich e Marco Belinelli provano a fermare C.J.Miles. Reuters

Chicago (32-25) perde in casa con Cleveland (19-38), offrendo l’ennesima riprova di un problema ormai consolidato, almeno in casa: peggio è l’avversario, peggio giocano i Bulls. Questa volta lo scivolone arriva contro i Cavs (98-101, il tabellino) privi di Kyrie Irving, rimasto fuori per un problema al ginocchio. Con tutto il rispetto, difficile immaginarsi un avversario più vulnerabile. Eppure Chicago (senza Taj Gibson, anche lui problema al ginocchio) ci ricasca, giocando una partita invertebrata, senza accelerazioni. E’ l’ottava sconfitta in 12 partite, segno che questa volta non è solo un incidente psicologico: la squadra è stanca, fisicamente e mentalmente. Dall’altra parte, tanti applausi per Dion Waiters, perfetto vice di Irving, e un gruppo tenace, che ha semplicemente giocato molto meglio dell’avversario.

ALL’ULTIMO RESPIRO — Dopo essere sprofondata a -9 a inizio ultimo quarto (87-78), Chicago prova a tirarsi fuori dalla fossa con una reazione convulsa, più all’insegna dei nervi che altro. Tutto inizia con la tripla di Belinelli che arresta l’emorragia e rimette in partita il pubblico. Segue mini parziale, fino a che Hinrich, con un complicato canestro dall’angolo, arriva a siglare il -1 (93-92) a 3’ dalla sirena. I sogni di rimonta vengono temporaneamente raffreddati dai canestri di Waiters e Walton (97-92), ma Chicago riesce a non crollare e si conquista la chance del pareggio con Luol Deng a 15’’ dalla fine. Il tiro non è malvagio, come scelta ed esecuzione, ma finisce sul primo ferro. Rimbalzo Cavs e folla che sfolla, ancora una volta delusa.

INCOSTANTE — Al netto della sconfitta, per Marco Belinelli continua il momento interlocutorio. Un paio di bombe in momenti importanti della partita, soprattutto quella che riporta sotto i Bulls, propiziando di fatto la rimonta finale. In generale, però, tira male (3/10) e soffre il dinamismo di Wayne Ellington, che in più di una circostanza lo batte dal palleggio e gli segna in faccia. “I tiri erano buoni, ma in difesa non mi sono piaciuto. Non siamo in un gran momento, ma dobbiamo riuscire a uscirne”. A dispetto degli errori, Beli non si è mai tirato indietro alle responsabilità, come suo solito. E’ però indubbio che, dopo una fase centrale di stagione ottima, l’azzurro sta attraversando un momento di flessione. Paragonabile, del resto, a quello di tutta la squadra.

MOLLI — E dire che l’inizio dei Bulls era stato promettente, con il tap-in di Deng che sigla il +9 dopo 4’ (11-2). Poi, come da copione stagionale, l’inerzia è evaporata, mentre Cleveland si è lentamente riportata sotto. Ellington in arresto e tiro su Belinelli sigla il primo pareggio in faccia, 17-17 a fine primo quarto. E’ l’inizio di un lungo spezzone di partita equilibrato, con vantaggi minimi. Chicago attacca decentemente, grazie a al rientro di Kirk Hinrich, ma soffre dietro, e soprattutto a rimbalzo, dove di solito, invece, tiene botta. Come dire: l’assenza di Gibson si è fatta sentire. Il computo finale sarà 39-34 per Cleveland, inclusi un paio di carambole offensive chiave concesse dai padroni di casa nell’ultimo minuto. “La difesa è stata pessima, a rimbalzo le abbiamo prese. E ci hanno battuto su tutte le palle vaganti” è l’analisi caustica di coach Thibodeau a fine partita.

Chicago: Belinelli 8 (1/4 da 2, 2/6 da 3, 2 rimbalzi, 2 perse in 22’), Boozer 27, Deng 26, Hinrich 11. Rimbalzi: Noah 9, Deng 6. Assist: Hinrich 11.
Cleveland: Waiters 25, Livingston 15, Ellington 13. Rimbalzi: Thompson e Zeller 8. Assist: Walton 5.