Il trasloco di LeBron cambia gli scenari e rende pi¨´ indecise le Finals. Ma il vantaggio delle prime tre sulle altre franchigie della Conference sembra molto netto
Il trasloco di LeBron a Ovest apre la porta a nuovi scenari nella Eastern Conference. Senza “The King” le Finals non sono pi¨´ prenotate, ma la distanza, almeno sulla carta, tra le prime tre, Boston, Philadelphia e Toronto e il resto della conference sembra decisamente marcata.
FAVORITA —
I Celtics hanno sfiorato l’impresa di mettere in bacheca un sorprendente titolo della Eastern Conference nonostante l’assenza di Irving e Hayward. Con il recupero dell’ex Jazz, fuori per tutta la scorsa stagione, il rientro di Kyrie Irving e la crescita della coppia Tatum-Brown Boston parte come la chiara favorita a Est sulla carta. Essere riusciti a trattenere Marcus Smart, poi, rappresenta un grande successo, l’ennesimo, di una dirigenza che nelle ultime stagioni non sembra sbagliare una mossa.
Kyrie Irving
PRIME 4 —
. Scacciato il fantasma di LeBron, che ha tormentato i sonni di Masai Ujiri e dei tifosi dei Raptors, Toronto prova a rilanciare presentandosi con grandi ambizioni ai nastri di partenza. Il futuro di Kawhi Leonard ¨¨ un’incognita, con le sirene di LA a chiamare, il presente per¨° vede una squadra solida e in grado di dare filo da torcere a tutti a Est. Philadelphia non ha lavorato benissimo durante la offseason, non riuscendo a convincere nessun free agent di primo piano e inscenando un teatrino poco conformante con Bjelica, finito poi a Sacramento, ma con la crescita delle sue giovani stelle (far¨¤ progressi anche Fultz?) si gioca le sue carte nella conference. A battagliare per la quarta posizione, abbastanza staccate in linea teorica, con tutta probabilit¨¤ ci sar¨¤ il trio Indiana-Washington-Milwaukee.
Dwyane Wade
PLAYOFF —
La differenza tra East e Ovest ¨¨ sempre pi¨´ visibile tanto che l’idea di un tabellone playoff 1/16 senza restrizioni di conference sta acquisendo sempre pi¨´ consensi e potrebbe convincere Silver in tempi non lontani. Intanto per gli ultimi due biglietti per la postseason a Est ci sar¨¤ da scendere a patti con la possibilit¨¤ (non molto remota) che una squadra arrivi ai playoff con un record negativo. Miami aspetta risposte da Wade (difficilmente comunque non rinnover¨¤) e si giocher¨¤ uno degli ultimi posti disponibili per la postseason con gli Hornets di Tony Parker e del post Howard e i Pistons dell’ex coach dei Raptors Dwane Casey.
OUTSIDER —
Ripartire dopo aver perso da free agent un giocatore come LeBron ¨¨ qualcosa di veramente complicato, ma i Cavs, a differenza del 2010, vogliono provare a giocare per conquistare la postseason. Un progetto forse poco sensato, in linea teorica avrebbe pi¨´ senso ricominciare da zero, cedere gli asset per draft pick e “tankare” ma Gilbert ha altre idee. Cosi ecco il rinnovo di Love (quadriennale da 120 milioni) e le ambizioni di coach Lue. Considerata la mediocrit¨¤ della Eastern Conference se Love come prima opzione offensiva torna quello di Minnesota, la squadra fa passi avanti a livello difensivo e il rookie Collin Sexton conferma tutto quello che di buono si dice su di lui, Cleveland pu¨° diventare la sorpresa a Est.
—
—
Kevin Love
RICOSTRUZIONE —
Prove di (lenta) risalita per i Bulls che aggiunge a una squadra giovane e potenzialmente interessante un Jabari Parker la cui carriera e’ stata limitata dai troppi infortuni. Nets e Knicks si giocheranno la supremazia cittadina ma con un occhio alla prossima estate e, per New York, al pieno recupero di Kristaps Porzinigs. Orlando riparte da Steve Clifford e spera nell’impatto immediato dell’interessantissimo rookie Mohamed Bamba, per Atlanta, che prega di non dover rimpiangere in futuro la trade con Dallas che ha regalato ai Mavs Doncic, invece seconda stagione di fila di “tanking” annunciato.
Simone Sandri
© RIPRODUZIONE RISERVATA