L'abbuffata Nba di Natale: il piatto forte è la sfida LeBron-Curry

Cinque partite in programma: apre Knicks-Spurs alle 18, poi Mavs-Wolves (20.30), Celtics-76ers (23), Lakers-Warriors (2) e Suns-Nuggets (4.30)

Un Natale succulento, quello Nba 2025. Da cinque portate, anzi cinque partite. Che vanno dall’aperitivo al cenone, sino all’ammazza caffè a tarda notte per i più ingordi. Un’abbuffata di canestri che comincerà alle 18 ora italiana con New York-San Antonio per poi proseguire alle 20.30 con Dallas-Minnesota, continuare alle 23 con Boston-Philadelphia, perpetuarsi a tarda notte, alle 2 con Golden State-Los Angeles Lakers e infine chiudersi all’alba con la palla a due d’avvio di Phoenix-Denver in programma alle 4.30. Preparate poltrona, vettovaglie e organizzatevi col caffè per restare svegli, almeno chi vuole azzardare la tirata sino alle prime luci di Santo Stefano, e pregustate un menù di pallacanestro pantagruelico.

knicks-spurs (ore 18)

Il Garden a Manhattan, lì sopra a Penn Station, ha sempre il suo fascino. E i Knicks di questi giorni giocano la loro miglior pallacanestro stagionale, forse addirittura la più bella da anni. New York sfoggia un 19-10 di record che le vale il 3° posto a Est. Jalen Brunson è il regista uomo franchigia, Karl-Anthony Towns la novità, il lungo offensivo che prova a rendere più spettacolare una squadra ancora alla ricerca del cocktail ideale mescolando l’anima da colletto blu dei tanti giocatori difesa e agonismo messi assieme da coach Thibodeau e gli effetti speciali soft, da luci di teatro, del centro ex Minnesota. Gli Spurs? Meglio del previsto. Mettono in vetrina Victor Wembanyama, naturalmente. Il gigante francese scelta n.1 del draft 2024, eletto giocatore dell’ultima settimana, in gran forma. A innescarlo ci sarà Chris Paul, 39 anni, ma ancora tanti assist in faretra. E occhio alla matricola Stephon Castle. I texani hanno un bilancio di 15-14 a Ovest, outsider in ottica play-in, ma i Knicks sono strafavoriti.

mavs-timberwolves (ore 20.30)

La rivincita della finale della Western Conference 2024. Allora vinsero i texani, che conquistarono le Finals, poi perse contro Boston. Da giugno è cambiato parecchio: i Mavs hanno aggiunto Klay Thompson sul perimetro, un’ulteriore risorsa offensiva di sponda a Luka Doncic e Kyrie Irving. Faticano un po’ difensivamente, sugli esterni, ma si presentano all’appuntamento di Natale con un signor record: 19 vinte e 10 perse. Favoritissimi, dunque. Soprattutto perché per i Wolves nel frattempo è cambiato tanto ma in negativo. Lo scambio Towns/Randle sinora non ha funzionato a livello di risultati, il 14-14 di record attuale, buono appena per il 10° posto su 15 squadre a Ovest, esclude equivoci. Minny è reduce da tre sconfitte consecutive, alla ricerca di se stessa, con la stella di franchigia, Ant Edwards che fa e disfa, talentuoso e immaturo. Saprà ribaltare la sceneggiatura di Natale?

celtics-76ers (ore 23)

I campioni in carica hanno rispettato il copione, sinora con 22 vittorie e 7 sconfitte, viaggiano col pilota automatico inserito senza forzare l’andatura, che la stagione è lunga. Strada facendo hanno recuperato Kristaps Porzingis, il centro lettone infortunatosi durante gli scorsi playoff, un passo importante. I Jays, Jayson Tatum e Jaylen Brown, sono i trascinatori, la squadra di coach Mazzulla gioca a memoria. E Philadelphia? E’ andato quasi tutto storto sinora. I 76ers hanno azzardato un ”all in”, aggiungendo il veterano Paul George a Joel Embiid e al rampante Tyrese Maxey. Contavano di giocarsela con tutti a Est, eppure sinora sono stati un flop. Con Embiid e George più infortunati che sul parquet. Il record, 10-17, è preoccupante. La buona notizia è che sono 7-3 nelle ultime 10 uscite, in ripresa, e che Embiid, espulso con gli Spurs, sarà in campo, rimesso assieme col nastro adesivo. I 76ers proveranno a esibire il vestito buono per l’occasione, l’America li guarda in tv. Basterà?

warriors-lakers (ore 2)

Prove di riscatto. Si sfidano squadre ambiziose, di tradizione, con grandi nomi e record vincente. Allora cosa c’è che non va? Il rendimento recente, dopo l’ottima duplice partenza, è stato un disastro. I Warriors (15-13 di record) hanno perso 7 delle ultime 10 partite, Steph Curry in dicembre sta tirando col 38% dal campo e non c’’è traccia di un’altra stella emergente. Jonathan Kuminga è sul mercato, coach Kerr sta ritoccando le rotazioni, lunghe, ma fatica a trovare il giusto mix di protagonisti e minuti. E i Lakers? 16-13 di record, 7° posto a Ovest, mezza gara davanti ai Dubs, 5-5 nelle ultime 10 uscite. La mediocrità. Così non basta, è verosimile che arrivino presto rinforzi, magari in cambio di D’Angelo Russell che non è la risposta ai problemi gialloviola e ha il contratto in scadenza. Due squadre malate, motivate a sfruttare la vetrina natalizia per mostrarsi in via di guarigione. Gara sulla carta apertissima. Chi non vuole un finale punto a punto con LeBron e Curry contro come regalo di Natale?

suns-nuggets (ore 4.30)

Kevin Durant e Nikola Jokic, mica poco. In Arizona si sfidano due dei primi 10 realizzatori Nba. Durant è stato limitato dagli acciacchi, come tutti i Suns, che probabilmente saranno senza Devin Booker, stavolta. Phoenix ha perso tre volte di fila, ha un record di 14-14, deludente, sta pensando di scambiare Jusuf Nurkic, il centro bosniaco. Insomma, non proprio un Natale sereno per i Suns che hanno l’urgenza di mandare un segnale di ripresa. Denver è pigra e indolente, specie con le piccole, sconfitta persino da Portland di recente, che ne ha punito i peccati di presunzione. Però i Nuggets (16-11) quinti a Ovest, quando ci mettono testa e voglia restano per rotazione a sei – minimalista - squadra d’eccellenza, per picchi di rendimento. Il Joker sta giocando su livelli da mvp, Russell Westbrook dalla panchina porta intensità e alza il ritmo. Non ci sarà il rischio di annoiarsi.