Dwight Howard, 27 anni, ha firmato in estate un quadriennale con Houston. Ap

Dwight Howard è tornato a essere felice. Il giocatore ha dichiarato di essersi ormai messo alle spalle la stagione deludente e piena di colpi di scena a Los Angeles e pare essere entusiasta di giocare per gli Houston Rockets e di poter provare ad aiutare un gruppo giovane a puntare per il titolo e, forse forse, tornare il miglior lungo dell'Nba. "Sono in un posto migliore dal punto di vista mentale, fisico e spirituale", dice il giocatore. A vederlo parlare con i suoi nuovi compagni di squadra, la sua felicità è subito evidente. In questi dialoghi lo si vede spesso ridere e sorridere.

l.a. è acqua passata — Howard ha beffato i Lakers, firmando un contratto da 88 milioni di dollari con Houston e unendosi a James Harden e a una squadra che l'anno scorso si è qualificata ai playoff per la prima volta dal 2009. Il giocatore è molto restio a parlare specificatamente dei problemi che ha avuto nella sua breve esperienza con i Lakers da quando è arrivato ai gialloviola in seguito a una trade a quattro squadre nell'agosto del 2012. Molti concordano sul fatto che sia stata colpa delle ruggini con Kobe e di una stagione in cui, come ha ammesso il giocatore stesso, non si è divertito molto. I Lakers hanno chiuso la scorsa stagione al primo turno dei playoff con un cappotto. La squadra avrebbe potuto offrirgli un quinquennale da 118 milioni di dollari, ma il giocatore ha preferito il quadriennale di Houston. "Non credo ci sia altro da dire sulla situazione che c'era a Los Angeles - dice Howard -. Non ha funzionato per nessuna delle due parti. Dobbiamo quindi guardare avanti. Sono cose che succedono nella vita di tutti i giorni, le persone cambiano idea su quello che vogliono fare nella vita. Solo che quando sei un giocatore Nba nel punto più alto della sua carriera tutti vogliono sapere cosa farai".

houston mon amour — Quando gli chiediamo del rapporto con i nuovi compagni di squadra, Howard si illumina e parla incessantemente del legame che li unisce dentro e fuori dal campo. Alla domanda sul se questo aspetto fosse il fattore più determinante per il suo trasferimento vista la scorsa stagione, la risposta del giocatore la dice lunga, anche se non cita direttamente i Lakers: "Ogni squadra che vuole avere successo deve creare un buon ambiente - dice -. Nessuno vuole lavorare in un posto brutto". Che sia semplice percezione o realtà, gli attriti con Bryant hanno lasciato dei dubbi sul fatto che fosse lui il problema o meno, e molti si sono interrogati sulla possibilità che un giocatore così avrebbe potuto rovinare la chimica di squadra di una formazione che è migliorata nettamente nel primo anno con James Harden nel roster. Ma i Rockets vogliono zittire queste voci, e tutti in squadra sono felici della personalità e dell'etica di lavoro di Howard: "Dwight è un gran ragazzo - dice il coach Kevin McHale -. Gioca al massimo e si diverte molto, è stato facile inserirlo in squadra". Harden, quinto miglior marcatore della scorsa stagione, ha alzato gli occhi al cielo quando gli è stato chiesto se riuscirà a convivere con Howard, visto che Kobe Bryant non c'è riuscito. "Far funzionare il tutto fa parte del mio lavoro - dice il 24enne -. Lui mi insegnerà cose che io non so e io insegnerò a lui cose che non sa. Questo è il tipo di amicizia e collaborazione che dovremmo avere se vogliamo aver successo. L'unico modo per avere successo è essere al 100% in sintonia l'uno con l'altro".

Howard con la maglia di Houston. Usa Today Sports

schiena — La scorsa stagione Howard ha avuto difficoltà in seguito a un intervento chirurgico alla schiena. Adesso ha capito di essere tornato troppo presto in campo e di non essersi mai sentito ai suoi livelli, ma un'intera offseason di riabilitazione e allenamenti lo hanno riportato a sentirsi come il giocatore di un tempo. Certo, nel 2012 non è stato così dominante come in passato, ma ha comunque viaggiato su una media di oltre 17 punti a partita, ed è stato il miglior rimbalzista dell'Nba con 12.4 per match. Nonostante abbia lasciato Los Angeles, sa benissimo che la luce dei riflettori non si abbasserà molto viste le aspettative riposte nei Rockets. Ma a lui questo va bene, dopo la scorsa stagione è più preparato ad affrontare questo genere di situazioni. "Se si finisce in una situazione da il buono, il brutto e il cattivo allora questo può sconvolgerti sia come giocatore che come persona - dice -. Penso ad alcune cose avvenute l'anno scorso. Ho permesso che le cose negative mi tormentassero, allontanandomi dalla gente in molte occasioni, ma io non sono fatto così. Per questo mi sono allontanato da tutta quella negatività, o qualunque cosa fosse, e adesso voglio concentrarmi sui miei compiti".

veterano — Howard ha appena compiuto 27 anni, ma è uno dei giocatori più "vecchi" di Houston, squadra che l'anno scorso era la più giovane dell'Nba. Al giocatore piace l'energia dei compagni più giovani ma ha anche scherzato sul fatto che se questi gli chiedessero di giocare 10 o 12 partitelle di fila, lui li implorerebbe di rallentare. "Cioè, gli dico: ragazzi, ho quasi 30 anni, devo riprendere fiato - dice -. Ma mi piace". Howard ha evitato di parlare dei Lakers ma non ha potuto fare a meno di farlo sulla sua altra ex squadra, i Magic. Quando parlava del perché i Rockets gli piacciono così tanto, il giocatore ha citato spesso Orlando e il legame con i compagni di squadra dei Magic nel 2009: "Sono pieni di vita e dopo l'allenamento parliamo a lungo insieme, mi piace questa cosa - dice dei Rockets -. Mi ricorda la squadra di Orlando quando arrivammo alle Finals, eravamo sempre insieme. Facevamo tutto insieme, e questo tipo di chimica di squadra migliora davvero tanto il rendimento in campo". Con lui, adesso i Rockets sono tornati una squadra da titolo dopo vari anni piatti in seguito agli addii di Yao Ming e Tracy McGrady. "Siamo dei simpaticoni, ci divertiamo, ma ci piace anche lavorare - dice Harden parlando di se stesso e di Howard -. E' questa la cosa importante. Non saremo tutti d'un pezzo, siamo giovani, ci piace divertirci. Ma quando sarà ora di fare sul serio e vincere, saremo concentrati al massimo".