Ray Allen festeggia l'anello coi compagni.

Qual è il vostro ricordo più bello di queste Finals?

PAWEL WESZKA — Nba Africa. L’impressionante prestazione di LeBron in gara 7. Nella serie tra San Antonio e Miami si è visto di tutto: vittorie a mani basse e rimonte spettacolari, ma alla fine si è deciso tutto sul filo di lana ed è così che doveva andare. Il quarto periodo di LeBron in gara 6, giocato senza la fascia in testa, resterà negli annali: ma proprio nel momento in cui ogni giocata era decisiva e la finale Nba avrebbe potuto concludersi in un altro modo, la leadership e la fiducia nelle proprie capacità di King James (oltre, ovviamente, ai suoi 37 punti, alle cinque triple e ad alcuni rimbalzi fondamentali) hanno certificato che il posto dell’Mvp delle Finals 2013 è proprio lassù, nel pantheon dei nomi Nba che di solito sono considerati "i migliori di sempre".

ADRIANO ALBUQUERQUE — Nba Brasile. Direi gara 6 nel complesso, una partita in cui si sono intrecciate molte storie – il primo tempo di Duncan, il ritorno di Chris Andersen nella rotazione, la schiacciata di Kawhi Leonard in faccia a Mike Miller, il canestro da tre punti di quest’ultimo dopo aver perso la scarpa sinistra, l’esplosione di LeBron senza la fascia, il crollo degli Spurs negli ultimi secondi, i canestri importanti di Parker, la "corda gialla" in preparazione alla premiazione di San Antonio, la tripla decisiva di Ray Allen e le due stoppate di Bosh nel finale. Il canestro da tre punti di Allen si candida fin da subito per il promo Nba "Forever is Big".

HANSON GUAN — Nba Cina. L’abbraccio finale tra LeBron James e Tim Duncan – con il colpetto di Duncan sulla schiena di James e quello di LeBron sul petto di Tim – ha riassunto in pieno il sentimento di sportività che si è respirato in questa serie di finale, come se questi due giocatori condividessero una certa emozione. Entrambi ne escono da vincenti: l’abbraccio tra James e Duncan sancisce una svolta importante, e simboleggia il passaggio dei poteri tra questi due giocatori.

PHILIPP DORNHEGGE — Nba Germania. La classe messa in mostra da entrambe le squadre: per gli Spurs non è una sorpresa, ma anche i Miami Heat sono riusciti a tirare fuori il meglio in questo senso. Le serie degli Heat contro i Pacers e i Bulls sono state delle vere e proprie risse con numerose polemiche da una parte e dall’altra, mentre le Finals sono state la serie più corretta da molto tempo a questa parte con zero falli tecnici (!), un infinito rispetto reciproco tra le due squadre e, in definitiva, una grande sportività.

STEFANOS TRIANTAFYLLOS — Nba Grecia. Dico gara 6, e non può essere diversamente. Dal dominio di LeBron James al canestro da tre punti di Ray Allen, dal crollo degli Spurs alla risposta di Popovich, "Non facciamo fallo in queste situazioni", a un giornalista che gli aveva chiesto perché gli Spurs non avessero fatto fallo su Allen invece di lasciarlo tirare. Probabilmente sono state le migliori Finals tra quelle a cui ho assistito, e resteranno negli annali. Non è mancato niente: l’Mvp che ha messo a tacere i suoi detrattori, gli anziani Spurs con un cuore enorme come l’eredità che lasceranno, le nuove leve (Green, Leonard, Chalmers) e soprattutto la sensazione di volere ancora di più. L’annata non deve concludersi adesso, non dopo queste partite! Chi ce la fa ad aspettare fino a ottobre?

AKSHAY MANWANY — Nba India. Direi l’intera serie di finale 2013, che ci ha regalato tante sequenze memorabili – il canestro decisivo di Tony Parker in gara 1, Dwyane Wade che si riscopre "Flash" in gara 4, le incursioni dall’arco di Danny Green nelle prime cinque partite. Ma se devo scegliere un ricordo specifico dico l’esaltante quarto periodo e l’overtime di gara 6, in cui gli Heat hanno affossato le speranze degli Spurs: LeBron che perde la fascia e riporta in partita Miami, Mike Miller che segna da tre con una scarpa sola, Tony Parker che porta avanti gli Spurs con un paio di canestri importanti, Ray Allen che manda il match all’overtime e le due stoppate decisive di Chris Bosh – una sequenza di 17 minuti che ha riassunto la tensione dell’intera serie. Neppure Martin Scorsese avrebbe scritto una sceneggiatura migliore.

DAVIDE CHINELLATO — Nba Italia/Gazzetta. Scelgo gara 6: nel quarto periodo si è visto tutto ciò che sognano gli appassionati di basket. Una rimonta epica, un canestro epico (il più importante nella straordinaria carriera di Ray Allen) e l’epilogo nell’overtime: una partita che si è trasformata immediatamente in un classico.

ALDO AVINANTE — Nba Filippine. Il quarto periodo di gara 6, che resterà negli annali. Ricordo gli Heat sotto di 10 punti, sul 75-65: in quel momento LeBron sembrava impotente, e Boris Diaw lo stava chiaramente limitando. Ma improvvisamente gli Heat hanno iniziato l’ultimo quarto con tutti i cilindri accesi: Mike Miller ha perso la scarpa sinistra e ha segnato da tre, LeBron ha perso la fascia ed è passato alla modalità Hulk, distruggendo tutti coloro che gli si sono parati davanti e rafforzando la sua eredità di giocatore probabilmente più forte della sua generazione. Ma non finisce qui: Ray Allen ha segnato una delle triple più eroiche e decisive nella storia delle Finals, portando il match all’overtime.