Nba playoff, Lillard ora domina i playoff
50 punti. Il canestro decisivo sulla sirena, una tripla dal centro di Portland. Presa con la sfacciataggine e la fiducia infinita dei campioni. Damian Lillard aspettava da un paio d’anni questo momento, quello in cui ha battuto Oklahoma City nel primo turno di playoff Nba, chiudendo 4-1 una serie da lui dominata dal primo all’ultimo canestro. Perch¨¦ i Blazers erano reduci da 10 sconfitte consecutive nei playoff, prima d’iniziare la postseason 2019. E se i k.o. con i Warriors ci potevano anche stare, il “cappotto” incassato da New Orleans 12 mesi fa, sorpresona del primo turno a Ovest con Holiday capace di mettergli le catene, l’aveva vissuto come una sciagura. Portland era al bivio contro i Thunder: una terza uscita immediata avrebbe potuto significare rivoluzione. Della dirigenza, del coaching staff. Forse persino in chiave uomo franchigia, con uno spazio salariale introvabile come un posto libero la scorsa notte al Moda Center di Portland. Lillard ha segnato quel tiro folle, poi ha fatto ciao ciao con la manina, quella da killer dei canestri. Ha salutato, mandando in visibilio i social network, gli avversari, per i quali la stagione ¨¨ gi¨¤ chiusa. Per colpa sua. Ha ottenuto l’ultima parola, oltre che l’ultimo canestro, in una serie caratterizzata dal trash talking, le “beccate” vocali con Westbrook. Ha salutato perch¨¦ gli altri vanno al mare, lui prosegue la corsa. Perch¨¦ un eterno sottovalutato, uno che ha dovuto giocare a Weber State al college per mancanza d’alternative, uno che veste il numero 0, uno che ha attaccato allenatori e persino il Commissioner Silver quando non ¨¨ stato chiamato all’All Star Game per un paio di stagioni, uno che ha avuto da ridire per l’esclusione da Team Usa. Uno come lui sa bene che pu¨° zittire i tanti detrattori solo facendo strada nei playoff. Sono quelli che danno l’immortalit¨¤ cestistica, oltre le cifre individuali. Serviti.
dame time
¡ªChe ora ¨¨? L’ora di Dame. Ci aveva giocato tante volte, Lillard, sul fatto di saper alzare il livello del suo gioco quando conta di pi¨´. Animale da palcoscenico. Contro i Thunder ha voluto dimostrare che quella con i Pelicans era stata l’eccezione, non la regola. Gara 1 comincia con una tripla a segno di Lillard, da casa sua. La serie finir¨¤ poi in gara 5 proprio com’era iniziata: Dame aveva messo subito le cose in chiaro. Nel mezzo uno show da 33 punti di media in 5 partite. Tirando col 46%, il 48% da 3 punti. Di contorno 6 assist e oltre 4 rimbalzi. Stravincendo il duello con Westbrook. A parole e soprattutto con i fatti: “Loro hanno fatto scena dopo una vittoria, li ho salutati perch¨¦ dopo 4 successi non c’era pi¨´ nulla da dire”, ha poi commentato, duro come solo che ¨¨ cresciuto nei bassifondi di Oakland sa essere. Si ¨¨ sbattuto pure in difesa, non proprio la specialit¨¤ della casa, arrabattandosi, guadagnando sfondamenti. Posto giusto al momento giusto, da conoscitore del gioco. Soprattutto, capobranco in missione. Uomo squadra, uomo franchigia. Quello che ha resistito alla tentazione dei lasciare l’Oregon quando i risultati non arrivavano, nonostante i suoi exploit. Quello attivo nella comunit¨¤, icona di Portland, erede, come personaggio simbolo, del mitico Terry Porter.
uomo playoff
¡ªPortland sfider¨¤ adesso la vincente della serie Denver-San Antonio. I Blazers non partiranno battuti. Non con questo Lillard. Un incrocio in finale di Conference con i Warriors (o i Rockets) ¨¨ possibile, anche se tutto tranne che scontato. Ma Dame, statene certi, non ¨¨ appagato. In 7 stagioni di Nba, ha giocato in post season 6 volte. Non ha mai superato il 2¡ã turno. Ma non fatevi ingannare: il Dame time odierno non ¨¨ un caso isolato. Playoff 2014, serie contro gli Houston Rockets. 3-2 Portland, ultimo possesso, stesso parquet. Blazers sotto di 2 punti, un secondo da giocare. Lillard tira da 3 punti. Canestro, partita e serie. Suona familiare?
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