Nba: vincono Heat, Pacers e Clippers. Tripla doppia di LeBron James

Non perdono colpi le tre big in campo nella notte. Gli Heat campioni hanno vita facile a Philadelphia con un super Dwyane Wade e la tripla doppia di LeBronJames. Alle sue spalle Indiana si conferma seconda e accoglie il ritorno della stella Granger, al debutto stagionale, raccogliendo contro gli arrendevoli Pistons la nona vittoria nelle ultime undici partite. A Ovest i Clippers invece sulle ali di Griffin e Butler al rientro dal riposo fanno loro la quarta sfida su quattro in stagione su Utah. Emozioni a Milwaukee, dove i Bucks non riescono a uscire dal buco nero nonostante l'addizione di Redick, puniti dal canestro decisivo di Horford in forma splendida, da Harris e dalle giocate dell'ex mancato Josh Smith, oltre che dall'errore finale di Ellis. Sempre in volata e con la firma di Okafor e del rookie Beal, Washington si conferma “ammazzagrandi” contro i Rockets reduci da un paio di vittorie eccellenti. Con l'impatto della panchina, infine, Cleveland passeggia a Orlando. (Clicca qui per vedere le classifiche)

Bradley Beal, 21 punti. Afp

Washington Wizards – Houston Rockets 105-103 (tabellino)
Vola Washington alla sesta vittoria nelle ultime otto partite, e stoppa i Rockets reduci dai successi su Thunder e Nets tenendoli 10 punti sotto la loro media delle precedenti 13 partite. I Wizards vincono in volata segnando solo dalla lunetta negli ultimi due minuti e mezzo, con Bradley Beal ed Emeka Okafor (17 punti e 11 rimbalzi) uomini del giorno e John Wall a sovrintendere: la capacità di andare in area contro i quintetti piccoli texani fa la differenza. Ancora senza gli ultimi arrivati Robinson, Garcia e Honeycutt, Houston tira 38 volte da due e 46 (con 19 canestri) da tre: è il massimo stagionale di tentativi da oltre l'arco, a -3 dal record Nba ogni epoca. Anche a -17 nel cuore del secondo quarto, rientrando poi con un 19-6 targato Ariza dopo il riposo, Washington è a -6 sulla tripla di Motiejunas a 6'37'' dal termine. Qui rientra con un 7-0 firmato da Beal (20,2 di media nelle ultime cinque partite con 11/23 da tre, stavolta anche quattro rimbalzi d'attacco) con una tripla e due assist per sfruttare la superiorità in area a Nenè e Okafor. I due liberi di Wall per il vantaggio a 1'15'' dalla fine sono pareggiati a quota 103 da Harden a 21'' dal termine. Sull'ultimo assalto Washington decide di servire Okafor spalle a canestro contro Delfino, fermato solo dal fallo: segna il primo libero per il vantaggio, sbaglia il secondo, ma a rimbalzo il più lesto di tutti è Beal, che conquista un altro viaggio in lunetta, dove a sua volta fa 1/2 a un secondo dalla fine. Sul +2 Ariza stoppa poi il tentativo della disperazione di Harden da centrocampo, così Washington vince la partita numero 10 delle ultime 12 casalinghe. Houston aveva potuto contare anche sul 5/9 da tre di Parsons, il 4/12 di Delfino, e dalla panchina due triple di un brillante Motiejunas e tre di Beverley al massimo in carriera di 15 punti. Solo 2/9 per Lin.
Washington: Beal 21 (5/11, 2/4, 5/6 tl), Ariza 18, Okafor 17, Webster e Wall 12. Rimbalzi: Okafor 11. Assist: Wall 11.
Houston: Harden 27 (7/12, 3/11, 4/4 tl), Parsons 24, Beverley 15, Delfino 12, Motiejunas 11. Rimbalzi: Asik 10. Assist: Harden e Lin 6.

Marreese Speights in azione. Ap

Orlando Magic – Cleveland Cavaliers 94-118 (tabellino)
La panchina di Cleveland fa la differenza nel quarto periodo in casa dei Magic in ricostruzione, alla sconfitta numero 28 nelle ultime 31 partite ma col debutto dei tre ultimi acquisti. In un ultimo quarto da 39-22 per i Cavs, in una ripresa da 67-43, Speights domina in area, mentre le triple di Miles e Ellington (alla fine rispettivamente 4/7 e 3/6) alimentano prima l'8-0 di inizio periodo per il 72-87, poi il nuovo 8-0 del 95-76 a 8' dalla fine. Usciti a fine terzo quarto, non c'è bisogno che tornino i titolari di Cleveland: Zeller e Thompson erano stati dominanti a rimbalzo d'attacco (11 in coppia sui 18 di squadra) mentre non c'era stato bisogno di chiedere straordinari a Irving (solo 9 tiri) e Waiters (5/16). Senza Nelson per una contusione al ginocchio sinistro, Orlando accoglie comunque il debutto in maglia Magic di Tobias Harris (in 25' fa 5/10 al tiro con 6 rimbalzi e 3 stoppate), Beno Udrih (10 punti con 3/7 in 27' ma miglior assistman a quota 7) e Doron Lamb (in bianco con 0/3 in 10').
Orlando: Afflalo 16 (5/7, 1/5, 3/5 tl), Harris 14, Harkless 13, Moore 12, Udrih 10. Rimbalzi: Vucevic e O'Quinn 7. Assist: Udrih 7.
Cleveland: Speights 18 (4/7, 0/1, 10/12 tl), Gee 17, Zeller e Miles 16, Ellington 15, Irving e Waiters 12. Rimbalzi: Thompson 11. Assist: Irving 9.

LeBron James a canestro. Reuters

Philadelphia 76ers – Miami Heat 90-114 (tabellino)
Il decimo successo di fila di Miami, il quarto di fila in trasferta, arriva con gli acuti di Dwyane Wade, che chiude segnando 14 dei 17 tiri da due, e di LeBron James, che mette insieme una tripla doppia (16 punti, 10 rimbalzi e 11 assist) prima di uscire a 10' dalla fine a gara già ampiamente decisa. Oppone una resistenza relativa Philadelphia, alla quinta sconfitta in 7 gare, ancora senza Thaddeus Young oltre ai lungodegenti Richardson e Bynum che, tornato ad allenarsi venerdì, è apparso molto lontano dal rientro dopo i problemi a entrambe le ginocchia, facendo vedere tutti i nove mesi di inattività. In una giornata ancora strepitosa da 58,4% al tiro con 36/56 da due e 9/21 da tre (4/6 di Allen) gli Heat giocano sul velluto, prendendo il largo con una ripresa da 58-43 mentre i Sixers hanno provato a tenersi in partita con 5 triple dalla panchina di Dorell Wright, più tre di Nick Young e un paio di un Holiday mai fuori giri ma neppure incisivo. In queste dieci partite vinte di fila, Miami viaggia a 106,1 punti segnati di media e 92,4 subìti.
Philadelphia: Holiday 21 (6/8, 2/3, 3/4 tl), N.Young 19, Wright 17, Turner 16. Rimbalzi: Turner 7. Assist: Holiday 6.
Miami: Wade 33 (14/17, 0/1, 5/7 tl), James 16, Chalmers 14, Bosh 13, Cole e Allen 12. Rimbalzi: James 10. Assist: James 11.

George Hill, 17 punti. Reuters

Detroit Pistons – Indiana Pacers 72-90 (tabellino)
Indiana riabbraccia Danny Granger, miglior realizzatore dei Pacers negli ultimi cinque anni e assente nelle prime 55 gare per un infortunio al ginocchio sinistro, facendosi trovare nel giorno del suo debutto stagionale nientemeno che al secondo posto nella Eastern Conference appena raggiunto, con 9 successi nelle ultime 11 partite. Contro una modesta Detroit, Granger fa vedere la lunga inattività tornando con una partita da 1/10 al tiro, chiudendo con due punti in 19', ma a colpire è soprattutto la prospettiva di avere un “nuovo acquisto” come lui in questo finale di stagione. Ancora senza Knight per l'iperestensione del ginocchio sinistro, Detroit si scontra con le difficoltà di affrontare la miglior difesa Nba (i Pacers arrivavano con 89,8 punti subìti di media concedendo il 41,4% al tiro): i Pistons chiudono con 33,8% dal campo e addirittura 2/14 da tre punti, vedendo in particolare arenarsi i lunghi Monroe (4/16) e Villanueva (1/11). Alla quarta sconfitta in sei partite, Detroit comincia la serata sbagliando 16 dei primi 17 tiri, con un primo quarto da soli 9 punti e un primo tempo da soli 28 punti. Tra i Pacers è la giornata di George Hill, 7/10 al tiro, mentre Paul George pur in una gara da 5/14 conferma anche nel giorno del rientro di Granger di essere il padrone della squadra, sfiorando la tripla doppia (mancata per due assist). Nelle ultime quattro partite Indiana segna 107,5 punti e ne subisce 80,5, tira col 49,1% dal campo e il 44,3% da tre e a sua volta concede alle avversarie il 33,6% dal campo e il 17,2% da oltre l'arco.
Detroit: Bynum 15 (7/14, 1/1 tl), Calderon 13, Monroe 12, Stuckey 11. Rimbalzi: Monroe 12. Assist: Calderon 5.
Indiana: Hill 17 (4/5, 3/5, 0/1 tl), West 16, George 12, Augustin e Hibbert 10. Rimbalzi: George 12. Assist: George 8.

Jeff Teague, 23 punti. Ap

Milwaukee Bucks – Atlanta Hawks 102-103 (tabellino)
Un semigancio di Al Horford a 5''9 dalla fine decide la sfida playoff a Milwaukee. I Bucks alla nona sconfitta nelle ultime undici partite, buttano via nel finale una gara che guidavano 100-93 a 3'30'' dalla fine, prima di restare nei successivi 3'15'' senza segnare. Nel frattempo Josh Smith, uno degli uomini partita anche perché nel mercato appena chiuso era quasi fatta per il suo trasferimento in Wisconsin, segna la tripla del -1 e alza l'alley-oop per la schiacciata del vantaggio 100-101 di Horford a 1'28'' dal termine. Un'entrata di Ellis a 10''8 dalla fine aveva dato il vantaggio 102-101 ai Bucks prima del canestro vittoria di Horford, che – dopo aver sbagliato nell'attacco precedente – è andato in avvicinamento spalle a canestro contro Sanders dopo che la difesa di Milwaukee gli aveva negato il passaggio consegnato a Devin Harris, l'altro mvp di giornata degli Hawks (4/5 da tre nel giorno dell'assenza precauzionale di Stevenson, ginocchio). Proprio Ellis ha poi sbagliato sulla sirena il tiro della possibile vittoria dei Bucks, il cui tiro in sospensione in corsa dalla lunetta è finito sul secondo ferro. Milwaukee dunque non festeggia con un successo il buon debutto di Redick, che resta subito in campo ben 35' con 3/6 da due, 1/3 da tre, 7/7 ai liberi, 2 perse, 3 rimbalzi e 7 assist. Ayon invece è rimasto in panchina senza entrare. A lungo coi tre piccoli, i Bucks fanno e disfano con le ben 17 perse di cui 4 di Ellis (e 4/11 al tiro di Jennings) a buttare alle ortiche i ben 17 rimbalzi d'attacco portati a casa soprattutto da Sanders, Mbah a Moute, Ilyasova e Henson. Tra gli Hawks esordio senza tiri in cinque minuti per Dahntay Jones, mentre Horford continua il momento magico: nelle ultime cinque partite viaggia a 24 punti di media col 67,9% al tiro da due. Alla quarta vittoria nelle ultime cinque partite, alla prima gara di un giro di sei trasferte consecutive, con questo risultato Atlanta si porta a mezza vittoria di distanza dal quinto posto a Est di Chicago e a una vittoria dal quarto posto di Brooklyn. Milwaukee resta ottava con tre partite e mezzo di vantaggio su Philadelphia e quattro su Toronto.
Milwaukee: Ilyasova 19 (8/14, 1/1), Redick 16, Ellis 14, Sanders 12, Jennings e Henson 11. Rimbalzi: Sanders 19. Assist: Ellis 10.
Atlanta: Teague 23 (6/12, 2/3, 5/5 tl), Horford 23 (11/21, 0/1, 1/2 tl), Harris 21, Smith 15. Rimbalzi: Smith 13. Assist: Teague 9.

Caron Butler, 21 punti. Reuters

Los Angeles Clippers – Utah Jazz 107-94 (tabellino)
E' con uno strepitoso inizio di secondo tempo che i Clippers si mettono definitivamente alle spalle la peggior sconfitta stagionale, il -26 di 48 ore prima contro San Antonio. I californiani vincono la quarta partita su quattro quest'anno contro i Jazz, che a questo punto sperano di non ritrovarsi ai playoff: è possibile, visto che in questo momento le squadre sono rispettivamente terza e settima a Ovest. I Clippers scappano 74-51 dopo un break di 19-0 a cavallo del riposo, di cui 14-0 al ritorno dagli spogliatoi (approfittando dei sei errori di fila Jazz, soprattutto con Jefferson e Millsap) trascinati dai 10 e 9 punti nei primi 5' della ripresa rispettivamente di Griffin e Butler, innescati da Paul, mettendosi in proprio e conquistando falli, anche dopo canestri segnati. Alla seconda partita dopo il titolo di mvp all'All Star Game, Chris Paul chiude con 11 punti, 2/8 al tiro, 7 rimbalzi e 7 assist, sempre comunque con la situazione in pugno, dopo i 4 punti con 1/6 con San Antonio. Pur con un bel 32/58 da due punti, quella dei Clippers non è la partita perfetta, stavolta senza la spinta della panchina, chiudendo con ben 20 palle perse che però Utah non riesce a sfruttare, finendo col 41,7% al tiro e soprattutto sbagliando 14 delle 15 triple tentate: ancora senza l'ex Mo Williams che pure lunedì è tornato ad allenarsi dopo la frattura al pollice destro, al suo posto il più incisivo in regia è ancora Burks mentre Watson, Tinlsey e l'ex Foye in tre mettono insieme una giornata da 1/12 al tiro. E anche vicino a canestro Utah lascia relativamente il segno, perchè Millsap, Jefferson e Kanter vanno tutti in doppia cifra ma a rimbalzo è solo Favors a pesare, insieme a un Hayward che, alla seconda gara dopo 10 di assenza per l'infortunio alla spalla, è il top scorer dei suoi grazie anche al 13/14 dalla lunetta. I Jazz avevano vinto le ultime tre partite e 12 delle ultime 17. In casa Clippers, 8 punti in 17' con tre perse e 3/5 al tirop per Billups mentre Bledsoe, cheh a visto svanire in sede di mercato la possibilità di andare a giocare di più altrove, è rimasto a 4 punti con 2/6 ma anche 6 assist in 20'.
LA Clippers: Butler 21 (5/7, 2/6, 5/6 tl), Griffin e Odom 18, Crawford 12, Paul 11. Rimbalzi: Jordan 12. Assist: Paul 7.
Utah: Hayward 23 (5/12, 0/2, 13/14 tl), Millsap 19, Jefferson 16, Kanger 15, Burks 12. Rimbalzi: Hayward e Favors 8. Assist: Watson 8.