Il Black Mamba, che oggi compie 40 anni, ¨¨ l’ultima delle leggende della gloriosa storia della franchigia di Los Angeles
Kobe Bryant ¨¨ arrivato ai Lakers nel 1996. Ap
Una franchigia leggendaria pu¨° proporre diversi uomini copertina. Kobe Bryant per¨° per i Lakers ¨¨ stato qualcosa di veramente speciale. Arrivato direttamente dal draft, dopo una magia di Jerry West, il figlio di Joe Bryant ha riscritto la storia di un club assolutamente straordinario, chiudendo una carriera spaziale diventando l’unico giocatore nella storia dei Lakers a vedere ritirati non uno ma i due numeri (8 e 24) che hanno contraddistinto la sua carriera a LA. Perfezionista puro e ossessionato dal successo Kobe (che proprio oggi festeggia 40 anni) ¨¨, anche per caratteristiche, il giocatore che si ¨¨ avvicinato di pi¨´ a Michael Jordan facendo sognare una generazione di tifosi Nba.
l’inizio —
L’infanzia in Italia, poi il liceo alla Lower Merion High School di Philadelphia per diventare uno dei prospetti pi¨´ intriganti, ma anche con qualche punto interrogativo, del draft 1996. Jerry West dopo l’eccellente workout con i Lakers di Bryant mette in moto un piano per portare il teenager ai Lakers. Zittisce tutte le voci sull’interesse di LA e spedisce Vlade Divac agli Hornets (i quali comunque non avevano nessuna intenzione di scegliere Kobe) ricevendo in cambio la scelta numero 13. West e i Lakers cos¨¬ puntano su Bryant con il loro “pick”, facendo diventare Kobe la prima guardia nella storia della Nba scelta direttamente dal liceo. Un’operazione che cambia la gi¨¤ gloriosa storia della franchigia californiana.
Kobe ¨¨ il terzo miglior realizzatore Nba di sempre. Afp
il momento top —
Il Black Mamba a LA vive un “momento top” decisamente lungo con il successo che arriva in due ben distinte situazione. I Lakers della coppia Kobe-Shaq decollano quando in panchina si siede lo Zen Master Phil Jackson. Il primo titolo arriva nel 2000 grazie anche a una rimonta pazzesca, targata Kobe, in gara-7 contro i Blazers nella finale della Western Conference. I Lakers poi vincono le Finals superando 4-2 i Pacers. Una squadra spaziale continua a domina la Nba anche nella stagione successiva nella quale Bryant fa un ulteriore salto di qualit¨¤ chiudendo la regular season con 28.5 punti a referto. I Lakers spazzano via i rivali in una postseason chiusa con un record di 15-1 e centrano il “Three-peat” l’anno successivo. I dissapori con Shaq per¨° crescono e nel 2004 i Lakers decidono di schierarsi dalla parte di Bryant (che da free agent aveva minacciato il clamoroso passaggio ai Clippers) e cedono O’Neal agli Heat. Fa le valige anche Jackson (torner¨¤ poi nel 2005) e si apre una nuova era a LA con Kobe che continua a trucidare le difese avversarie ma senza avvicinarsi a un altro titolo Nba. Arrivano tre le altre cose prestazioni storiche come gli 81 punti (22 gennaio 2006) contro i Raptors o regular season assurde come quella 2005-06 chiusa con 35.4 punti di media. Kobe porta a casa il suo unico Mvp nel 2008 poi torna sul trono della Nba conquistando due titoli consecutivi nel 2009 e nel 2010, conditi da altrettanti Finals Mvp. Nel 2009 produce una postseason spaziale (30.2 punti a referto) che si conclude con il 4-1 sui Magic mentre nelle Finals 2010 i Lakers la spuntano solo a gara-7 sui Celtics.
l’addio —
Dopo un paio di annate complicate da gravi infortuni Bryant decide di dire addio al basket al termine della stagione 2015-2016, annunciando la sua intenzione gi¨¤ durante la preseason. L’ultima apparizione di Kobe su di un parquet Nba ¨¨ memorabile. Bryant , infatti decide di dire addio ai suoi tantissimi tifosi in tutto il mondo il 13 aprile 2016 in perfetto stile Bryant, cio¨¨ con una prestazione spaziale: 60 punti contro i Jazz.
i numeri —
Kobe ha riscritto la storia di una franchigia leggendaria e pu¨° naturalmente vantare tantissimi record che lo rendono immortale per i tifosi gialloviola. Bryant tra le altre cose ¨¨ il giocatore che ha segnato di pi¨´ in maglia Lakers (33.643 punti) e possiede tra gli altri anche il record della franchigia di partite giocate (1.346), recuperi a referto (1.944), triple (1.827) ed ¨¨ secondo a Magic Johnson nella classifica di assist (6.303).
i trionfi —
Il palmares di Kobe in maglia Lakers ¨¨ decisamente corposo e comprende naturalmente i suoi cinque titoli, il premio di Mvp (2008), i due Mvp delle Finals (2009 e 2010), 18 convocazioni all’All Star Game, 11 selezioni nel primo quintetto All Nba (due nel secondo e due nel terzo). Sar¨¤ eleggibile per l’elezione (ovviamente scontata) nella Hall of Fame nel 2019.
Simone Sandri
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