Dwight Howard e Mike D'Antoni: i rapporti sono tesi. Reuters

Mike D'Antoni e Dwight Howard possono coesistere ai Lakers?

steve aschburner — Nba.com
Forse potrebbero temporaneamente coesistere se Pau Gasol se ne andasse e Howard continuasse ad essere l'unica presenza in post. Ma, nel lungo termine no, non ce li vedo. Non sono così sicuro che Mike D'Antoni sia quel coach da titolo che la storia dei Lakers pretende e sono sicuro invece che Dwight Howard non sia poi tanto disposto ad accettare un ruolo da comprimario in questa franchigia. Credo ancora che il giocatore sia adatto a realtà più piccole - Houston o forse Atlanta - anche se i soldi, il suo ego e altre distrazioni lo convinceranno a rimanere a L.A., cosa che lo porterà a bruciare un coach dopo l'altro.

fran blinebury — Nba.com
La domanda ancora più importante è: Dwight Howard può coesistere con un qualsiasi coach? Finché il 27, quasi 28enne non cresce e non si prende la responsabilità di tutte le mancanze nel suo stile di gioco e nel suo comportamento, sia lui che la sua squadra saranno sempre incompleti.

jeff caplan — Nba.com
Sì, possono. L'unica cosa che Mike D'Antoni deve fare è allenare in base ai punti di forza dei suoi giocatori, senza per forza dover imporre il suo stile di gioco inflessibile. Il g.m. Mike Kupchak potrebbe essere costretto a cedere Pau Gasol (cosa che non renderà felice Kobe Bryant) per dare a Dwight pieno controllo dell'area, oltre ad aggiungere uno o due tiratori dalla distanza per aiutarlo ad avere più spazi. Se i Lakers vogliono che Dwight diventi "l'Uomo" degli anni a venire, allora è bene che cominci a diventare il centro delle attenzioni. Però non sono sicuro che D'Antoni sia capace di prendersi tale impegno. E se non fosse davvero, allora perché è ancora il coah di questa squadra?

scott howard-cooper — Nba
Risponderò con un laconico "Forse". Perché sono costretti a convivere. Mi baso sull'eventualità che Howard rifirmi con i Lakers, a quel punto i due non avrebbero altra scelta. Howard vorrà onorare il proprio contratto finché non cercherà di essere ceduto e D'Antoni vorrà mantenere il suo posto in panchina. Il coach, che adesso avrà tempo e un training camp a disposizione, cosa che non aveva avuto al suo approdo in squadra, farà degli aggiustamenti per rendere il giocatore ancora più importante e questo ad Howard piacerà.

john schuhmann — Nba.com
Dovrebbero esserne in grado, perché Howard è davvero un ottimo tassello per l'attacco di D'Antoni se il coach vorrà adottare di più il pick and roll e andare in post. Questo potrà avvenire se Steve Nash starà bene (perché è lui quello che darà i palloni a Howard), e se i Lakers acquistassero qualche tiratore per allargare di più il campo. Comunque, mi preoccupa di più la capacità di D'Antoni di riuscire a far difendere la propria squadra con più efficacia rispetto al suo rapporto con Howard.

sekou smith — Nba.com
Ovvio che possono riuscirci. E' una cosa che si chiama zitto e pensa a fare il tuo lavoro. Ci sono 30 milioni di motivi per cui Dwight Howard dovrebbe voler fare un tentativo. Il fatto è che tutti i giorni c'è gente che va a lavorare e si fa un gran mazzo pur avendo colleghi e capi che odiano, ma che comunque continuano perché, professionalmente, è la cosa giusta da fare. Howard deve seguire il suo programma, mettere da parte qualsiasi divergenza con D'Antoni e chiunque altro e fare il lavoro per cui viene pagato. Non è vero che D'Antoni lo ha trattato come ha fatto con Pau Gasol durante la stagione, e se il coach dev'essere la scusa per andarsene dai Lakers, allora Howard merita tutti i fischi e le critiche ricevute durante il Dwightmare. Gli darò il beneficio del dubbio nelle prossime sei settimane, ma vedremo cosa succederà dal 1 giugno in poi.

hanson guan — Nba Cina
Negli schemi di D'Antoni non c'è posto per un centro tradizionale. Anche se i Lakers sono riusciti ad arrivare ai playoff, questo non ha risolto i problemi tra D'Antoni e Dwight Howard. I due hanno avuto problemi a lavorare insieme, mentre il rapporto da Dwight e Kobe Bryant non è stato quello che tutti si immaginavano. La personalità e lo stile di gioco di Howard sono incompatibili col gioco di D'Antoni.

eduardo schell — Nba Spagna
Ci sono due modi per costruire una squadra: prendere i giocatori che si adattano allo stile di gioco del coach o prendere il coach giusto in base ai giocatori nel roster. Per questo la decisione dei Lakers di prendere D'Antoni è stata clamorosa, vista la presenza di due grandi lunghi come Pau e Dwight. Alla fine D'Antoni ha cambiato il suo stile di gioco quando i Lakers si trovavano con le spalle al muro, ed è chiaro che Howard può giocare con D'Antoni se Nash è in forma. Ma dubito che i Lakers possano trarre vantaggio dall'avere Pau Gasol e Dwight Howard insieme in campo se Mike D'Antoni rimane fedele al suo stile di gioco.

stefanos triantafyllos — Nba Grecia
Dobbiamo essere onesti con Dwight Howard. E' stata una stagione dura per lui, al rientro dall'operazione alla schiena. Credo quindi che non sia mai stato allo stesso livello di quando giocava ad Orlando e, perciò, non dovremmo saltare alle conclusioni. Dopo tutto, non è certo colpa sua se ai Lakers mancava una buona chimica di squadra e equilibrio in attacco. Adesso è arrivato il momento di capire se la squadra vuole aiutare questo giocatore, aggiungendo i pezzi giusti: gente che gli può passare la palla o ali capaci di allaragare il campo. Se può lavorare con D'Antoni? Quando bisogna vincere tutti devono fare un passo indietro per il bene della squadra. Quindi, se i Lakers vogliono tornare nell'élite devono avere un Kobe in forma, parlare di meno e giocare di più. Gli allenatori allenano e i giocatori giocano. D'Antoni e Howard hanno già dimostrato di essere in grado di fare il loro lavoro.