La stella dei Celtics ¨¨ nel bel mezzo di una vera e propria metamorfosi, che l’ha trasformato da fenomeno inarrestabile in attacco a vero e proprio leader. E quella telefonata al Re
Dall’altra parte dell’oceano dicono “On another level” quando un giocatore alza l’asticella delle proprie prestazioni. Per Kyrie Irving, per¨°, sembra addirittura riduttivo. Perch¨¦ la stella dei Celtics ¨¨ nel bel mezzo di una vera e propria metamorfosi, che l’ha trasformato da fenomeno inarrestabile in attacco a vero e proprio leader che guida la squadra su entrambi i lati del campo. Il tutto culminato con una delicata telefonata all’ex compagno a Cleveland LeBron James…
SVOLTA – ? il 13 gennaio, i Celtics tornano negli spogliatoi con la testa bassa dopo la sconfitta contro i Magic, trovandosi nel bel mezzo dell’ennesima striscia negativa della loro altalenante stagione. Irving si lascia andare ai microfoni nel post partita, prendendosela col nucleo giovane della sua Boston: “Non sanno ancora cosa significa giocare per arrivare al titolo”. La sua frustrazione tocca l’apice il 15 gennaio, con il 3¡ã k.o. di fila contro i Nets e i tifosi newyorkesi che nel finale di gara intonano un “Kyrie se ne va…” che colpisce le orecchie di Kyrie, rimasto ai box per un po’ di riposo. Questo ¨¨ il momento della svolta, quello in cui Irving sale “on another level”. Reagisce infilando una prestazione da 27 punti e 18 assist (career high) contro i Raptors, prima di prendere il telefono e chiamare l’ex compagno LeBron James, abbandonato a Cleveland nel 2017 per liberarsi dalla sua ingombrante ombra. “Non ¨¨ stato facile per me- confessa Kyrie – ma era la persona giusta con cui parlare. Mi sono scusato per essere stato quel tipo di giovane che voleva tutto per s¨¦, essere riconosciuto leader da tutti. Essere il miglior giocatore al mondo, per¨°, significa trascinare i compagni al titolo. E non ¨¨ cosa per tutti”.
NUMERI – Dalla chiacchierata con LeBron qualcosa ¨¨ cambiato per davvero. Irving, infatti, sta giocando il miglior basket in carriera. Nelle ultime 4 vittorie consecutive dei Celtics i suoi tabellini recitano 30.8 punti col 60% dal campo totale e il 56% dall’arco dei 3 punti e 11 assist. Ma, al di l¨¤ dei numeri, quello che pi¨´ stupisce ¨¨ l’atteggiamento con cui il numero 11 ha preso per mano la sua Boston. “Sto facendo il mio lavoro. Devo essere aggressivo, creare gioco per i miei compagni. Quando la palla ¨¨ nelle mie mani devo sempre fare la cosa giusta” ha affermato Irving dopo i 26 punti, 10 assist e 8 palloni recuperati arrivati contro Miami. La metamorfosi di Kyrie ¨¨ ben visibile soprattutto nella met¨¤ campo difensiva, da sempre suo tallone d’Achille: i 2.5 palloni recuperati nelle ultime 4 partite e il 103.9 di defensive rating individuale in stagione (a un passo dal 103.8 di Russell Westbrook e Rajon Rondo e davanti a Victor Oaldipo) sono i migliori dati registrati, fin qui, nei suoi 8 anni in Nba.
ERA ORA! – s¨¬, era ora. Perch¨¦ quel che mancava a Kyrie per essere inserito nell’Olimpo della Lega era proprio il salto di qualit¨¤ in difesa. E a riconoscerlo ¨¨ lui stesso: “Mi ci sono volute 8 stagioni, ma ora la mia lista di priorit¨¤ ¨¨ del tutto diversa – dice Irving al Boston Globe – Non sto cercando di essere bravo, sto provando a essere il migliore. Ho potuto osservare e giocare con atleti fantastici, decisivi sui 2 lati del campo. Giocatori che, pur senza tirare bene, impattavano sulla gara grazie alla loro presenza difensiva. ? da loro che ho imparato”. Parole da leader, a cui forse ci si dovr¨¤ un po’ abituare. Ma questo ¨¨ il nuovo Kyrie.
Andrea Grazioli
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