Chicago batte Milwaukee 105-84, continuando la marcia vincente della propria preseason. I Bulls, senza Noah e Hinrich, sono già in doppia cifra di vantaggio dopo il primo quarto, prima del grasso 62-39 maturato alla pausa.

passeggiata — Dopo la battaglia con i Pacers, per Chicago l’uscita con i Bucks è una sorta di bicchierino digestivo. C’è dunque carta bianca per Thibodeau per provare quintetti assortiti, ai quali, per altro, non vengono risparmiati le classiche sgridate. Quello che impressiona di questi Bulls è la qualità offensiva. Circolazione di palla, dai e vai, tagli back-door e contropiedi conclusi in tre passaggi. Tutto il contrario della pallacanestro operaia, spesso macchinosa, che Chicago ha giocoforza proposto per tutta la scorsa stagione. Poi c’è Rose, che è una storia a parte. Chiude con 24 punti in 28’, con ben 11 liberi tentati e 4 errori dal campo. Negli ultimi 75’ giocati, viaggia quasi alla media di un punto al minuto.

Derrick Rose è il più giovane Mp della storia Nba. Afp

emergente — Certo, l’avversario non c’era, e il peso di una partita di preseason è pressochè nullo. Ma il pubblico ha apprezzato lo spirito frizzante della squadra, incitando anche a terzo quarto inoltrato, quando a dare un senso alla partita c’era solo la speranza dell’hamburger gratis. Tra i segnali positivi per coach Thibodeau anche Marquis Teague, promosso a play di riserva mentre Kirk Hinrich è ancora fermo. L’ex Kentucky ha come sempre attaccato il canestro in penetrazione, mostrando nel contempo anche miglioramenti nel tiro da fuori. Punire le difese che lo “battezzano” sul perimetro sarà l’imperativo per guadagnare stabilmente più spazio. Al suo fianco buone cose anche da Mike Dunleavy. Per Milwaukee, invece, alcune iniziative di Brandon Knight e Gary Neal, in una partita sostanzialmente non giocata.
Chicago: Rose 24, Boozer 16, Deng 15.
Milwaukee: Neal 14, Knight 13.

torri gemelle — A Houston, i Rockets battono i Mavs 100-95. Il motivo di interesse principale della partita è stato l’esordio del centro Omer Asik, tenuto fuori in precedenza per un problema al polpaccio. Per fargli spazio in quintetto, coach McHale ha spostato Dwight Howard in ala forte, sfoderando un pacchetto lunghi mastodontico. Una mossa che ha portato la città di Houston indietro di quasi 30 anni, quando la coppia di lunghi Hakeem Olajuwon-Ralph Sampson portò i Rockets in finale NBA. Asik ha chiuso con 4 punti e 9 rimbalzi in 25’, mentre Howard ha fatto registrare 15 punti e 17 rimbalzi. Per i Rockets anche 19 punti di James Harden, mentre non sono bastati ai Mavs i 14 di Calderon.
Houston: Harden 19, Howard 15, Casspi e Beverley 10.
Dallas: Calderon 14, Dalembert 13, Nowitzki 11.