New Orleans vince 131-123 grazie anche ai 47 punti di Davis e si porta a casa la serie per 4-0. L'orchestra Utah suona bene (115-102) e va in vantaggio su Oklahoma City
New Orleans Pelicans-Portland Trail Blazers 131-123 (serie vinta 4-0)
Contro ogni previsione i Pelicans spazzano via i Blazers chiudendo la serie 4-0 e avanzando al secondo turno di playoff a Ovest, per la prima volta dal 2008. ? festa nella Big Easy: soprattutto grazie a uno stratosferico Anthony Davis, che mette a tabellino una prestazione da 47 punti (career high e record di franchigia in postseason) e a un super Jrue Holiday, autore 41 punti (88 combinati con Davis, coppia con pi¨´ punti nella storia dei playoff assieme ai Celtics Havlicek-White del 1973) e di una asfissiante difesa su Damian Lillard, incapace incidere in gara 4 e nel resto della serie. Ma il capolavoro dei Pels ha pi¨´ di una firma, a partire da quelle di playoff-Rondo e della sua regia computerizzata (7 punti, 16 assist e 7 rimbalzi) e dei comprimari d’¨¦lite Mirotic e Moore. Portland fa calare il sipario sulla sua stagione con netto anticipo, costretta a fare i conti col flop del suo leader Lillard, mai realmente all’altezza (18.5 punti ma col 35% totale dal campo e il 30% da 3), e di un collettivo che si ¨¨ rivelato troppo debole. L’ultimo sussulto della squadra di Stotts, infatti, ¨¨ arrivato da McCollum (38) e da Aminu (27), lasciati colpevolmente troppo soli nel finale, quando era necessario tirare fuori tutto il meglio e l’apporto di Dame ¨¨ mancato ancora di pi¨´. Dall’altra parte Davis e Holiday non hanno avuto piet¨¤: tutti loro i canestri decisivi che hanno steso il tappeto rosso e permesso a NOLA di diventare la prima qualificata alle semifinali di conference.
la partita —
I Blazers provano a partire forte. McCollum sale preso in cattedra, infilando i punti per il +6 dopo 3’ dalla palla a due. New Orleans, per¨°, ha il carburante delle motivazioni a far cantare il motore: Rondo dirige l’orchestra e mette Davis e Holiday nelle migliori condizioni per far male alla difesa avversaria. ¨¨ +1 (26-25) Pels in avvio di 2¡ã periodo, quando Aminu prova a trasformarsi nell’eroe di Portland. Tutto inutile. NOLA non molla la presa sul match, fisico (a tratti nervoso, con McCollum che scambia parole di fuoco con Moore) ed equilibrato sino alla sirena del riposo lungo (58-56). In avvio di 3¡ã quarto Davis e Holiday accelerano ulteriormente, trascinando nel break di 11-2 per il massimo +15. Nella prima parte dei 12 minuti conclusivi arriva l’ultimo sussulto Portland: Nurkic prova a far valere il fisico su Mirotic, McCollum e Aminu continuano il lavoro, segnando i punti del nuovo -2. Dall’altra parte, per¨°, i soliti Davis e Holiday sono troppo per i Blazers. Dalle loro mani partono 28 degli ultimi 29 punti di NOLA, compresi i 12 finali che scrivono il +8 finale a tabellone e fanno definitivamente alzare bandiera bianca a Portland.
New Orleans: Davis 47, Holiday 41, Moore 14; rimbalzi: Davis, Mirotic 11; assist: Rondo 16 Porltand: McCollum 38, Aminu 27, Lillard 19; rimbalzi: Nurkic 11; assist: Lillard 6.
Rubio solista e direttore dell'orchestra Utah Jazz: per lui 26 punti- Ap
Utah Jazz-Oklahoma City Thunder 115-102 (Jazz avanti 2-1 nella serie)
Ricky Rubio ¨¨ un solista da Grammy. Utah la miglior Jazz band vista da un pezzo. Trascinata dalla prima tripla doppia nei playoff dello spagnolo (26 punti, 11 rimbalzi e 10 assist) e da una meravigliosa esibizione di squadra con l’intero quintetto in doppia cifra, la band di Quinn Snyder strapazza Oklahoma City e si prende il 2-1 nella serie che continua luned¨¬ a Salt Lake City. Utah ha meritato di vincere: ha giocato meglio, ha aggredito gli avversari, ha arginato gli OK3 ancora una volta deludenti. I Jazz hanno trovato in Rubio il faro da seguire in questa partita: lo spagnolo si ¨¨ acceso con un meraviglioso secondo quarto da 15 punti, poi ha continuato a mettere canestri nei momenti chiave e ad ispirare i compagni. Ma ¨¨ stato di squadra che i Jazz hanno fatto la differenza: Donovan Mitchell, il rookie delle meraviglie, ha aggiunto altri 22 punti al suo primo bottino nei playoff, Joe Ingles ha martellato con costanza da fuori (21 punti con 5/10 dall’arco), Rudy Gobert ¨¨ stato presenza fondamentale vicino ai canestri (18 punti e 12 rimbalzi), Derrick Favors ha fatto il lavoro sporco. I Thunder avrebbero avuto bisogno di Russell Westbrook in versione furia scatenata per battere questi Jazz cos¨¬ determinati. Russ invece ha giocato una partita molto pi¨´ deludente di quello che dicono i numeri (14 punti, 11 rimbalzi, 9 assist ma anche 8 palle perse), sparendo clamorosamente come gi¨¤ in gara-2 nel quarto periodo, in cui in 7’17” non ha tentato nemmeno un tiro. Paul George si ¨¨ salvato (23 punti), anche se il Playoff P che aveva vinto la prima partita non si ¨¨ visto. Carmelo Anthony (14 punti) come Westbrook ¨¨ scomparso nel 4¡ã periodo. Steven Adams (8 punti e 2 soli rimbalzi) ha perso il duello con Gobert non riuscendo a rimanere in campo per problemi di falli. Coach Donovan, che pu¨° essere contento solo per la buona prova della sua panchina, dovr¨¤ lavorare per sistemare le cose in gara-4
la partita —
Il 18-2 con cui i Thunder chiudono il primo quarto ¨¨ il prologo al 45-33 firmato Westbrook a 7’18” dal riposo. Serve super Rubio per cambiare la partita: con 15 punti ispira il parziale di 25-8 che vale ai Jazz il 58-53 dell’intervallo. Oklahoma City risponde appena inizia la ripresa, toccando con Anthony il 63-60 dopo un 10-0; Utah per¨° ribalta tutto e con le idee di Rubio e il fisico dello scatenato Gobert (10 punti nel periodo) tocca l’84-70 a 1’28” dalla terza sirena. George prova a riaccendere i Thunder in avvio di quarto parziale (93-86 Jazz on 7 punti di PG-13 a 9’02” dalla fine. Utah per¨° ha ancora voglia di incantare e dilaga ispirata ancora da Rubio.
Utah: Rubio 26 (7/9, 2/9, 6/7 tl), Mitchell 22, Ingles 21. Rimbalzi: Gobert 12. Assist: Rubio 10. Oklahoma City: George 23 (4/8, 3/8, 6/6 tl), Westbrook 14, Anthony 14, Felton 14. Rimbalzi: Westbrook 11. Assist: Westbrook 9.
Andrea Grazioli
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