Chris Paul è già in forma campionato e con una serata da 40 punti, insieme ai 27 del compagno di reparto Collison, trascina i Clippers al successo nella sfida tra due delle migliori squadre della Western Conference dell'anno scorso contro Denver, che manca il tiro della vittoria e deve arrendersi al supplementare nonostante otto uomini in doppia cifra. Guidata dall'impatto della propria rinforzata panchina, Indiana intanto travolge nell'ultimo quarto Cleveland, pure rinfrancata dalla prestazione dei propri titolari e della prima scelta Anthony Bennett.

Cleveland Cavaliers – Indiana Pacers 79-102
Sul mercato Indiana ha lavorato per crescere come pretendente al titolo migliorando la qualità della propria panchina. E proprio dalle seconde linee è arrivata la spinta per raccogliere il primo successo della preseason, dopo cinque sconfitte fin qui. Con una ripresa da 66 punti dopo i 36 del primo tempo (erano 30 a 1'30'' dal riposo), operando il sorpasso in un terzo periodo da 19 falli subìti con 15/25 dalla lunetta, il +23 su Cleveland è maturato in verità soprattutto col +19 dell'ultimo periodo con in mezzo un break di 30-6 guidato da Watson (5/8), Scola (13 in 22' con 5/7) e uno Stephenson per un giorno non in ballottaggio con Granger, fermo per un infortunio muscolare rimediato il giorno prima con Chicago. Senza chiedere troppo a George (3/10 e 4 perse) e Hibbert (17'), quantità è arrivata anche da Copeland, in una gara in cui i Pacers hanno perso di brutto a rimbalzo (17 d'attacco concessi) ma hanno tolto ai Cavs canestri facili, tenuti a 22 perse e a un misero 29.5% al tiro. Ancora senza Bynum (vicino al rientro, ma per ora visto in palestra solo nei 3 contro 3), Jack, Miles e Zeller, è proprio coi panchinari che soccombe la nuova Cleveland di Mike Brown: a parte il miglior impatto di Gee rispetto a Clark, il resto dei panchinari ha chiuso con 5/32 al tiro di cui 0/11 da tre. Il migliore dalla panca è la prima scelta assoluta Anthony Bennett, che mostra un confortante gran livello di attività al di là degli errori, chiudendo con 3/11 al tiro (0/3 da tre), 6 perse e 6 falli in 26' (il più impiegato), con 4 rimbalzi d'attacco per aggiungere forza d'urto in area a quella di Varejao e Thompson, ottimo soprattutto in difesa su West anche aiutandosi coi falli. Ma i titolari Cavs avevano tenuto.
Cleveland: Irving 15 (4/8, 1/5, 4/6 tl), Thompson e Bennett 11. Waiters 10. Rimbalzi: Bennett 10. Assist: Irving e Dellavedova 5.
Indiana: West 20 (5/11, 10/14 tl), Copeland 15, Watson 14, Stephenson e Scola 13. Rimbalzi: George 6. Assist: George e S.Hill 4.

Chris Paul contro Andre Miller. Afp

Los Angeles Clippers – Denver Nuggets 118-111 dts
Incontenibile Chris Paul, segna 40 punti di onnipotenza di cui 39 nei tempi regolamentari nel successo all'overtime sui Nuggets. Denver però può essere soddisfatta per essere arrivata all'overtime mandando otto giocatori in doppia cifra (cinque dalla panchina), pur senza cinque uomini come minimo di rotazione come Faried, Robinson, Chandler, Arthur e naturalmente Danilo Gallinari, ai box almeno un altro mese dopo l'intervento per l'infortunio al legamento crociato anteriore dello scorso aprile. Coach Doc Rivers, a sua volta senza Redick e Barnes, si godono però una trazione posteriore arricchita anche da un super Darren Collison, 27 punti con 7/9 da due e 3/4 da tre formando con Paul un'accoppiata indifendibile, insieme o in staffetta. Oltre ai solo 21' di Jordan uscito per falli, il resto della panchina californiana porta un 4/16 al tiro non entusiasmante, ed è stato quando aveva le seconde linee in campo che la squadra di Brian Shaw ha preso in pugno la partita, soprattutto con Fournier e Quincy Miller sul perimetro, ma i portatori di palla Clippers sono stati un rebus insolubile per Lawson e Foye in marcatura e per McGee e Hickson nella seconda linea difensiva, al momento troppo facilmente perforabili al di là del valore dell'avversario di giornata. Proprio Collison insieme a Crawford ha firmato il 12-0 che ha orientato definitivamente l'overtime, pure cominciato forte da Denver andata a +4, dopo che nell'ultimo decisivo possesso dei regolamentari i Nuggets avevano mancato il tiro del successo, con Hollins che (complice un aiuto di Paul) ha stoppato McGee, incartatosi in un uno contro uno statico male innescato da Andre Miller.
LA Clippers: Paul 40 (11/16, 2/5, 12/13 tl), Collison 27, Griffin 17. Rimbalzi: Griffin 8. Assist: Paul 11.
Denver: Randolph 16 (7/11, 0/2, 2/4 tl), Fournier 16 (3/5, 3/4, 1/2 tl), A.Miller 15, Hickson 12, Foye Q.Miller e Mozgov 11, McGee 10. Rimbalzi: Fournier 7. Assist: A.Miller 7.

GLI ALTRI — Sempre nella notte, New Orleans mantiene l'imbattibilità (6-0) battendo a Lexington 93-89 Washington, cui non bastano i 30 punti (12/19) di Bradley Beal. Ancora senza Evans, i Pelicans hanno avuto 19 punti con 8 rimbalzi, 8 assist ma 8 perse dal nuovo play Holiday, e 16 a testa da Anthony Davis ed Eric Gordon, con 15 dalla panchina di Morrow. Sentendo aria di casa alla Rupp Arena in cui giocava con Kentucky, proprio Davis ha deciso il match con la stoppata che a 11”9 dalla fine ha negato la parità a Beal; l'altro ex Wildcat John Wall ha chiuso con 16 punti e 11 assist. Nell'altra gara della notte, Dallas batte Charlotte al di là dell'89-83 finale in una gara guidata fino al +16 con un margine in doppia cifra da fine primo tempo nonostante le assenze di Nowitzki (a riposo) e Harris (piede sinistro), oltre a Wright (frattura alla spalla sinistra): per i texani 13 punti a testa di Marion, Calderon e Carter. Anche i Bobcats erano senza la stella Jefferson e gli infortunati Gordon (ginocchio destro) e Haywood (frattura al piede sinistro), chiudendo senza triple (0/7) ma con una partita da 14 punti e 10 rimbalzi dalla panchina di Cody Zeller, oltre ai 12 punti del solito Kemba Walker (11 perse e 8/25 al tiro in coppia con Henderson); bene a rimbalzo Biyombo (13 di media nelle ultime quattro partite)