Bargnani rinasce a Montreal
Chicago cresce, Belinelli no

Notte dai due volti per la preseason Nba degli azzurri. Andrea Bargnani sfodera a Montreal la sua miglior gara stagionale nel successo di Toronto su New York, mentre Marco Belinelli resta a secco nella vittoria di Chicago su Minnesota.

Andrea Bargnani, 26 anni, in Nba dal 2006. Reuters

Toronto Raptors-New York Knicks 107-88(tabellino)
La rinascita di Andrea Bargnani. A Montreal i Raptors ritrovano il Mago, che dopo le polemiche per la sua offseason sotto tono e la botta al polpaccio sinistro che sembrava doverlo escludere dalla sfida con i Knicks, sfodera la sua miglior prestazione del 2012-13 sbattendo 20 punti conditi a 7 rimbalzi in faccia ai newyorkesi, per la prima volta in stagione schierati col duo Anthony-Stoudemire (è stato Stat a rientrare dopo aver fatto da spettatore nelle due settimane precedenti). “E’ stata solo una botta (quella di mercoledì contro Washington, n.d.r.) – spiega il Mago, che dopo la gara con i Wizards aveva liquidato i giornalisti con un ironico “Ho la pasta sul fuoco" -. Ho fatto qualche terapia, ma non è certo come lo scorso anno”. Scacciato l’incubo dell’infortunio che nel 2011-12 gli è costato mezza stagione, Bargnani, che deve ancora aggiustare un po' la mira (8/21 contro New York, sta tirando col 33% dal campo in preseason) si è ripreso l’attacco di Toronto dopo aver viaggiato a 9,5 punti a partita nelle 4 precedenti esibizioni, infilando 8 punti nel solo ultimo periodo, quello in cui i canadesi hanno suggellato una ripresa super, in cui hanno travolto New York 61-42 dopo un primo tempo chiuso in parità sul 46. Davanti a 22mila tifosi eccitati per poter applaudire l’Nba, i Raptors hanno stravinto 45-32 la sfida a rimbalzo, con il rookie lituano Valanciunas faro sotto canestro (10 rimbalzi) nonostante i problemi di troppo. I Knicks si sono affidati solo alle invenzioni di Anthony e Stoudemire (42 punti in due), pagando il 5/27 da dietro l’arco. Ancora senza una guardia titolare (Shumpert è ai box fino a dicembre, J.R. Smith non dà garanzie e coach Woodson aspetta con ansia il ritorno di Ronnie Brewer, che ha ripreso gli allenamenti in settimana), New York si è confermata squadra dipendente dalle sue stelle e, al momento, troppo poco profonda.
Toronto: BARGNANI 20 (6/15 da due, 2/6 da tre, 2/2 tiri liberi), 7 rimbalzi, 1 assist, 1 recupero e 2 stoppate in 32'46". Lowry 17, Johnson 14, DeRozan 13. Rimbalzi: Valanciunas 10. Assist: Lowry 5, Fields 5.
New York: Anthony 24 (8/13, 0/7, 8/11 tl), Stoudemire 18, Felton 9, Prigioni 9. Rimbalzi: Anthony 6. Assist: Felton 4, Kidd 4.

Marco Belinelli in difesa su Brandon Roy. Reuters

Chicago Bulls–Minnesota Timberwolves 92-81(tabellino)
Vittoria agevole per i Bulls sui Timberwolves. Meno esaltante la serata di Marco Belinelli, che per la prima volta un stagione chiude senza segnare. In realtà, guardando oltre il nudo rilievo numerico, la sua prestazione non si è discostata molto da quelle precedenti, nel bene e nel male. Tra le cose positive, disciplina, ordine, scelte oculate, buone letture difensive. Quella negativa: il tiro, che non ne vuole proprio sapere di entrare. Il che, per un giocatore a cui si chiede soprattuto pericolosità dal perimetro, non è una cosa da poco. In 5 partite è a 7/28 totale dal campo, senza nemmeno una tripla all’attivo. Come da copione, Marco entra alla fine del primo quarto, al posto di Rip Hamilton. Sfodera subito una buona difesa su Brandon Roy, costretto all’infrazione di passi, e se la cava bene anche sulle azioni divensive successive. Spicca tra le altre cose un eccellente aiuto in contropiede, che propizia un’altra infrazione di passi (di Derrick Williams) ed evita un canestro ormai fatto. Peccato che in attacco la svolta non arrivi mai, nonostante un atteggiamento più aggressivo rispetto alle ultime uscite. In rapida sequenza, sbaglia due tiri dai cinque metri, un appoggio in contropiede e una penetrazione centrale, forse viziata da un fallo. Nella ripresa manda sul ferro anche un tiro in uscita dai blocchi, di quelli che in altri momenti segnerebbe anche nel sonno. Tutte conclusioni di buona qualità, ampiamente nelle sue corde. E non è un caso che a un certo punto Marco sia tornato sino alla propria metà campo per esternare il suo disappunto, mostrando comprensibile frustrazione. La stessa che aveva sul volto negli spogliatoi a fine partita. Coach Thibodeau, ancora una volta, ha avuto parole di incoraggiamento. “Se è libero, deve tirare. Ha già mostrato di essere un grande tiratore in questa Lega, e io non voglio che sia un giocatore monodimensionale. Stasera ha difeso bene ed effettuato buone giocate dal palleggio. Continuo a essere felice del suo atteggiamento, troverà il ritmo”. In generale, buona la prova dei Bulls, che finalmente hanno prodotto la stessa intensità lungo tutti i 48’, sia con i titolari che con le riserve.
Chicago: Belinelli 0 (0/5 dal campo, 1 rimbalzo, 1 recupero in 18’), Boozer 24. Rimbalzi: Noah 12. Assist: Hinrich 8
Minnesota: Kirilenko e Cunningham 12. Rimbalzi: Stiemsma 7. Assist: Roy 3.