Mavs, la carica di Cuban
"Ripartiremo dai nuovi acquisti"

Per la prima volta nell’era Mark Cuban, i Dallas Mavericks avevano a disposizione flessibilità finanziaria e spazio salariale durante l’estate: di conseguenza, ci si attendeva che la franchigia mettesse a segno un grande colpo sul mercato dei free agent. Ma dopo la decisione da parte del playmaker dei Brooklyn Nets Deron Williams, un All Star originario di The Colony (un sobborgo alla periferia di Dallas), di rifiutare la proposta della squadra della sua città per restare nella Grande Mela un crescente senso di ritrosia ha cominciato a serpeggiare tra i tifosi dei Mavericks. Secondo Cuban si tratta comunque di un’atmosfera creata ad arte dai media, che non corrisponde alla realtà: non a caso i Mavs hanno continuato ad essere protagonisti sul mercato dei free agent anche dopo il rinnovo di Williams con i Nets. E se gli acquisti del centro Chris Kaman e della guardia O.J. Mayo sono una prova in tal senso, Cuban e i Mavericks sperano che Dallas continui ad essere una destinazione gradita anche nelle prossime estati.

Deron Williams. Ap

presi ottimi free agent — Detto questo, il proprietario dei Mavericks non può sottrarsi dal commentare l’esistenza di una corrente di pensiero secondo la quale molti free agent non sarebbero interessati a giocare all’American Airlines Center, ma è assolutamente convinto che nel corso del tempo i Mavs riusciranno a portare in città altre stelle da affiancare a Dirk Nowitzki, che ha partecipato a 11 edizioni dell’All Star Game. "La verità è che questo è il primo anno in cui abbiamo dello spazio salariale a disposizione - ha spiegato Cuban la scorsa settimana, durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi acquisti -. Per questo abbiamo cercato di sfruttare tutto lo spazio salariale che avevamo, riuscendo a prendere degli ottimi free agent. Nel caso di Elton Brand la situazione era abbastanza diversa, perché era stato tagliato tramite l’amnesty clause e noi lo abbiamo preso senza che il suo acquisto andasse a incidere sul nostro spazio salariale. Con O.J. e Chris è andata bene, ma in generale nessun giocatore ci ha mai detto di non avere intenzione di trasferirsi a Dallas, anzi è successo tutto il contrario: in molti ci hanno detto che sarebbero stati entusiasti di trasferirsi in Texas, ma che lo avrebbero fatto solo se fossimo riusciti a acquistarli tramite una trade". Se ci pensate bene, è un discorso abbastanza insensato. "Nel mondo di Twitter e dei 140 caratteri a post, hai l’obbligo di dire qualcosa e di essere il primo a farlo: in caso contrario, nessuno farà un retweet di quello che hai scritto. Il concetto è che non abbiamo intenzione di costruire la squadra preoccupandoci di chi farà retweet per noi: cerchiamo solo di fare quello che riteniamo giusto. Per questo non credo sia vero che molti giocatori non vogliono trasferirsi a Dallas". Dopo aver acquistato Kaman e Mayo sul mercato dei free agent e aver vinto l’asta per Brand, che era stato tagliato da Philadelphia tramite l’amnesty clause, i Mavericks hanno concluso un’estate ricca di operazioni di mercato, che ha visto anche l’arrivo nel draft dei rookie Jared Cunningham, Bernard James e Jae Crowder e la cessione, tramite una sign and trade, del lungo Ian Mahinmi a Indiana in cambio del playmaker Darren Collison e dello swingman Dahntay Jones.

Dirk Nowitzki. Ap

il progetto c'e' — Nel frattempo, i Mavs hanno cercato di mantenere la loro flessibilità finanziaria con l’obiettivo di essere competitivi sul mercato dei free agent anche nella prossima estate, quando cercheranno di smentire ulteriormente l’idea secondo la quale Dallas non è nei radar di alcuni dei più importanti giocatori della Nba. Dopo aver acquistato alcuni elementi chiave che potrebbero diventare dei pilastri per il futuro della franchigia, Cuban ha ripetuto di non credere a certe speculazioni, spiegando inoltre che nel 2012-13 il roster potrebbe rimanere inalterato se la squadra riuscisse ad esprimere tutto il suo potenziale nella prossima stagione. "So che durante l’estate molte persone ci aspettavano al varco per giudicare il nostro operato. So anche che la mia pressione è aumentata molto, soprattutto quando ho ascoltato certi giornalisti che durante un programma radiofonico ci hanno offeso definendoci degli idioti - ha ammesso il proprietario dei Mavs -. Ma noi abbiamo un progetto, come lo abbiamo avuto anche negli anni passati. C’è un motivo per cui tutti i contratti dei nostri giocatori sono scaduti in due anni (dopo il titolo Nba del 2011): è proprio perché, arrivati a un certo punto, sapevamo che avremmo dovuto cambiare e ringiovanire la squadra. E per quanto possa essere dolorosa, questa è l’unica strada percorribile: ci siamo presi dei rischi calcolati, abbiamo sfruttato delle opportunità. A volte le migliori operazioni di mercato sono quelle che non riesci a concludere e credo che quest’estate sia andata proprio così: abbiamo avuto la percezione che sul mercato dei free agent si sarebbero verificati dei movimenti inaspettati e abbiamo cercato subito di approfittarne, con un successo che ci ha estremamente sorpreso. Credo che siamo riusciti a ricostruire questa squadra e abbiamo tutta l’intenzione di continuare a farlo. Molte persone speculano su quello che faremo nelle prossime estati, ma il nostro progetto è ben diverso da quello che pensa la gente: il nostro obiettivo è che questi giocatori continuino ad indossare la maglia dei Mavs ancora per tanto tempo. Se saremo in grado di fare quello che pensiamo con i nostri nuovi acquisti, con Dirk Nowitzki, con Roddy Beaubois e con i loro compagni, questa diventerà veramente una buona squadra che potrà regalarci molte soddisfazioni. Credo che l’arrivo di questi nuovi giocatori possa essere l’inizio di un legame duraturo che ci consentirà di rinnovare la tradizione vincente dei Mavericks".