Clippers, ci pensa Paul
Spurs ok senza Duncan

Clippers e Spurs continuano l'inseguimento dei Thunder. I californiani si godono il rientro di Chris Paul per stoppare con qualche sofferenza la rinascita di Washington, i texani con Duncan a riposo devono sudare per dimostrarsi più forti del loro mal di trasferta sul campo di Atlanta flagellata dagli infortuni. L'ex Jack, il ritorno di Curry e il top stagionale di Thompson riaccendono i Warriors dopo il momento negativo, fermando invece la striscia vincente di New Orleans. In crescita dopo il cambio di allenatore Milwaukee, che si fa rimontare nel finale ma approfitta del periodo no di Portland. Con protagonisti a sorpresa come Chris Johnson e Gelabale, è Minnesota nonostante le assenze a rialzarsi nella sfida tra squadre in crisi contro Houston, precipitata alla settima sconfitta consecutiva. Utah ha vita facile su Cleveland, Sacramento espugna Charlotte.

Charlotte Bobcats-Sacramento Kings 93-97
Tyreke Evans torna decisivo per i Kings: è tutto suo il 6-0 con cui Sacramento ribalta nel finale la partita di Charlotte, coi Bobcats che erano entrati sul 90-88 negli ultimi 3'30'' prima di mandare a vuoto 5 attacchi di fila e ritrovarsi a -4 sotto i colpi di Evans. Chiude con tre tiri liberi nel finale Isaiah Thomas, prima che al termine di una serata da 6/17 al tiro Kemba Walker a due secondi dalla fine non prenda neanche il ferro, dopo una finta, sulla tripla del potenziale overtime.

Condannati anche dai ben 12 tiri liberi sbagliati, i Bobcats hanno mascherato i soliti limiti in area molto meglio con Haywood (anche 5 stoppate), piuttosto che con Biyombo. Dopo aver appena vinto a Orlando la terza partita delle ultime 9 dopo una serie di 18 perse di fila, Charlotte tocca così la sconfitta casalinga consecutiva numero 14. Abbastanza per far riaccendere anche Sacramento (bene anche Cousins, 17 punti e 10 rimbalzi), che aveva perso 12 delle 15 gare giocate fuori casa.

Charlotte: Sessions 16 (4/9, 1/1, 5/7 tl), Henderson 15, Walker 14, Warrick e Gordon 12. Rimbalzi: Haywood 7. Assist: Walker 10.
Sacramento: Thornton 18 (2/4, 4/7, 2/2 tl), Cousins 17, Evans 16, Thomas 15, Thompson 11. Rimbalzi: Cousins 10. Assist: Thomas 7.

Atlanta Hawks-San Antonio Spurs 93-98
Piove sul bagnato ad Atlanta e San Antonio ne approfitta per conquistare il 14° successo nelle sue ultime 16 gare, anche senza Duncan. Travolgenti in casa, gli Spurs avevano vinto le ultime tre trasferte e 7 delle ultime 9. Gli Hawks avevano appreso in giornata che la rottura del legamento crociato anteriore li priverà per il resto della stagione di Lou Williams: a sostituirlo in quintetto c'era Korver (5/8 da tre), per continuare a far partire dalla panchina Harris, che a sua volta non è più rientrato dopo una distorsione alla caviglia sinistra nel quarto periodo.

Non che gli Spurs dominino, ma basta scappare con un 9-0 sul 75-85 a 5'30'' dalla fine approfittando dei 7 attacchi a vuoto dei padroni casalinghi quanto Teague fa fuori giri: Atlanta torna al massimo a -3 due volte negli ultimi 22'' ma chiude Leonard, prima mandando a schiacciare Splitter poi in proprio dalla lunetta. Di fronte ai guai fisici, che li costringono a tenere quattro uomini in campo almeno 38', tirare con il 41,2% per l'ottava sconfitta in dieci gare è l'ultimo problema degli Hawks. Concedendo una partita di riposo a Duncan, San Antonio consolida il terzo record della lega facendosi guidare dai 23 punti con 12 assist di Parker, da direttore d'orchestra dei texani che trovano un buono Splitter e la giornata da 7/8 (con tre triple) di Bonner.

Atlanta: Smith 21 (8/14, 0/1, 5/8 tl), Korver 19, Teague 16, Harris 13. Rimbalzi: Horford 15. Assist: Teague 8.
San Antonio: Parker 23 (10/21, 0/1, 3/5 tl), Bonner 17, Splitter e Leonard 14. Rimbalzi: Splitter e Blair 7. Assist: Parker 12.

New Orleans Hornets-Golden State Warriors 112-116
La vendetta dell'ex Jarrett Jack, prima ancora del ritorno di Curry e della gran giornata di Thompson (massimo stagionale di 29 punti con 5 triple) riporta al successo i Warriors dopo 5 sconfitte nelle ultime 6 partite, oltretutto senza Lee per una distorsione alla caviglia. La speranza di New Orleans di vincere la settima partita su otto per continuare la propria ascesa si spegne quando a 16 secondi dalla fine Vasquez (8 punti con 3/10 dopo 13 gare in doppia cifra a 18,9 punti di media) sbaglia la tripla del pari.

È solo l'ultimo però degli errori degli Hornets, condannati nel finale dai 7 punti nell'ultimo minuto dell'ex Jack (tra cui il floater del 110-112) ma anche dalla palla persa di Gordon proprio contro Jack, dal suo tiro sbagliato in sospensione e dalla palla persa anche da Smith, buttando via il vantaggio di 110-108 con cui erano entrati nell'ultimo minuto e mezzo.

New Orleans aveva pescato dalla prima scelta assoluta Anthony Davis una delle migliori gare stagionali, con 9/12 al tiro, 4 rimbalzi d'attacco e 4 stoppate, seppur sbagliando 5 liberi su 7 (e un paio nel finale). Se ai padroni di casa non basta una giornata da 36/55 da due e 9/24 da tre è perché non basta a tenere il ritmo degli esterni di Golden State, 74 punti in tre. Decisivo il ritorno di Curry dopo due gare di assenza, che chiude con 5/17 al tiro e 6 triple sbagliate su 8, ma anche 4 recuperi e 17 dei suoi 20 punti nella ripresa: il suo 8/10 dalla lunetta, insieme al 10/11 di Jack, è l'altro segreto del successo dei Warriors.

New Orleans: Gordon 23 (4/9, 3/7, 6/7 tl), Davis 20, Anderson 19, Aminu 14, Mason 12. Rimbalzi: Davis 12. Assist: Vasquez 15.
Golden State: Thompson 29 (6/9, 5/7, 2/2 tl), Jack 25, Curry 20, Ezeli 13, Jefferson e Landry 11. Rimbalzi: Landry 11. Assist: Jack 12.

Minnesota Timberwolves-Houston Rockets 92-79
Tra Minnesota e Houston, sono i Wolves a stoppare la crisi dopo 5 sconfitte di fila grazie a due precari della Nba come Chris Johnson e Mickael Gelabale, condannando i Rockets in caduta libera al 7° k.o. di fila. La squadra di McHale – al ritorno da ex laddove era stato gm e brevemente coach – ha completamente smarrito il proprio attacco, eguagliando il minimo di quest'anno, a poco più di 93 punti di media durante questa serie di sconfitte (quattro volte sotto i 100, due sotto gli 80), circa 13 punti in meno rispetto alla precedente media stagionale.

E anche a Minneapolis i Rockets sono traditi dalla giornata da 32,1% al tiro, addirittura 25,5% considerando solo i titolari: il meglio arriva dalla panchina (4/9 da tre di Delfino e 12 punti con 8 rimbalzi di Smith) in una giornata da 2/10 per Parsons, 3/12 per Lin e 5/18 con 0/7 da tre della stella James Harden.

Houston sta in partita fino a un certo punto solo grazie alle polveri bagnate dei Wolves da tre punti (3/14), alle tante seconde opportunità di tiro (21 rimbalzi d'attacco) e a un parziale di 10-2 a fine terzo quarto che l'ha riportata sotto 63-59. Poi però nell'ultimo quarto Porter (ancora al posto di coach Adelman, vicino alla moglie ricoverata) scopre i protagonisti che non ti aspetti, perché Johnson e Gelabale firmano i primi 23 punti del periodo di Minnesota. Il primo, appena ripescato da Santa Cruz in D-League, segna nell'ultimo quarto 13 dei suoi 15 punti, di cui 8 nei primi 3' per lo strappo 71-62 da cui Houston non riuscirà a rientrare; il francese, che sabato aveva firmato un decadale, segna a sua volta 10 dei suoi 11 punti nel quarto periodo. I Wolves hanno dovuto attingere a loro sul mercato a fronte di un'infermeria affollatissima: Pekovic (quadricipite), Cunningham (influenza), Shved (caviglia), Love (mano rotta), Lee (anca), Budinger, Roy e Josh Howard (ginocchio per tutti e tre). Houston tornerrà al massimo a -7 a 3' dalla fine, ricacciata indietro dai due canestri con cui Kirilenko conclude la sua prestazione da mvp (8/9 da due e 11 rimbalzi). Tra gli osservati speciali Wolves, 7 punti e 6 assist per Ricky Rubio, 11 con 5 rimbalzi in 29' per Derrick Williams, entrambi titolari.

Minnesota: Kirilenko 21 (8/9, 0/2), Ridnour 16, Johnson 15, Williams Gelabale e Barea 11. Rimbalzi: Kirilenko 11. Assist: Rubio 6.
Houston: Harden 18 (5/11, 0/7, 8/10 tl), Delfino 15, Smith e Lin 12. Rimbalzi: Smith 8. Assist: Harden 5.

Utah Jazz-Cleveland Cavaliers 109-98
Imbavagliando Irving e con la forza della maggiore profondità, soprattutto vicino a canestro, Utah approfitta dell'incrocio coi Cavs seconda peggior squadra della lega per continuare la propria ascesa: la quinta vittoria in sei gare consolida il 7° posto a Ovest, approfittando della crisi nera delle dirette concorrenti Houston e Portland.

I Jazz tengono a 7/20 al tiro la prima scelta assoluta 2011, concedono a Cleveland al massimo la buona serata di Zeller (anche 14 rimbalzi di cui 5 in attacco) e di Waiters (top scorer pur non partendo in quintetto) e fanno la differenza sulla lunga distanza grazie al contributo della propria panchina: Utah si può addirittura permettere una giornata da 5 punti e 2/10 di Hayward pescando comunque dalle seconde linee 51 punti, grazie ai 19 di Favors, ai 14 di Kanter e ai 13 di Carroll, che chiudono con 19/26 complessivo al tiro. Il divario si allarga gradualmente, ma la differenza la fa il terzo quarto da 31-20 dei Jazz con tre triple di Foye, top scorer dei suoi, premessa del 95-77 della sicurezza per i padroni di casa a 7'22'' dal termine.

Utah: Foye 20 (4/7, 4/8), Favors 19, Jefferson e Kanter 14, Carroll 13, Tinsley 11. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist: Watson 9.
Cleveland: Waiters 23 (5/11, 1/3, 10/13 tl), Irving 18, Zeller 13, Thompson e Miles 12. Rimbalzi: Zeller 14. Assist: Irving 9.

Portland Trail Blazers-Milwaukee Bucks 104-110
Rientrando dal -22 al -4 dell'ultimo minuto, Portland prova a ribellarsi a una china che la porta al momento con un piede fuori dalla griglia playoff a Ovest, ma si deve infine arrendere alla quinta sconfitta di fila, che rimangia in parte quanto di buono i Blazers avevano fatto vincendo 12 delle 15 precedenti gare. I Bucks che si trovano di fronte sono una delle squadre più in forma del momento, al quinto successo in sette gare dall'insediamento di Boylan in panchina dopo il divorzio da Skiles. Jennings (anche 12/15 ai liberi) ed Ellis chiuderanno con 8 recuperi in coppia, Ilyasova con 10/14 al tiro (3/3 da tre) e 14 rimbalzi: sono loro tre a firmare il decisivo parzialone di 17-0 con cui Milwaukee scappa 12-30 già nel primo quarto. Nonostante una giornata da 42% al tiro e 19 palle perse, Portland torna a -8 prima del riposo, crolla di nuovo a -22, rientra con le triple di Babbitt ancora a -8 eppure a 3'44'' dalla fine sarà ancora a -16. Qui piazza un 12-0 chiuso dalle triple di Lillard e Matthews sul 100-104 a 44'' dal termine, poi però il 6/8 dalla lunetta con Jennings e Ellis chiude la questione. I Bucks hanno perso nel terzo periodo Sanders, espulso per un doppio fallo tecnico.

Portland: Lillard 26 (6/15, 3/9, 5/6 tl), Matthews 21, Aldridge 20, Hickson 15, Babbitt 11. Rimbalzi: Aldridge 14. Assist: Lillard 10.
Milwaukee: Jennings 30 (9/16, 0/4, 12/15 tl), Ilyasova 27, Dunleavy 14, Ellis 13. Rimbalzi: Ilyasova 14. Assist: Jennings 8.

Los Angeles Clippers-Washington Wizards 94-87
Il ritorno di Chris Paul dopo tre gare di assenza per una botta al ginocchio rimediata contro Orlando permette ai Clippers di continuare la corsa di testa, a un passo dal miglior record dei Thunder (avversari martedì), con la settima vittoria nelle ultime otto partite (unica sconfitta proprio coi Magic), e 24 su 27. Ma dal testa-coda Nba Washington esce a testa alta, dando seguito a un periodo da quattro vittorie nelle ultime cinque gare tenendo ai Clippers al minimo stagionale di 36,6% al tiro (anche per demeriti californiani, naturalmente) e restando in partita fino a un minuto e mezzo dalla fine.

Qui Nenè (giornata no da 6/14 al tiro) sbaglia il tiro libero aggiuntivo della possibile parità e da questo punto in poi i Wizards segneranno solo un punto con una persa e 1/2 dalla lunetta di Wall e la stoppata di Barnes sulla tripla del possibile -2 di Beal (fin lì 3/4 da tre) a 14'' dalla fine, rimessi a distanza di sicurezza proprio da Paul e da Griffin. Entrambi, rispettivamente 6/16 e 5/18 a fine serata, si allineano alla brutta serata al tiro di squadra, che coinvolge anche Crawford (3/13, con 0/4 da tre). E' John Wall, ancora partito dalla panchina alla quinta partita dopo aver saltato le prime 33 stagionali (ginocchio), a trascinare Washington riavvicinandosi all'atletismo dei giorni migliori e conquistando viaggi in lunetta (10/14), da dove però i suoi compagni fanno 5/13: così e con le 18 perse buttano via la chance di giocarsela anche sul campo dei Clippers.

LA Clippers: Paul 22 (4/8, 2/8, 8/9 tl), Griffin 17, Bledsoe 11, Barnes 10. Rimbalzi: Griffin 11. Assist: Paul 11.
Washington: Wall 24 (7/14, 0/2, 10/14 tl), Beal 13, Nenè 12, Ariza 11. Rimbalzi: Okafor 12. Assist: Wall 6.