Fischiato al draft del 1987, il formidabile tiratore californiano ¨¨ diventato il simbolo dei Pacers, l’unica franchigia per cui ha giocato e che ha condotto ai playoff in 15 stagioni su 18, sfiorando il titolo nel 2000
Arrivare in punta di piedi per diventare poi il giocatore simbolo della franchigia. Reggie Miller vuol dire Pacers, una carriera Nba nata e chiusa nell’Indiana, 18 stagioni di pallacanestro eccellente per un cestista fischiato dai tifosi di Indiana quando venne scelto al draft ma che in pochissimo tempo ¨¨ entrato nel cuore dei fan dai Pacers per restarci, diventando alla fine una vera e propria icona del club. Tiratore straordinario, Miller ha fatto scuola nella Nba non solo per la sua precisione dalla lunga distanza e la sua affidabilit¨¤ nei momenti caldi, ma anche per il suo moto perpetuo sui blocchi, caratteristiche che lo hanno fatto diventare una delle guardie pi¨´ difficili da marcare della sua era.
l‘inizio —
Il draft del 1987 sembrava segnato per i Pacers. Con l’undicesima scelta tutto lo stato dell’Indiana si aspettava la chiamata di Steve Alford, un “Hoosier” fino al midollo reduce da una straordinaria carriera collegiale a Indiana University. Invece il presidente del club Donnie Walsh decide di puntare, tra lo stupore generale (e i fischi dei tifosi) sul tiratore di Ucla Reggie Miller. Miller per¨° non ci mette molto a conquistare gli scettici tifosi. Una buona stagione da rookie (10 punti di media partendo dalla panchina) poi l’anno successivo l’ex giocatore di Ucla diventa titolare per cambiare passo nella sua terza stagione pro chiusa con ben 24.6 punti di media, tirando con il 41.4% dalla lunga distanza.
il momento top —
Dalla stagione 1993-94 fino alla fine degli anni 90 i Pacers, guidati da Miller, entrano a far parte dell’¨¦lite della Eastern Conference. Reggie Miller regala prestazioni spaziali nella postseason. Alcune epiche performance contro i sui “nemici” preferiti, i New York Knicks, diventano leggendarie come gara-1 della finale della Eastern Conference del 1994 (successo dei Pacers condito da 39 punti, 25 dei quali nell’ultimo quarto), o l’incredibile vittoria al Madison Square Garden nella postseason successiva (gara-1 della semifinale della Eastern Conference) quando con otto punti del suo leader negli ultimi 8”9 Indiana recuper¨° in modo pazzesco un passivo di sei lunghezze. Quella prestazione divent¨° poi la fotografia della carriera di Miller. Indiana raggiunse la finale della Eastern Conference cinque volte in sette stagioni per arrivare, per la prima e unica volta nella storia della franchigia, alle Finals nel 2000. I Pacers per¨° furono sconfitti dai Lakers targati Phil Jackson di Kobe&Shaq con Reggie Miller che chiuse la serie con 24.3 punti di media.
l’addio —
Alla soglia dei 40 anni, dopo 18 straordinarie stagioni di basket Nba tutte con la maglia dei Pacers, il 19 maggio del 2005 Reggie Miller gioca la sua ultima gara da professionista. Indiana viene sconfitta in gara-6 della semifinale della Eastern Conference dai Pistons, mandando cos¨¬ in pensione il pi¨´ grande giocatore nella storia dei Pacers.
i numeri —
Chiusa la carriera come miglior realizzatore dalla lunga distanza nella storia della Lega (2.560 triple), Miller vide il suo record infranto da Ray Allen il 10 febbraio del 2011. Il libro dei record dei Pacers e’ in pratica una biografia di Reggie Miller il quale detiene quasi tutti i primati pi¨´ importanti dei club tra i quali i punti segnati (25.279), assist (4.141), recuperi (1.505) e triple a referto (2.560).
i trionfi —
A completare la straordinaria carriera di Miller manca naturalmente un titolo Nba. L’ex giocatore di Ucla si e’ giocato le Finals in una sola occasione (nel 2000 con i Pacers sconfitti dai Lakers) ma ¨¨ approdato alla postseason in ben 15 delle sue 18 stagioni da giocatore Nba. Cinque volte All Star e tre volte nominato nella All Nba Team (sempre nel terzo quintetto), Miller e’ stato eletto nella Hall of Fame di Springfield il sette settembre del 2012.
Simone Sandri
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