Belinelli resta ai margini e perde
Gallo si arrende agli Spurs

I Clippers (7-2) continuano il loro impressionante inizio di stagione battendo con il punteggio di 101-80 (tabellino) i Chicago Bulls (5-4) ancora alla ricerca di continuità nei risultati. Marco Belinelli incontra una serata sfortunata al tiro, gioca una partita aggressiva, ma la sensazione che venga sfruttato male e non coinvolto nel vivo del gioco è chiara.

PIOVE A LOS ANGELES — In uno dei rari giorni di pioggia a Los Angeles e con il derby di football Ucla-Ucs che ha attirato tutta l’attenzione, lo Staples Center fatica a riempirsi e presenta degli spazi vuoti sugli spalti. Il primo quarto scorre via sui binari dell’equilibrio (18 – 15 Clips) con un paio di acuti sopra al ferro di Griffin e Jordan, ma i Bulls sono aggressivi in difesa e controllano, rallentando il ritmo della gara. Marco Belinelli entra in campo quando mancano 26 secondi alla fine del primo quarto. La second unit dei Clippers da il primo strappo all’inizio di secondo quarto con Barnes (11 punti nella frazione), Bledsoe e un immarcabile Crawford (33 – 19 a 6’ 57” alla pausa) che creano il primo solco approfittando delle tante palle perse Bulls. Belinelli, dopo avere sbagliato un tiro da 3 in apertura, viene colpevolmente ignorato dai compagni e tenuto inspiegabilmente lontano dalla palla che resta troppo nelle mani di Nate Robinson. Il bolognese lascia, così, il campo con 5’13” da giocare nel secondo quarto (38–23 L.A.).

NEL SEGNO DI CRAWFORD — Jamal Crawford è in un momento di grazia, a oggi il miglior sesto uomo dell’Nba, e si trova a meraviglia vicino a Bledsoe o Paul che ne esaltano il suo potenziale infinito. La sua marcatura è un rebus che Thibodeau non riesce a risolvere e il numero 11 losangelino realizza 17 punti in soli 14 minuti nel primo tempo che segnano indelebilmente la partita. Dalla parte opposta il rientro in campo di Hinrich porta, perlomeno, più ordine e un paio di fiammate sul finale di secondo quarto firmate Hamilton e Boozer riducono lo svantaggio e portano i Bulls all’intervallo sotto di tredici (53 – 40). Thibodeau a fine partita punta il dito sulle troppe palle perse (12 nel solo primo tempo) che si sono trasformate in facili lay up o schiacciate per i Clippers.

Marco Belinelli contro DeAndre Jordan. Afp

L.A. CONTROLLA — La musica non cambia nel secondo tempo e il periodo inizia malissimo per i Bulls che subiscono un parziale di 9–2 e sprofondano fino a -20 (62–42 a 8’36” terzo quarto). I Clippers sono molto ordinati e sotto la solita regia attenta di Chris Paul (a fine partita sono 10 i suoi assist totali) continuano ad allungare il vantaggio colpendo il canestro con regolarità, sfruttando la buona vena di Griffin dalla distanza (71– 48 a 4’23”). Deng, Bozzer e Hamilton sono gli unici giocatori ispirati e firmano un parziale di 8–0 che riporta i Bulls sul 71– 56 a 2’38”. Del Negro si riaffida allora a Crawford, e questi risponde subito con un tiro da 3 di tabella in condizioni di equilibrio precarie che fa saltare in aria il palazzetto e consente ai Clippers di chiudere il terzo quarto con un vantaggio confortante per 78 a 61.

QUINTETTO PICCOLO — Il coach dei Bulls prova a mischiare le carte e rimanda in campo Belinelli a inizio quarto quarto in un quintetto “piccolo” che vede Radmanovic da ala forte, Bozzer centro, Robinson da play e Hamilton guardia. L’intenzione di allargare il campo e non lasciare ai Clippers facili punti in transizione è chiara. L’italiano si prende subito responsabilità ed è molto deciso ma prima è sfortunato quando il suo tiro da 3 entra e esce, e poi sbaglia un piazzato da 2 che si era ben costruito. L’idea di Thidbodeau comunque dà i suoi frutti, i Clippers sembrano più prevedibili ed è proprio Belinelli che firma con una tripla a 6’13” dal termine il meno 13 Bulls (87–74). Questo resterà l’unico canestro del giocatore bolognese. L’illusione è breve. Il rientro in campo di Chris Paul riporta saldamente Los Angeles in controllo, sfruttando Blake Griffin in serata di grazia al tiro. L’ala colpisce a ripetizione dalla media distanza e scrive 26 sul suo tabellino personale. Il finale recita 101-80 Clippers, che ormai non possono più nascondere le loro ambizioni nonostante coach Del Negro continui a predicare umiltà.
Clippers : Griffin 26 (11/18), Crawford 22, Barnes 13. Rimbalzi: Griffin 10. Assist: Paul 10
Chicago : Boozer 22 (10/19), Deng 14, Hamilton 14, BELINELLI 3 (0/2 da 2, 1/4 da 3, 1 rimbalzo, 1 assist in 17 min.). Rimbalzi: Boozer 12. Assist: Hinrich 10

San Antonio-Denver 126-100 il tabellino
Gli Spurs (8-2) dimenticano in fretta la clamorosa rimonta subita nel finale contro i Knicks e dominano i Nuggets (4-6) dal primo all’ultimo minuto. Denver va subito sotto e non riesce più a tornare in carreggiata, producendo una prestazione, soprattutto da un punto di vista difensivo, decisamente deludente e incassando così la sua terza sconfitta consecutiva. Tra il grigiore generale della squadra del Colorado si salva il solo Danilo Gallinari che mette a referto 15 punti e sette rimbalzi in 29’. Stephen Jackson parte in quintetto e trova subito ritmo in attacco. Denver comunque risponde colpo su colpo, almeno fino a metà della prima frazione. Il Gallo realizza da sotto ma Tony Parker e Tim Duncan cambiano marcia a quattro minuti dalla fine del primo periodo e gli Spurs chiudono la frazione con il parziale di 17-2, arrivando poi all’inizio del secondo quarto al +23. I Nuggets subiscono il colpo e fanno fatica a rialzarsi. Danilo Gallinari firma otto punti in quattro minuti ma la produzione dell’azzurro non serve a molto visto che San Antonio trova il canestro con una facilità disarmante. A fine primo tempo così il tabellone dice 60-40. Ci vorrebbe una reazione immediata all’inizio del terzo quarto ai Nuggets per poter provare a rimettere in discussione il risultato, invece bastano pochi minuti e gli Spurs chiudono definitivamente ogni discorso già a metà del terzo quarto. La compagine texana, memore della rimonta subita contro i Knicks, torna sul parquet con grande intensità, segna 14 dei primi 16 punti della ripresa e arriva al +32. A Denver non manca l’orgoglio e i Nuggets in attacco continuano a produrre ma oramai il sipario e’ calato. I canestri di Gallinari e JaVale McGee servono a rendere un po’ meno severo il punteggio, l’ultimo quarto però si trasforma in un lungo garbage time.
San Antonio: Ginobili 20 (2/3, 5/7), Blair 19, Green 15. Rimbalzi: Jckson 9. Assist: Parker 6.
Denver: GALLINARI 15 (7/11, 0/2), con sette rimbalzi, un assist e un recupero in 29’. Faried 14 (5/8). Rimbalzi: McGee 8. Assist: Lawson 5.