Per Bryant solo un saluto ai tifosi cinesi. Ap

Tra Warriors e Lakers è Golden State la squadra pronta per un posto nell'elite Nba, nonostante l'assenza di due titolari dell'anno scorso (Barnes e, a gara in corso, Bogut), mentre i gialloviola sono oggi quelli col cartello “lavori in corso” in attesa del ritorno del faro, Kobe Bryant, che però regala un'apparizione quasi mistica prima della palla a due. Si giocava a Shanghai mentre in California erano le 4.30 del mattino, e dopo l'intervallo non c'è stata partita: il 115-89 finale per i Warriors è maturato quasi tutto in una ripresa da 63-35.

PROTAGONISTI — È la quarta sconfitta in sei gare di preseason per i Lakers, con Nash in campo solo nel primo tempo (gestito da D'Antoni, ha chiuso con 4 punti, 2/6, 3 assist e nessuna persa in 15') e Gasol unico in doppia cifra in un reality show in cui tutti gli altri sembrano concorrenti per il miglior posto possibile nel roster, ma nessuno con velleità e capacità da protagonista. Golden State neanche si accorge del 3/12 della stella Curry anche per la vena in fase di creazione di gioco del colpo di mercato Iguodala, da cui nascono molti palloni (14 assist!) poi infilati da Thompson (5/6 da tre) e Green (4/5), in una giornata da 15/26 da oltre l'arco (57.7%) che rende stridente il contrasto con il 6/24 dei Lakers.

Mike D'Antoni agitato durante il match. Ap

KOBE C'E' — Bryant ha partecipato al riscaldamento, correndo il campo su e giù mentre compagni e avversari tiravano a canestro, e lui stesso ha partecipato al tiro per qualche minuto, per la gioia dei tifosi cinesi che altrimenti se lo sarebbero perso. Al lavoro da sei mesi per rientrare dalla lesione al tendine d'Achille della gamba sinistra, andato poi due settimane fa in Germania per una terapia a base di gel piastrinico al ginocchio destro, Kobe aveva parlato di passi avanti nella corsa durante il soggiorno dei Lakers in Cina. Resta complesso vederlo per l'apertura della stagione del 29 ottobre nella stracittadina contro i Clippers: la settimana scorsa disse di aver bisogno di lavorare almeno tre settimane sul condizionamento atletico. Ma il recupero dall'infortunio è compiuto.

INFORTUNIO BOGUT — Fresco di apertura di trattativa per il rinnovo, sensato per l'impronta difensiva data alla squadra ma meno per la fragilità fisica, il centro dei Warriors Andrew Bogut è durato due minuti: è uscito di scena quasi subito per dolori alla schiena, facendosi male da solo nel corso di un movimento in post contro Gasol. Ma è servito per scoprire altre risorse. Con Jermaine O'Neal ancora ai box (come l'altro nuovo Toney Douglas), Golden State se l'è giocata nel ruolo di centro con Speights ma ha spaccato la partita quando a ricoprire la posizione c'è andato Draymond Green, corpaccione ma nominalmente ala piccola, capace di aprire il campo col suo 4/4 da tre (e 14 punti) nel primo tempo. Nel finale poi si sono aperte le gabbie e gli altri lunghi Kuzmic e Dedmon hanno sfruttato lo spazio a disposizione, come l'esterno Bazemore (3/5 da tre).

Anche Yao Ming si è voluto godere la partita. Ap

IGUODALA-THOMPSON — Il forfeit per infortunio al piede di Harrison Barnes aveva tolto ai Warriors la possibilità di lavorare alle gerarchie in guardia e ala piccola, dove sono in tre per due ruoli da titolare. Gli altri non hanno perso tempo: Iguodala gioca da point forward, play aggiunto che alleggerisce il lavoro di Curry attaccando dal palleggio e creando per gli altri, e già a metà primo quarto 5 dei primi 7 canestri di Golden State erano arrivati da suoi assist. A goderne più di tutti è stato l'altro esterno in ballottaggio, Klay Thompson, che poi a fine terzo quarto con tre triple in fila ha costruito il 9-2 per il 77-68 a 15' dal termine. È l'inizio del break di 22-3 in cinque minuti con cui i Warriors spaccano la partita sull'84-68 prima ancora di entrare nell'ultimo quarto, in coincidenza dall’altra parte con l’ingresso di Kaman, Hill e Farmar al posto di Gasol, Johnson e Blake. Il tassametro di Golden State continuerà poi a correre in maniera incontrollata con un nuovo 20-4 per il 104-75 a metà quarto periodo, toccando poco dopo anche il +30.

COMPETIZIONE LAKERS — Per i gialloviola, intorno a Nash, Young e Gasol, erano entrati in quintetto Blake al posto di Meeks e Shawne Williams (1/5 alla fine) da secondo lungo al posto di Kaman, che però quando è entrato a fianco di Gasol (10 punti, 6 rimbalzi e 3 assist a metà gara) ha migliorato la consistenza difensiva gialloviola, salvo poi chiudere con 4 perse. Motivo di interesse della preseason è la lotta per le gerarchie: senza Nash nella ripresa, accanto a Blake regista (insieme a Farmar, ma 4 perse a testa) e Young vice-Bryant sono tornati Meeks in guardia e Wesley Johnson da finto lungo. Qui la partita si spacca, così a Henry, Kelly, Harris e Landry resta soprattutto il garbage time del quarto periodo per giocarsi le proprie possibilità di entrare nelle rotazioni. Alla fine della giornata a uscirne meno peggio sono stati Meeks per il ruolo di guardia e gli atipici Johnson e Harris in posizione di '4'.

Golden State: Thompson 25 (5/8, 5/6), Lee 16, Green e Bazemore 14. Rimbalzi: Iguodala 7. Assist: Iguodala 14.
LA Lakers: Gasol 16 (5/10, 6/6 tl), Young e Farmar 9. Rimbalzi: Hill 8. Assist: Blake 6.