Il vicepresidente NBA responsabile delle strategie di basket Evan Wasch racconta in esclusiva italiana i segreti del trofeo che stanotte si contendono Bucks e Thunder. ¡°All¡¯inizio pensavamo anche di invitare due squadre internazionali per arrivare a 32, poi¡¡±
Milwaukee-Oklahoma City, a voi. A Las Vegas l¡¯NBA celebra l¡¯ultimo atto della sua coppa, una sfida tra Bucks e Thunder che concluder¨¤ la seconda edizione. Un torneo di successo, come il primo, che ha confermato come la lega basket pi¨´ famosa del mondo abbia la capacit¨¤ di innovarsi e rinnovarsi senza perdere la sua unicit¨¤, anche quando prende in prestito idee dal calcio e dal basket internazionale come in questo caso. Idee poco NBA. Lo sa bene Evan Wasch, vicepresidente esecutivo responsabile di strategia legata al basket e analytics che ha avuto un ruolo nella nascita di questo torneo e lo ha raccontato in esclusiva italiana alla Gazzetta dello Sport.?
Mr Wasch, come nasce l¡¯NBA Cup??
¡°Le prime riflessioni risalgono a 10-15 anni fa, poi parlando a livello di lega, coi nostri giocatori e i nostri tifosi abbiamo capito che c¡¯era la possibilit¨¤ di far crescere la nostra lega aggiungendo un trofeo. Noi abbiamo una lunga regular season e poi dei lunghi playoff che incoronano un vincitore. Uno solo. Attorno a noi per¨° abbiamo tanti modelli, dal calcio al basket internazionale, a sport individuali come il tennis e il golf, in cui chi partecipa non compete per un solo trofeo. Abbiamo percepito questo torneo come un¡¯opportunit¨¤ da sfruttare, non come una necessit¨¤ ma qualcosa che ci avrebbe permesso di crescere, soprattutto aggiungendolo all¡¯inizio della stagione¡±.?
Come si ¨¨ arrivati a questo format?
¡°Dopo infinite discussioni e infiniti test. Abbiamo cominciato pensando a tutti i modi possibili per fare un torneo di questo tipo. Il primo ¨¨ stato un torneo ad eliminazione diretta, e per arrivare a 32 squadre avevamo pensato di coinvolgere due team internazionali da aggiungere alle nostre 30. Poi abbiamo deciso che volevamo fare una fase a gironi e siamo arrivati al formato attuale, un compromesso tra necessit¨¤ diverse¡±.?
Quali??
¡°La prima era che volevamo un torneo in cui ogni partita fosse importante, quindi ci serviva qualcosa che non fosse troppo lungo o spalmato su troppi mesi: abbiamo perci¨° deciso che avremmo avuto una fase a gironi corta e non un torneo immediatamente ad eliminazione diretta. La seconda necessit¨¤ era che volevamo creare qualcosa all¡¯interno della nostra regular season, senza aggiungere altre partite. E infatti, nella nostra NBA Cup, tutte le partite ad eccezione della finale contano per la regular season¡±.?
E quindi avete deciso per i gironi e 8 squadre promosse.?
¡°S¨¬. Costruendo una fase iniziale a gruppi potevamo costruire il calendario attorno a loro. L¡¯unica incognita erano le partite ad eliminazione diretta e per questo abbiamo tenuto 10 giorni di calendario scoperte per integrare la regular season in modo che tutte le squadre arrivino a giocarne 82. Partire subito con l¡¯eliminazione diretta sarebbe stato complicato: avremmo potuto decidere prima il turno inaugurale, ma avremmo dovuto rifare il calendario dopo pioni turno. Invece, tenendo conto della volont¨¤ di creare significato per tutte le partite di coppa, inserendole nel calendario della regular season, abbiamo optato per il format attuale che giocatori e tifosi hanno apprezzato¡±.?
L¡¯NBA Cup ¨¨ anche la competizione dei parquet speciali: perch¨¦??
¡°Quando crei qualcosa di nuovo dentro quello che hai gi¨¤, hai bisogno di un modo per differenziare queste partite, per far capire immediatamente che sta succedendo qualcosa di diverso. E non c¡¯¨¨ dubbio che questo succede quando vedi quei parquet. Lo scorso anno forse ci siamo spinti troppo in l¨¤ con i colori, ma penso che la versione di quest¡¯anno sia pi¨´ facile per gli occhi. Sia giocatori che squadre concordano che i parquet sono una parte importante nel far capire che si sta giocando la coppa, anche se non sono necessariamente sempre d¡¯accordo con le nostre scelte di design¡±.?
La finale si gioca a Las Vegas, come lo scorso anno. Ci sono idee di cambiamenti in futuro, magari di portare l¡¯NBA Cup all¡¯estero??
¡°Non abbiamo impegni con Las Vegas oltre questa stagione. Abbiamo sempre detto che per l¡¯NBA Cup siamo aperti a diversi formati, a giocare in citt¨¤ diverse sia negli Usa che all¡¯estero, a cambiare format e magari riportare le semifinali nelle arene delle squadre che le giocano. Essendo parte della regular season, per¨°, se andiamo all¡¯estero dobbiamo tenere conto del problema viaggi, perch¨¦ farlo aggiunge fatica ai giocatori. Quando facciamo viaggiare le nostre squadre, come succeder¨¤ ad esempio a San Antonio e Indiana nelle due partite di Parigi a gennaio, costruiamo per loro un cuscinetto di giorni di riposo prima e dopo. Sarebbe difficile farlo anche per la coppa, a meno che ovviamente non ripensiamo all¡¯intero calendario¡±.
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