Nba, Belinelli: "Il mio miglior anno. I Bulls puntato in alto anche senza Derrick Rose"

Marco Belinelli, 26 anni, 9,6 punti di media in 50 partite nel 2012-13. Ap

"E' la mia migliore stagione, in assoluto. Gioco nei Chicago Bulls, con tante stelle, in una squadra da titolo e con un allenatore molto bravo. Sono migliorato anno dopo anno da quando sono in Nba e mi è servito per crescere". Marco Belinelli ne ha passate tante nella sua carriera lunga 337 partite, ma questi mesi a Chicago gli stanno dando qualcosa di speciale. Ha conquistato tutti il 26enne Beli, arrivato ai Bulls con la fama di specialista da tre e poco altro, ma diventato un degno esponente della bench mob che tanto piace a coach Thibodeau, convinto a suon di duro lavoro a fidarsi dell'azzurro, lottatore con tanta voglia di vivere il suo sogno americano. Ora che viaggia a 9,6 punti di media e che con canestri importanti ha contribuito al record di 30-22 con cui Chicago è al quinto posto della Eastern Conference, Belinelli si gode qualche giorno al sole di Miami prima di tornare nella Windy City per la seconda parte di stagione.

Belinelli, come arriva Chicago alla pausa per l’All Star Game?
“Nelle ultime 5-6 partite non siamo andati bene. Credo si tratti di stanchezza, ma anche gli infortuni hanno pesato: non solo io, ma anche Noah, Boozer, Hinrich. Non eravamo al top della condizione. Questa pausa arrivata nel momento giusto. E’ stata una prima parte di stagione molto positiva, siamo comunque quinti nella classifica della Eastern Conference. Adesso ricarichiamo le batterie”.

Derrick Rose, la stella dei Bulls, potrebbe non rientrare prima di fine stagione (CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIU'). Come vivete tutta l’attenzione attorno al suo rientro?
“Deve essere lui a capire se tornare o no. Comunque è sempre con noi, viaggia con noi, si fa sempre vedere in palestra. Non vediamo l’ora di giocare con lui, ma l’infortunio che ha avuto richiede tempo e nel frattempo noi cerchiamo comunque di dare il massimo. Lavora come un matto per tornare il prima possibile: spero che accada in fretta”.

Vi sentite da titolo, anche se non dovesse tornare Rose?
“Siamo una squadra giovane che si diverte, sa quello che vuole, lavora duro e si trova bene assieme. Dobbiamo puntare in alto e di questo siamo tutti convinti. Con Rose siamo da titolo, ma anche senza di lui possiamo puntare in alto”

Ci sono voci di un possibile arrivo di Bargnani a Chicago. Come pensa si troverebbe il Mago nell’ambiente Bulls?
“Voci ne abbiamo sentite, ma ce ne sono tante in queste settimane. Di certo il Mago è in una situazione un po’ difficile, perché a Toronto è arrivata un’altra stella, lui è appena tornato dall’infortunio... Il mio consiglio è quello di cambiare aria, per avere più voglia, magari in una squadra che punta al titolo o ai playoff. Vediamo in questi giorni cosa succede. E se succederà qualcosa”.

Per lei la stagione non è iniziata bene. Ma gradualmente ha conquistato consensi. La svolta è stata sentire la fiducia di coach e ambiente?
“Quando ho avuto la chance di farmi vedere ne ho approfittato. Le cose sono andate bene, anche perché sono arrivate vittorie e canestri importanti miei. Compagni, allenatori e ambiente mi hanno conosciuto di più. All’inizio per me era stato difficile: squadra nuova, organizzazione nuova, schemi offensivi e difensivi nuovi. Sapevo che sarebbe stata una strada in salita qui a Chicago, però dopo quel brutto momento iniziale ora mi trovo bene con la squadra e col coach”.

Qual è il momento chiave di questo suo 2012-13?
“Il tiro della vittoria contro Boston mi ha dato molta fiducia. E ha fatto vedere ai miei compagni che non mi tiro indietro nelle situazioni calde”.

Coach Thibodeau all’inizio era un po’ scettico sulle sue capacità difensive. Come ha fatto a fargli cambiare idea?
“Lavorando e cercando di fare sempre meno errori. Penso che il nostro rapporto sia buono: c’è sempre stato un dialogo. E’ un allenatore che cura molto i dettagli: si vede che ha vinto e vuole vincere subito. E’ quello di cui avevo bisogno per far vedere di che carattere sono fatto. Conferma che in estate ho fatto una buona scelta venendo a Chicago”.