I Grizzlies cercano una stagione di svolta per allontanare lo spettro di un trasloco dalla citta di Elvis. Temple e Anderson buoni giocatori, ma gli infortuni dei giocatori pi¨´ esperti potrebbero far saltare i piani
Finiti definitivamente i fasti del Grit&Grind, i Memphis Grizzlies si trovano in una posizione scomoda. I nodi da sciogliere sono molti, compresi quelli sul futuro della franchigia. Nonostante il proprietario Robert Pera abbia rassicurato i tifosi lo scorso aprile, dicendo che la squadra non si muover¨¤ da Memphis, i Grizzlies restano uno dei mercati pi¨´ piccoli della lega (29esima franchigia su 30 per valore, secondo Forbes) e il rischio di “relocation” ¨¨ sempre presente. Per questo il front office ha deciso di muoversi e, dopo la scorsa, disastrosa, stagione, quantomeno il supporting cast ¨¨ stato migliorato. I Grizzlies hanno uno dei monte ingaggi pi¨´ onerosi della NBA (sul quale pesano ancora due anni del contratto dato a Chandler Parsons nella folle estate del 2016), e per di pi¨´ non controllano completamente i diritti della loro prossima prima scelta al draft, che dovranno cedere ai Celtics qualora non rientrasse nelle prime otto posizioni della lottery. Basteranno i soliti Mike Conley e Marc Gasol per centrare i playoff e tenere viva la passione per il basket nella citt¨¤ di Elvis Presley?
PROBABILE QUINTETTO — Conley, Temple, Anderson, Green, M. Gasol RISERVE CHIAVE — Parsons, Jackson Jr., M. Brooks, Mack, Caspi, D. Brooks
COACH — J. B. Bickerstaff
COSA ? CAMBIATO —
Garrett Temple e Kyle Anderson sono buoni giocatori, degli starter che permetteranno al nuovo capo allenatore, Bickerstaff, di costruire un’intelaiatura pi¨´ solida. L’arrivo di Jackson Jr. al draft permetter¨¤ di avere una rotazione di lunghi pi¨´ ampia e dare a Gasol ulteriore riposo. Shelvin Mack e Omri Caspi, firmati per un anno al minimo salariale, potrebbero risultare utili: il primo viene da una discreta stagione a Orlando e funger¨¤ da back-up di Conley, mentre l’israeliano, dopo una stagione negativa ai Warriors, porta esperienza e dimensione perimetrale al reparto delle forward. Infine anche il coaching staff ¨¨ stato rinforzato, con Nick Van Exel, Vitaly Potapenko e Jerry Steckhouse (che ha fatto benissimo da capo allenatore della G League dei Raptors) che metteranno tutta la loro esperienza al servizio della squadra.
OBIETTIVO —
Centrare i playoff
PERCH? CREDERCI —
Conley e Gasol sono ancora ottimi giocatori. Il loro pick-and-roll resta un rebus ancora oggi difficilmente risolvibile per le difese avversarie. Con Conley in campo i Grizzlies sono una squadra comunque rispettabile (lo dimostra anche il 7-5 di record fino al suo infortunio nella passata stagione) e l’arrivo di Kyle Anderson dar¨¤ a Gasol un compagno in grado di capire la sua cerebrale visione del gioco, aumentando il QI cestistico della squadra. Buona anche la conferma di MarShon Brooks, che garantir¨¤ peperoncino e punti in uscita dalla panchina.
PERCH? DUBITARNE —
Le stelle della squadra sembrano essere logore, e basta un infortunio per essere costretti a perdere intenzionalmente per il secondo anno di fila. La decisione di non scambiare Tyreke Evans durante la scorsa trade deadline si ¨¨ rivelata suicida, con il giocatore che ha comunque lasciato Memphis (per Indiana), indebolendo sensibilmente il roster. Jaren Jackson Jr. ¨¨ ancora giovanissimo (compie 19 anni proprio oggi!) e potrebbe aver bisogno di tempo, mentre la scelta di firmare Bickerstaff per tre anni quando c’erano allenatori di maggior spessore disponibili (Vogel, Clifford, e soprattutto Ettore Messina) potrebbe non essere state molto lungimirante. La Western Conference potrebbe essere un ostacolo troppo ostico per i Grizzlies, e qualora Conley e Gasol non riuscissero nell’impresa, gli obiettivi stagioni potrebbero cambiare alla svelta, con la franchigia del Tennessee che rischierebbe di invischiarsi in un futuro veramente burrascoso.
Niccolo’ Scarpelli
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